Le mie impressioni su Siviglia ed il bilancio del viaggio

E così il primo viaggio dell’anno è già dietro le spalle.
Un viaggio mordi e fuggi (sai che novità) ma super intenso, frutto di un graditissimo regalo natalizio che ci ha portati a Siviglia per il fine settimana.
Su cosa mi aspettassi dalla città andalusa ne avevo già abbondantemente parlato nel post pre-partenza. Adesso, dopo averci rimuginato un bel po’, non so ancora dire se quelle aspettative siano state pienamente soddisfatte. Mi ha lasciato senza fiato? Spesso. Mi ha stupito? Con edifici del genere, sarebbe stato impossibile il contrario. Mi ha fatto innamorare alla follia? No, credo di no.

Non penso che la “colpa” sia di Siviglia però, ma di quanto il mio modo di viaggiare sia cambiato negli ultimi tempi. Road-trip dietro road-trip, l’aereo preso solo per raggiungere aeroporti lontani ed iniziare un altro road-trip. Natura, piccoli paesini semi-deserti, città con costruzioni lontane anni luce da quelle del sud della Spagna. Forse è proprio questo il punto: non ero “pronta” ad essere ri-catapultata in una metropoli enorme, calda, coloratissima e caotica. A fare tutto di corsa, calcolare ogni secondo. Ha senso?

Badate bene: Siviglia la consiglierei a TUTTI. È bella da far girare la testa, si mangia da dio, offre attività per tutti i gusti, ha una storia unica, non annoia mai. Forse per ME non era questo il momento perfetto per fare la sua conoscenza. Avessimo avuto 1-2 giorni in più, probabilmente sarebbe stata un’altra storia, chissà. Magari ci rincontreremo in un altro momento e saprò apprezzarla meglio.

E dopo questa lunga ma doverosa premessa, come ormai prassi ecco un riassunto di cosa abbiamo fatto/visto/sperimentato, “riciclando” ed “ingrassando” un po’ i post giornalieri che via via ho pubblicato sulla pagina Facebook.

Day 1 -> alla scoperta della cucina andalusa

Oggi ho imparato che le scolaresche spagnole in gita possono tranquillamente fare concorrenza a quelle italiane. Che almeno metà aereo deve andare in bagno non appena si spengono le luci di sicurezza. E che la Ryanair ci gode proprio a “scoppiare” la gente, amici parenti o fidanzati che siano. Ho salutato Pavel sulla scaletta, ed ho continuato ad inviare segnali (ignorati) dalla mia ultima fila verso la sua (21esima) per tutto il viaggio, bloccata dalla mandria di adolescenti al rientro e la fila infinita per la toilette. In compenso, il fatto di far smollare il bagaglio a mano ha sveltito tantissimo la partenza e, nonostante qualche turbolenza bella forte, siamo atterrati in perfetto orario.

Durante il volo ho rimuginato parecchio, convincendomi di essere pronta per Siviglia, di essermi documentata abbastanza, aver visto immagini di ogni angolo.
Ma mi sbagliavo, eccome. Perché niente può preparare a QUESTO!! Abbiamo fatto una rapida passeggiata nel Barrio Santa Cruz, tra i suoi vicoli strettissimi, fino ad arrivare al cospetto della Giralda e della cattedrale. Imponenza, bellezza assoluta. Nonostante le rassicurazioni di sua maestà Google, invece Plaza de España era chiusa, un colpo basso bello e buono (ho controllato, in inverno è sbarrata già dalle 20).

Nel post pre-partenza avevo anche detto che ci saremmo ingozzati di tapas: detto FATTO. In quel bel localino che avevo adocchiato su internet e che si è rivelato la scelta ideale per il primo approccio con la cucina andalusa.
Day 1: quante tapas di possono mangiare prima di scoppiare???

Riuscire a fare un volo tranquillo fregandomene della lontanaza di Pavel ✘
Fare finta di padroneggiare lo spagnolo 
Tapas, tapas, tapas, sangria e di nuovo tapas 
Godersi Plaza de España semideserta ed illuminata dalla luna ✘

Day 2 -> Cattedrale, Giralda, Triana, Monastero di Cartuja, Las Setas, Plaza Nueva

Non mi sento più i piedi. Ed ho le guance che mi bruciano come quando allo stadio, di solito da marzo in poi, sono costretta a guardare la partita controsole per un tempo e mezzo.
Nonostante in corso d’opera avessimo deciso di accorciare il giro, escludendo a malincuore Avenida de Hércules, siamo riusciti a buttarci sul letto con 19,1km percorsi alle spalle.
Insomma, mi sento uno straccio, ma ne è valsa la pena!

