Una passeggiata ad Ulma, la città natale di Einstein

Quello con la Germania è stato sempre un rapporto di amore ed odio.
Non è mai rientrata tra i paesi che esercitano un forte richiamo sulla sottoscritta, né tantomeno su Pavel, ma forse complice la vicinanza di Teplice con il confine, ogni estate mi ritrovo puntualmente a volerne scoprire un pezzettino in più. Quella del 2018 è stata poi particolarmente fruttuosa, visto che a Görlitz e Lindau siamo riusciti ad aggiungere una tappa intermedia nel viaggio verso il Liechtenstein e Vaduz: Ulma, Ulm in tedesco, ovvero la città natale di un certo Albert Einstein.

Non che ne fossi a conoscenza prima di varcare la soglia dell’ufficio turistico locale… visto il poco tempo a disposizione, non mi ero documentata quasi per niente. Per una volta volevo solo passare una mezza giornata rilassandomi e non facendomi prendere dall’illusione di riuscire a vedere tutto, e credo di esserci almeno in parte riuscita. Il perché avessi scelto proprio Ulma come stop però lo sapevo, lo sapevo eccome: dovevo vedere coi miei occhi il suo leggendario duomo. E la nostra passeggiata non poteva che cominciare da lì.

Ulm neuer strasse parcheggio sotterraneo

Diario della nostra mezza giornata ad Ulma: cosa vedere

Il duomo di Ulma

Le quasi 6 ore di viaggio da Teplice tutto sommato non sono passate così lente. È più l’ansia di perdere di vista i nostri amici che altro, come se non fossimo tutti grandicelli e dotati di anche troppi telefoni per tenerci in contatto. Va a finire che ognuno va per le sue proprio sul tratto finale, ma si sa, non è un semplice domare il traffico cittadino, ancora di più se si tratta di un luogo dove stiamo mettendo piede per la prima volta. Niente di grave, perché ci becchiamo all’uscita del parcheggio sotterraneo proprio sotto la piazza che divide il municipio dal duomo. E mi è subito chiaro che, per fortuna, Ulma non è poi così grande e che il mio non “studiare” forse non si rivelerà un suicidio come temevo.

L’imponente torre del Ulmer Münster è ben visibile da quasi ogni vicolo del centro, o probabilmente della città. Pensavo fosse tra i più alti al mondo, ma con i suoi 161,53 metri si tratta in effetti del campanile più alto in assoluto. Me ne rendo conto quando tento di farlo entrare per intero nei miei scatti, visto che la piazza antistante non è grandissima e che hanno deciso di costuire il bianco (e bruttarello) edificio che ospita anche il centro turistico un po’ troppo vicino.
Non è l’unico primato che può tuttavia vantare: siamo al cospetto della chiesa protestante più alta del mondo e la più grande di Germania, addirittura più del grandioso duomo di Colonia. D’altra parte, la creazione e la costruzione dei due edifici sacri vengono dalla stessa famiglia di architetti, i Parler, autori tra l’altro anche della Cattedrale di San Vito e del Ponte Carlo di Praga, nonché della Cattedrale di Santa Barbara di Kutná Hora.

duomo ulma più alto al mondo torre

Ammetto che a conquistarmi davvero è lo stile della chiesa, adoro il gotico e siamo nel mezzo di un vero e proprio tripudio. All’esterno certo (la rappresentazione della Genesi sul portone principale toglie il fiato), ma all’interno ancora di più se possibile. Non credo di aver mai visto una chiesa che si protende così verso l’alto, con ogni suo elemento architettonico: colonne, arcate, volte, insieme creano un effetto maestoso ed imponente. Le vetrate a tema biblico e non, gli affreschi, gli scudi e gli stemmi che vanno quasi a fondersi con le statue, l’enorme crocifisso appeso sopra l’altare principale, il pulpito, il coro con i suoi banchi di legno… la meraviglia. Sono senza parole. Che fascino hanno queste chiese evangeliche protestanti, già a Görlitz e Colonia ne ero rimasta folgorata, ma credo che niente possa battere questa.

