Studi la mappa. Programmi. Programmi. Prenoti. Aspetti.
Aspetti.
Aspetti.
Aspetti.
Parti. 15 giorni che sembrano 1. Torni. Ti deprimi.
Fine.
So bene che sintetizzate così, le mie vacanze estive sembrerebbero tutt’altro che indimenticabili (ma dite la verità, non vi sentite esattamente allo stesso modo??). Eppure la chiave sta tutta lì: nei 15 giorni che sembrano 1. Avevo buttato giù un programma serratissimo ed intensissimo, cercando di ignorare i mille punti interrogativi ed i probabili intoppi che avremmo trovato per strada. In fondo si trattavano di più di 3000 chilometri, come si può pretendere che fili tutto liscio? Invece, escludendo una massiccia coda Venezia/Lubiana all’andata ed un super traffico Trento/Verona al ritorno, è stato tutto quasi perfetto. Incredibile, soprattutto se ripenso all’on the road dello scorso anno, dove davvero non c’eravamo fatti mancare niente. Una “compensazione” che ci siamo proprio meritati, ecco.
Nonostante la buona volontà, sul blog ho lasciato il vuoto cosmico. Avrei avuto qualche buco qua e là per mettermi giù e cominciare a raccontarvi le nostre avventure, ma la confusione che avevo (ed ancora ho) in testa non me l’ha proprio permesso. Ancora non riesco a credere a quante splendide collaborazioni ci sono state concesse, e l’accoglienza fantastica che ci hanno riservato in qualsiasi angolo dell’Europa Centrale. Avrò tanto da scrivere, tantissimo da condividere, tantissimissimo da ringraziare. Lo farò a tempo debito, intanto ecco un piccolo bilancio del viaggio visto attraverso i post Facebook pubblicati giorno per giorno.
Day 1 -> Lubiana
Io ai viaggi della speranza ci sono abituata. In teoria. In pratica ogni volta mi sale un nervoso che non so nemmeno spiegare. Perché di trovare traffico l’avevo messo in conto, ma di stare in coda da Venezia a Lubiana proprio no. Con quasi 3 ore in meno a disposizione, la capitale slovena ce la siamo goduti meno del previsto, e siamo stati costretti a tagliare un programma che non vedevo l’ora di realizzare: sì crociera sulla Ljubljanica e visita alla Union Experience, ma niente Museo delle Illusioni e casa di Plečnik.
Delusione pura.
Anche se l’atmosfera della città è sempre unica, e la crociera a bordo di una tipica imbarcazione in legno è stata un toccasana per i nervi; per non parlare del birrificio ed i continui assaggini. Ed ovviamente l’immancabile “saluto” a Lolita, la mia pasticceria preferita sulla faccia della terra.
Potevamo poi non fare un salto al supermercato per fare scorta dei soliti prodotti sloveni da portare a casa? Un carrello imbarazzante. IMBARAZZANTE.
Day 1: posso già fare richiesta per la cittadinanza onoraria o devo continuare a tornare?
Day 2 -> Celje & Ptuj
In quanti di voi conoscono, anche solo per sentito dire, Celje e Ptuj? A me i nomi hanno cominciato a suonare familiari solo dopo averli letti sui cartelli autostradali. Nemmeno l’ente del turismo della Slovenia al TTG si era preoccupato di portare materiale pubblicitario su queste due località, figuriamoci.
E dopo la nostra visita, ancora di più, il motivo proprio non me lo spiego.
Il castello più antico di Slovenia, una città sotterranea romana splendidamente valorizzata, affreschi e mosaici, intrighi di corte, storie alla Romeo e Giulietta. Questo (anzi, molto più di questo) è Celje.
La città più antica della Slovenia, enormi pietre tombali di epoca romana, monasteri distrutti e ricostruiti ad esatta copia degli originali, mostre ed esposizioni ovunque, concorsi di poesia, una maschera carnevalesca patrimonio UNESCO. Questa è, moooolto brevemente, Ptuj.
Abbiamo scoperto due città vicine tra loro, ma completamente diverse e splendidamente uniche nella loro storia e nelle loro tradizioni, che portano avanti con fierezza ed orgoglio.
Day 2: città stupende (e semi-deserte) e dove trovarle
Day 3 -> Olomouc
Finalmente ce l’ho fatta a visitare Olomouc. Finalmente!! Non so da quanto tempo la “puntavo”, e la sua scoperta è andata molto oltre le mie più rosee aspettative.