Se chiudo gli occhi ho ancora davanti gli straordinari altari della Cattedrale, e le infinite rampe per arrivare sulla vetta della Giralda. Il centro d’arte contemporanea di Cartuja, le famiglie ed i mille bambini che si arrampicavano su ogni dove mentre gruppi rock si esibivano nel cortile centrale (e noi ci perdevamo nei colori degli azulejos). Las Setas, che non mi hanno convinto in pieno, ma che offrono un panorama da capogiro. Plaza Nueva, dove abbiamo beccato la preparazione di un corteo probabilmente carnevalesco, con gruppi di suonatori provenienti da tutta l’Andalusia, ognuno con la propria enorme bandiera sventolata fieramente. E tanto, tantissimo altro.

Anche dal punto di vista gastronomico non ci siamo fatti mancare niente: pranzo al Mercado de Triana, che è il classico mercato con pesce, carne e frutta/verdura freschissimi, e davvero pochi chioschi che offrivano cibo già pronto. Per cena, il Barrio Santa Cruz ci ha chiamato a sé come se ci conoscessimo da una vita, e ci ha condotto in un ristorante di fronte a quello di ieri. Manco a dirlo, tapas fenomenali!
Day 2: un altro passo e muoro

Colazione a base di churros ✘
Perdersi tra i vicoli/labirinto del Barrio Santa Cruz 
Tour de force  per riuscire a vedere tutto quanto in programma ✘
Riuscire ad arrivare in cima alla Giralda senza pause per provare a me stessa che la palestra può fare miracoli ✘✘✘ (numero di soste)
Ammirare i tetti di Siviglia e scoprire una sorta di mondo parallelo (e senza privacy) 
Pranzare al mercato cittadino 
Fare millemila foto davanti agli azulejos del Monastero di Cartuja  pregando che almeno una esca decente 
Comprare le sciarpe di Sevilla e Betis (besteeeeemmia!!) 
Arrivare a fine serata capaci di intendere e volere ✘

Day 3 -> Alcazár, Archivo des Indias, Torre del Oro, Plaza de España

Scrivo direttamente dall’aereo, che speriamo si sbrighi a partire visto che ha già 30 minuti di ritardo sul groppone. Tra l’altro, l’aeroporto di Siviglia è in assoluto il più disorganizzato in cui sia mai stata, tantissimi passeggeri ed una totale incapacità di gestirli. Non c’è un senso, non ci sono regole. Tutti ammassati cercando di capire in che fila immettersi.

Tra l’altro, se ieri ero sfinita, il livello di stanchezza raggiunto oggi non saprei nemmeno come definirlo. Visitare una città grande e ricchissima come Siviglia in due giorni è possibile, ma ovviamente ad un “prezzo”. Il nostro è stata la devastazione fisica, e la necessità di apportare qualche taglio dal piano originario. Ma quello che ci interessava davvero l’abbiamo comunque visto: l’Alcazár, l’Archivo des Indias, la Torre del Oro, Plaza de España. Tutto enorme e meraviglioso, difficile da processare in così poco tempo.

Quantità di turisti: alta, altissima. Altro che bassa stagione. Non nego che speravo di godere di un po’ di pace, soprattutto per le stanze dell’Alcazár. Ma vabbè Celeste, non esageriamo sù. Sicuramente è stata una fortuna l’aver potuto scoprire Siviglia in inverno e non in estate!
Ci tornerei? Non lo so, forse. Senza alcun dubbio, vorrei continuare ad esplorare il resto dell’Andalusia.
Day 3: non basterebbe una vita per godersi appieno Plaza de España

Colazione a base di churros
Visitare  l’Alcazár in semi/pace ✘✘ e sentirsi come a Dorne ✘
Rimanere ammaliati dall’Archivo des Indias 
Provare tapas particolari ed eccezionali ad un altro mercato 
Venire completamente rapiti da Plaza de España  tanto da dimenticarsi del resto del programma della giornata 

There are 16 comments
  1. Eh in effetti i tour de force nelle città sono pesanti quando ti abitui a viaggiare nella natura 😉 Però il cibo di Siviglia è qualcosa da morire di gioia! Al prossimo post con i dettagli golosi!

    • Non pensavo così tanto Silvia. E pensare che fino a pochissimi anni fa non avrei immaginato viaggi diversi da full immersion in una città…
      Il cibo a Siviglia è quasi imbattibile, la Spagna non delude mai. Mi viene la bavetta al pensiero del post su dove mangiare…
      Buona domenica, e grazie di essere passata :*

  2. Mi sono appena resa conto di non ricordarmi nulla di Seviglia, a parte quella grande piazza con le piastrelle colorate. Il resto…. buio totale! Sono passati più di 10 anni ok, ma questa cosa un pò mi spaventa! Aspetto i tuoi articoli più dettagliati nella speranza che mi torni la memoria! 🙂 🙂

    • Non faccio fatica a credere che il ricordo della piazza abbia spazzato via tutti gli altri, è così grande e ricca che si prende tutto lo spazio!
      Spero di rinfrescarti un po’ la memoria allora, intanto nella galleria ho caricato tutte le foto migliori 😉
      Grazie di essere passata Beatrice, buona domenica!!

