Dove il profumo del mare si mescola a quello degli agrumi: Sorrento

Mi ci è voluto un po’ per elaborare cosa scrivere sul primo fine settimana di marzo, passato con Pavel e Kristýna tra la costiera sorrentina e quella amalfitana. Non tanto per l’innegabile bellezza che ci circondava, quanto perchè il mio giudizio è condizionato dall’averci dovuto guidare. Avevo letto che senza auto si perde buona parte dell’essenza di quei luoghi. Concordo, io non me li scorderò proprio più.

Su come riesca sempre a finire in strade che non esistono nemmeno nei miei peggiori incubi dovrei scriverci un libro. Alla vista del vuoto mi sento morire, l’ansia mi attanaglia lo stomaco. Eppure sono riuscita a trovarmi in mezzo alle Alpi slovene a notte fonda, o a raggiungere San Marino “scalando” l’Appennino. Misteri.
Ovviamente sapevo che la penisola sorrentina è un susseguirsi di monti a picco sul mare, ma che quei monti fossero così alti e le strade così strette lo ignoravo. Ed ignoravo anche lo “stile di guida” della maggior parte della gente del posto… Ma andiamo con ordine.

Con l’aiuto di Skyscanner, siamo riusciti a convincere P&K a farsi un fine settimana in Italia. Non che ci sia voluto molto, considerando quanto amino il nostro paese. Tra prezzi dei voli e periodo a disposizione, il programma è presto fatto: arrivo a Ciampino il venerdì mattina e ripartenza da Napoli la domenica pomeriggio. Optiamo subito per le costiere, inesplorate da tutti e quattro.
Dopo varie peripezie dovute ad un host non proprio corretto su airbnb, avevamo prenotato un appartamento, Poggio Nanni, tra Castellammare di Stabia e Vico Equense, al costo di 265€ totali. Speravo di spendere un po’ meno, ma Kristýna teneva particolarmente alla vista  sul mare. Come darle torto?

Preleviamo gli amici da Ciampino verso le 9. Dobbiamo incontrarci con il proprietario alle 14, e per impiegare il paio d’ore di buco decidiamo di fermarci a Stabia. Questo prima di ritrovarci in una sorta di giungla metropolitana sulla quale non entro nei dettagli, che ci fa subito cambiare idea ed optare invece per Vico Equense. Il paese è più piccolo e decisamente più accogliente. Parcheggiamo ad un multipiano adiacente al teatro (1,50€ l’ora) e ci mettiamo a girellare senza una meta precisa. Ci colpiscono subito le piante cariche di arance e mandarini disseminate un po’ ovunque. Camminiamo intorno a Castello Giusso e ben presto ci ritroviamo di fianco alla chiesa della Santissima Annunziata, costruita su una roccia a picco sul mare. In cielo non c’è una nuvola e comincio finalmente a rilassarmi con l’aiuto della bellissima vista.

Pranziamo in uno dei tantissimi locali in Piazza Umberto I, il Wembley. Ci sembra a dire la verità un po’ pretenzioso, inoltre il cameriere, nonostante gli parlassi in italiano, continuava imperterrito con l’inglese trapassandomi con lo sguardo, come se non ci fossi. Mah. I prezzi però sono onesti e ci sono dei tavoli fuori. Devo dire che alla fine si è rivelata una buona scelta, perchè il cibo è veramente buono e le porzioni abbondantissime. Da quanto tempo non avevo mangiato una piattata di spaghetti alle vongole simile!!! Ce la caviamo con appena 10€ a testa.