La colonna della peste più grande della Repubblica Ceca (e patrimonio UNESCO), l’orologio astronomico di stampo “socialista”, le mille chiese tra cui spicca la splendida cattedrale, le mura, le fontane, i parchi, l’università… potrei andare avanti all’infinito. Sulla carta la seconda città del Paese sarà anche Brno, ma gente… di cosa stiamo parlando? Per ricchezza storica e bellezza sconvolgente, può stare dietro giusto alla capitale. Mi sono innamorata di Olomouc!!!
Day 3: Moravia, questo è solo l’inizio!
Day 4 -> Bouzov & Loštice
Fantaghirò. Chi come me l’ha visto allo sfinimento dai tempi delle elementari fino all’adolescenza, per poi riappiccicarsi davanti alla tv ogni volta che decidono di passarlo?
Fino a pochi anni fa non avevo idea che il suo castello non fosse in qualche foresta “nostrana”, ma in Repubblica Ceca, in Moravia, nel paesino fi Bouzov per l’esattezza. E da allora era diventata una piccola ossessione visitarlo.
L’ossessione ovviamente era alimentata anche dalle foto che ritraevano un luogo da fiaba, come si è poi effettivamente rivelato. Anche con una visita guidata così così, che ci ha convinto a non farne seguire un’altra.
Per questo al posto di Litomyšl (sigh) siamo andati a Loštice, un paesino famoso per i syrečky o tvarůžky, formaggi speciali e davvero “profumati”. L’intenzione era di comprarne qualche esemplare per assaggiarlo in famiglia a Teplice, ma ci siamo ritrovati a mangiarli per pranzo e subito dopo visitare il museo dedicato, una decisione davvero azzeccata.
Day 4: come passare dalle stelle… alla stalla.
Day 5/6/7 -> Teplice
Dal punto di vista prettamente turistico sono stati 3 giorni morti, a meno che negozi, ristoranti e centri commerciali non rientrino nella categoria.
Non ci siamo fatti mancare niente però.
Abbiamo mangiato ceco, cinese/vietnamita, italiano.
Abbiamo setacciato Teplice con gli amici per quasi un’ora prima di trovare un locale aperto dopo le 23, per poi finire in una specie di bettola che fa storicamente orario continuato 17-4 dove ho bevuto il peggiore cocktail del mondo.
Abbiamo passato quasi 4 ore in 2 giorni nella mia caffetteria preferita e nonostante il mio amore incondizionato, vedersi continuamente passare a pochi centimetri tazze enormi piene di panna montata e cioccolato fuso potrebbe avermi fatto ingrassare per osmosi.
Day 5/6/7: la Celeste e l’utopia di poter mangiare sano in Repubblica Ceca
Day 8 -> triplice frontiera/Görlitz/Zgorzelec
Non sono una che va matta per le città tedesche. Eppure la Germania un pochino l’ho girata, e grazie a quest’ultima “incursione” posso confermare che la Sassonia è di gran lunga la regione che preferisco.
Dopo Dresda e Lipsia, finalmente sono riuscita a visitare una delle città di confine per eccellenza, Görlitz: divisa a metà tra Germania e Polonia, rappresenta due identità molto ben distinte unite da un ponte (anche simbolico) costruito nel 2003.
Ad essere sinceri, la differenza tra le due “metà della mela” è abbastanza brutale: Zgorzelec è un cantiere aperto, e solo il lungofiume sembra essere in qualche modo sistemato. Görlitz al contrario è un gioiello, un vero e proprio gioiello che mi ha completamente conquistata!
La mattina sono anche riuscita a realizzare un piccolo desiderio, ovvero mettere piede sul triplice confine ceco/polacco/tedesco, diviso da 3 fiumiciattoli. Un’emozione decisamente strana!
Mi ero illusa di poter includere nel giro anche Bautzen, che poi sarebbe dovuta essere la destinazione principale. Sarà per la prossima.
Day 8: bella la Repubblica Ceca. Ma anche la Polonia non scherza eh. Aspetta che ricontrollo la Repubblica Ceca. O forse meglio andare in Germania…
Day 9 -> Teplice
Il programma domenicale avrebbe previsto un giro turistico per Teplice insieme ad una coppia di amici che sono venuti a trovarci da Plzeň, peccato che siano arrivati con super ritardo e che abbiano un po’ sballato i piani.