A darci l’arrivederci ci aspetta all’uscita una piccola statua in legno molto diversa dalle altre: raffigura lo Ulmer Spatz, il passerotto di Ulma, con il fido bastoncino nel becco. Il simbolo cittadino rappresenta una delle leggende più amate e legate alla costruzione del duomo; si narra che un’enorme trave dovesse essere fatta passare attraverso la porta, ma poiché venivano trasportate su dei carri trasversalmente, non c’era modo di farla entrare. Questo finché un piccolo passero svolazzò nella chiesa infilando un legnetto da una minuscola fessura longitudinalmente, e dando così ai costruttori l’ispirazione giusta. Sembra un po’ bizzarra come storia, ma tant’è…

Leggenda a parte, l’uccellino da sempre rappresenta Ulma come città libera, in particolare libera da un impero, il Sacro Romano Impero Germanico, che non riuscì mai a soggiogarla ed impedirle di commerciare con tutto il mondo allora conosciuto e persino coniare una propria moneta.
Ammaliata dalle storie e dalla maestosità di quanto mi circonda, riesco a far passare in secondo piano la salita sulla torre campanaria, proprio la più alta al mondo… non ho il cuore di trascinare gli altri sù per 768 (SETTECENTOSESSANTOTTO) gradini, e l’afa estiva fa troppo presto desistere anche me.

duomo ulma germania navata centrale organo

Il quartiere dei pescatori

Il quartiere dei pescatori, Fischerviertel in tedesco, è una meraviglia. Case a graticcio affacciate su piccoli canali che vanno a sfociare nel Danubio, i cui colori sfavillanti riescono a brillare nonostante i nuvoloni grigi; tra loro si nascondono accoglientissimi localini con terrazza sulle rive, intervallati da decorazioni deliziose ad ogni angolo. Sono tanti gli edifici importanti che popolano questa piccola fetta Ulma, come il Museo di Storia della città, o l’antica zecca, o antichi palazzi rinascimentali. Inconsapevolmente, nelle mie foto capita anche la casa più antica ancora in piedi, la Schiefe Haus, conosciuta anche come “casa storta”: convertita in hotel nel 1995, è entrata nel Guiness dei Primati come struttura ricettiva più storta al mondo.

Ma questo lo scopro solo dopo. Perché sul momento mi lascio ipnotizzare dai graticci e dalle deliziose porte di alcune delle abitazioni, una gioia per gli occhi. Dal quartiere si accede facilmente alle mura cittadine, che copiano il corso del Danubio e che sono percorribili per un discreto tratto a piedi. Nuova Ulma, che fa capolino dall’altra parte del fiume, sembra decisamente meno affascinante, ma è rilassante vedere il via vai di persone di tutte le età su entrambe le sponde, probabilmente in cerca di un po’ di fresco. La passeggiata si conclude ai piedi della Metzgerturm, la torre (anch’essa storta) del macellaio, parte delle fortificazioni medievali.

canali quartiere pescatori ulm fischerviertel

Il municipio e la Piazza del Mercato

Il nostro giro si chiude con un altro meraviglioso edificio, lo storico municipio (Ulmer Rathaus) in stile gotico che occupa il lato ovest della Piazza del Mercato. Ogni singolo dettaglio è davvero straordinario, e non saprei dire se mi abbiano colpito di più gli affreschi, le finestre, la scalinata o l’orologio astronomico. L’orologio astronomico è davvero notevole e così ricco di dettagli che un po’ mi ricorda quello incastonato nella torre del municipio della Città Vecchia di Praga. Ogni dettaglio sembra unico ed è un peccato che l’edificio non sia accessibile, chissà come sono belli anche gli interni.

orologio astronomico municipio ulma germania

E chissà cosa c’è che non ho potuto vedere. Da qualche parte ho letto esserci una statua con la faccia di Einstein ma si sa, il tempo è tiranno e la strada che ci manca da percorrere per raggiungere le alpi austriache è ancora lunga.
Avrei preferito avere qualche ora in più da dedicare ad Ulma, città che mi era rimasta impressa da racconti di estranei tantissimi anni fa e che ha superato ogni aspettativa. Non è detto che non torni, chiaramente. E pensandoci, dovremo lavorarci su questo rapporto di amore ed odio Germania, perché qui c’è qualcosa che non quadra…

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