Dopo aver litigato con il navigatore, alle 14.20 ci incontriamo con Domenico di fronte alla Basilica di S. Maria di Pozzano.  Avevamo letto che l’appartamento si trovava in una strada con l’accesso un po’ difficoltoso, ma al suo “se non te la senti guido io” mi si gela il sangue. Mi indica l’edificio, abbarbicato sul fianco della montagna. Ma io, abituata ai vicoli dei borghi toscani, non ho intenzione di tirarmi indietro. La strada, seppur breve, è effettivamente un incubo: strettissima, per buona parte a sterro, tutta in forte salita. Ci passiamo pelo pelo e devo pure fermarmi un paio di volte per prendere la rincorsa. Non saprei neppure descriverla, so solo che avrei voluto mollare tutto e scappare. Per fortuna gli altri mi fanno un tifo da stadio, e Pavel II con le sue indicazioni mi tranquillizza. Una volta in cima ricevo anche i complimenti di Domenico, brava Celeste!

L’appartamento è bellissimo, nuovo e arredato in stile moderno. Andrebbero rifiniti i dettagli tuttavia, e fuori stanno facendo lavori per prepararsi per la bella stagione. Nel piazzale adiacente c’è un bel barbecue e una casetta sull’albero, mentre salendo le scale esterne è in costruzione una piccola piscina e un idromassaggio con vista sul golfo e sul Vesuvio. Al solo immaginare come sarà questo posto tra pochi mesi sono in estasi! Domenico si premura che non ci manchi niente, ci spiega un po’ di cosette e si raccomanda di contattarlo per qualsiasi cosa.

Dopo esserci velocemente sistemati e ripresi dal traumatico inizio di giornata, ci prepariamo per Sorrento. In discesa la strada è più “amichevole”, almeno quello. Arriviamo a destinazione in una mezz’ora ed anche qui optiamo per il parcheggio multipiano, costo 2€ l’ora. C’è poca gente in giro, e ci sentiamo come se i vicoli fossero tutti per noi. Ci infiliamo subito nella strettissima via San Cesareo, che pullula di negozietti che vendono prelibatezze locali, tutte o quasi a base di limone. Compriamo subito qualche ricordino, specialmente da Limonoro, un piccolo locale con laboratorio annesso dove producono artigianalmente e vendono i liquori tipici della zona, ma anche cioccolata ed agrumi canditi ricoperti. Ci fanno assaggiare un po’ di tutto, la loro crema di melone è di un altro mondo!

Passando di fianco alla chiesa di San Paolo, arriviamo in Piazza della Vittoria, dove si gode di una vista bellissima sul golfo e sul porticciolo. Il fatto che sia l’ora del tramonto rende tutto ancora più bello. Rimaniamo incantati anche dai giardini dell’Hotel Imperial Tramontano, straripanti di limoni e di piante grasse alte quanto le vicine palme. Visitiamo anche il chiostro di San Francesco, prima di avviarci alla ricerca di un ristorante. Peccato che incappiamo solo in posti troppo costosi, o che in quelli che prendiamo in considerazione la foga dei titolari di farci entrare a tutti i costi ci fa invece scappare.

Quando abbiamo ormai perso la speranza, vicino al parcheggio scorgiamo un locale lungo la strada, il Convivio. Nel menù esposto fuori i prezzi sembrano onesti, entriamo. Mai scelta fu più azzeccata! Prendiamo un antipastone in quattro (insalata di mare, polpo e patate, mozzarella, verdure grigliate) ed un piatto di pasta a testa. Gli scialatielli freschi fatti a mano con pomodoro e mozzarella sono divini, anche se la porzione è così abbondante che li finisco a fatica. Chiudiamo con un caffè, e ci viene offerto il limoncello. Il conto totale non arriva nemmeno ad 80€. Insomma, se passate da Sorrento, non perdetevi questo ristorante!

Rientriamo alla base sazi e felici, e pure la strada non mi fa più tanta paura…

There are 3 comments
  1. Per una serie di motivi vado due volte l’anno a Salerno e ogni volta facciamo tappa in una località della Costiera Amalfitana… Sorrento è davvero stupenda! (Ma in quella zona cosa non è stupendo?)

    • Era la mia prima volta ed abbiamo visto solo una minima parte. Però Sorrento la metterei probabilmente al primo posto, se la gioca testa a testa con Amalfi. Mentre Positano non fa molto per me… Grazie di essere passata! 😀

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