Nonostante sia casa di Pavel, ed una delle località termali più importanti della Repubblica Ceca, era da un po’ che non girellavamo per il gusto di farlo, ed è un peccato perchè la città è stata davvero rimessa a nuovo negli ultimi tempi. C’è ancora tanto da fare, ma ci arriveranno.
L’avvenimento top della giornata sarebbe dovuta essere la partita però. Teplice-Sparta Praga, sentitissima. E niente, peggio di così non poteva proprio andare. 0-4 e tutti a casa mosci mosci. Speriamo non sia un anticipo della stagione che ci aspetta…
Day 9: vivere in una città termale senza mai essere andata alle terme
Day 10 -> Praga
Praga ha il sapore di casa.
Ha il sapore di quei profumi che riconosci ad occhi chiusi, di quelle strade che troveresti in mezzo ad altre mille, di quei sapori di cui non ti sazieresti mai.
Per questo, immancabilmente, nostalgicamente, sono stata risucchiata moooolto più del previsto da Piazza della Città Vecchia. Tempo perso? Ma nemmeno per scherzo. Ho avuto modo di apprezzare angoli che conosco a memoria ed altri ancora sconosciuti, come i sotterranei del vecchio municipio. E sono molto orgogliosa di me per aver resistito al richiamo del fiume e del Ponte Carlo.
Ma soprattutto, sono riuscita a seguire passo dopo passo un itinerario a piedi per i quartieri di Vinohrady e Žižkov che volevo fare da moltissimo tempo, e che sono sicura vi farà innamorare ancora di più della mia Praga. Scommettiamo???
Day 10: ancora non hai imparato che quando devi fare una sgroppata vestitino e sandali non sono l’abbigliamento ideale, Celeste?
Day 12 -> Ulma
Dopo un “day 11” dedicato esclusivamente ai saluti e agli ultimi acquisti, ci siamo messo in viaggio in direzione Austria insieme a Pavel e Týna.
Lungo la strada ci siamo fermati in una città tedesca che mi tentava da un bel po’, e della quale avevo letto un gran bene: Ulma.
Sapevo custodisse una delle cattedrali più imponenti e spettacolari della Germania, ma non mi aspettavo certi angolini medievali che mi rimarranno a lungo in testa.
Insomma, per essere una che la Germania “si ok andiamoci se non c’è proprio altra alternativa”, ho scoperto due città che mi hanno conquistato!
Meno piacevole è stato raggiungere quello che sarà il nostro alloggio per 3 lunghi giorni. Prima di prenotare un appartamento a 1430 metri avrei dovuto fare una nuova prova vertigini. Tragedia pura, e per scendere sarà pure peggio.
Day 12: SOS, mandate un elicottero
Day 13 -> Vaduz
Panico da vertigine a parte, posso aggiungere un altro micro stato europeo a quelli visitati: il Liechtenstein. O meglio la capitale, Vaduz. La città dei musei, di un castello bellissimo ma chiuso al pubblico perchè residenza privata dell’amatissima famiglia reale, delle strade strette e piene di lavori in corso, delle albicocche a quasi 10€ al chilo e della sciarpa della squadra di calcio a 29. Un granducato con quasi 300 anni di storia ed un piccolo popolo orgogliosissimo di farne parte.
Sulla via del ritorno verso Damüls, una strada alternativa (ed altrettanto allucinante) ci ha portato ad una sorta di rifugio/punto panoramico/paradiso dei motociclisti ad oltre 1700m. Un toccasana nonostante il panico. Freddo, golfino, cioccolata calda ed un panorama da sogno. È per questo che, nonostante tutto, non riesco a rimanere a lungo con i piedi sotto i 1000 metri.
Day 13: la pace tra le mucche ed i motociclisti (incontinenti)
Day 14/15 -> Lindau/Wattens/casa
Le ferie sono ufficialmente finite. FINITE.
Non mi sto mica lamentando eh (ok, giusto un pochino), è stata una vacanza quasi perfetta e ancora non riesco a credere a quanti piccoli grandi successi personali sia riuscita a raggiungere. E non parlo solo delle fantastiche collaborazioni che mi sono state concesse, ma di luoghi di cui conoscevo giusto il nome e che mi hanno travolta. Vi mostrerò tutto, presto, attraverso i miei mille scatti, che completerò con dei racconti che spero rendano giustizia al tutto.
Con cosa abbiamo “chiuso” la vacanza?
Ieri il lago di Costanza, per la precisione Lindau; città dal centro storico a metà tra il classico paese tedesco e una qualsiasi località del lago di Garda. Carina certo, ma non memorabile.
Decisamente unica è stata invece l’esperienza che ha preceduto la partenza verso casa, quella allo Swarovski Kristallwelten. Un mondo incantato fatto dei cristalli più famosi al mondo e di tutte le loro sfaccettature; uno spettacolo per gli occhi che può vantare davvero pochi rivali.
Le ferie sono ufficialmente finite. Mesi di attesa e progetti inghiottiti in un nanosecondo.
Fortuna che ormai so come scacciare la nostalgia.
Day 14/15: ma che davvero devo tornare in ufficio? Davvero davvero???
Mi è piaciuto moltissimo seguirti su IG durante questo on the road e ora leggendo questo articolo mi è sembrato di ripercorrere con te tutti i luoghi che hai visitato. Penso sempre più che devo tornare a Praga, due giorni sono stati troppo pochi per me per scoprirla come merita. E poi mi incuriosisce un sacco il Liechtenstein!
Un bacione e ancora grazie della cartolina ❤
Figurati per la cartolina Silvia, mi dispiace solo di non essere riuscita a trovare qualcosa di più “classico”, ma come potrai immaginarti non c’era molta scelta… ti ringrazio di avermi seguito durante il viaggio, e ti aspetto nella mia zona presto… stavolta in 3! Un bacione grande!!
Guarda, ti capisco. Un momento è metà maggio… e come per magia ti ritrovi a lavare e stirare le cose che ti sei portata in vacanza e a maledire il fatto di dover ritornare in ufficio 😱
Però hai visto dei posti bellissimi!
Che sensazione tremenda Silvia. Tremendissima. Soprattutto se penso che per avere tutti questi giorni di nuovo a disposizione dovrò aspettare un anno… però hai ragione, di posti splendidi ne ho visti parecchi, spero di riuscire anche a raccontarli a modo. Un bacione, buona settimana!!
Lolita a Lubiana messo in elenco, appena ci passo la provo che sono una golosona!
Anch’io adoravo Fantaghirò, non sapevo del castello ma non vedo l’ora di leggere il tuo post a riguardo. 🙂
Per il resto sembra sia stato un viaggio davvero intenso e stupendo.
Giulia, per te che sei così vicina te lo dico… provala con la consapevolezza che è un luogo pericolosissimo!! Se ce lo avessi un paio d’ore scapperei anche solo per una fetta di torta!
Il “castello di Fantaghirò” è famosissimo perchè ci girano ed hanno girato anche molte produzioni ceche e tedesche, infatti era bello affollato. Ma l’atmosfera è davvero bellissima, e poi adoro i palazzi che hanno mantenuto stile ed arredamento d’epoca.
Ti mando un bacione, e grazie per essere passata di qui!
Celeste, che itinerario super interessante! Non avevo mai sentito parlare di gran parte delle località menzionate, quindi sono molto curiosa di leggere qualcosa in più.
Il rientro a lavoro è sempre traumatico, però dai vediamola così… sono la routine e la quotidianità che poi ci fanno apprezzare al massimo i momenti di stacco e di viaggio!
Un bacione e buona domenica
Ciao Diletta! Abbiamo proprio ricercato località poco conosciute per evitare la ressa estiva (tranne sul Lago di Costanza che proprio non si scappa) ed è stata una scelta ottima perché abbiamo potuto ammirare tutto con calma e scoprire luoghi splendidi. Inizierò a parlarne prestissimo, ma c’è così tanto da dire che sto entrando un po’ nel panico…
Sul rientro che ti fa apprezzare ancora di più i momenti di viaggio hai ragionissima, non potrebbe esserci un contrasto più grande tra le due cose! Un bacione a te, e speriamo a presto :*
Guarda, io mi trovo agli sgoccioli del nostro viaggio in Austria e già mi sale il magone se penso che lunedì tornerò in farmacia a lavorare. Lunedì. Che fregatura… Io però il tuo viaggio l’ho seguito tutto tutto e non vedo l’ora di leggere domani l’articolo su Lubiana!
Ciao cara, ti abbraccio!
Alessia, ho seguito le vostre tappe austriache ma non vedo l’ora di saperne di più visto che ci passiamo forzatamente andata e ritorno. Lasciamo perdere il rientro in ufficio, non credo possa esserci niente di più traumatico post-viaggio… sigh. Un abbraccio anche a te!!