  3. Mi piace molto questo post! Sia il modo simpatico con cui hai elencato le cose fatte e non fatte 😀 sia la sincerità che hai usato per descrivere cosa è stato questo viaggio per te.
    Io amo Siviglia, è una delle città dove mi sento a casa e dove, se trovassi un lavoro decente lì, penserei davvero di trasferirmi. Ci sono stata 5 volte, ma non vedo già l’ora di tornarci. Però capisco bene anche quello che dici te: forse non è una città da vedere in soli 2 giorni, soprattutto se ormai ti sei abituata a ritmi più lenti e a più libertà.
    Ma magari in futuro avrai la possibilità di organizzare un on the road per tutta l’Andalusia (e ripassare anche da Siviglia!)… cosa che ti auguro perché credo sia una terra meravigliosa.

    Un bacione!

    • Diletta, mi sono ispirata e basata molto sul tuo post per Siviglia, perchè sapevo appunto del rapporto che ti lega con la città. Mi ci è voluto un po’ per trovare le parole per descrivere cos’è stato questo viaggio per me, e spero di aver centrato il punto, le tue parole mi fanno ben sperare da questo punto di vista. E mi danno anche conferma che avremmo avuto bisogno di più tempo per viverla al meglio. Giuro che mi sono sentita meno “sopraffatta” da Londra in un fine settimana xD
      Spero davvero di potermi rifare in futuro, il tour dell’Andalusia è uno dei miei sogni da tempo. E quella Ronda di cui mi hai parlato così bene…
      Un bacione, e grazie per le tue parole <3

  4. Non immaginavo Siviglia tanto grande, né con così tante cose da fare e vedere. Ho fatto outing con una sola frase sulla mia totale ignoranza nei confronti dell’Andalusia…😉 A me hai messo curiosità però certo, a questo punto metterei in conto almeno 4 giorni per vederla bene…o sono ancora troppo pochi?! Foto molto molto belle Celeste!!! Ciao!!

    • Siviglia è enorme. Ed il centro storico uno dei più estesi d’Europa, infatti la parte nord e la maggior parte delle chiese sono rimaste fuori. E figurati se la tua è ignoranza, anch’io non lo sapevo prima di cominciare a preparare il viaggio 😉
      3 giorni pieni potrebbero andare, 4 sarebbero l’ideale secondo me. Ti ringrazio per le foto, ho appena finito di caricare la gallery e nonostante la scrematura ci sono comunque 160 scatti, oops…
      Grazie di essere passata Alessia, un bacione!!

  5. OMD se prima la Spagna mi chiamava 50 ora mi chiama 10 😛
    No ovviamente scherzo Celeste! Vale sempre la pena viaggiare anche se torni a casa con il ricordo traumatizzato di un aeroporto come quello di Siviglia! hahahah
    Io a costo di spendere la spropositata cifra di Euro 4,90 non viaggerei mai separata da Orso 😀 😀 😀 No davvero, che rogna il biglietto di coppia sparato a caso sull’aereo 🙁
    E quindi turistaglia anche d’inverno?! Dai però ho visto che hai fatto delle belle foto *_*
    …olè! 😉

    • Orsa lasciati chiamare, fidati!! Se non per le città in sè, almeno per il cibo, che quello non delude MAI!!! Guarda, all’aeroporto è la prima volta in vita mia che mi sono trovata di fronte ad una situazione simile, il personale era pure abbastanza scortese. E non credo sia una novità tutto quell’ammasso di gente, quindi bo.
      Il posto per cambiarlo costava 8€ a viaggio, e considerando che ne avevamo già sganciati 12€ per imbarcare la valigia al ritorno, non ho avuto voglia di fare altra beneficenza 😀 però che palle!!!
      Turistaglia tanta, e poi di che livello… ho un bel raccontino del solito italiano peracottaro che inserirò in uno dei prossimi post 😉
      Le foto però sono effettivamente venute strabene,
      Grazie di essere passata Daniela, buona domenica!

  6. Sicuramente il tempo a disposizione incide sulla percezione che si ha della città. A dispetto di tutto però mi sembra che tu sia riuscita a vedere moltissime cose. E a godere del lato “culinario” 😊
    Come sai io attendo da tempo di scoprire le città andaluse e di Siviglia mi sono innamorara dalla prima volta che ho visto Plaza de Espana. Ma devo dire che anche la Giralda non è per niente male!
    Un bacione 😚

    • Qualche anno fa credo che avrei optato per il bus turistico per toccare ogni punto della città, ma purtroppo per Pavel (e per me) c’ho preso gusto nel camminare. Più che altro perchè certi angoli inevitabilmente te li perdi. Però non mi lamento dai, il programma originario era davvero troppo pieno, e non avevo considerato il fattore stanchezza!
      Plaza de Espana è qualcosa di indescrivibile, ti auguro davvero di trovarti tra le sue piastrelle il prima possibile <3
      Buona settimana Silvia, un bacione e grazie!

  7. Forse non era il momento giusto, eppure…quanto ti ha lasciato Siviglia, anche se forse ancora non ne hai consapevolezza. Si sente da come ne parli. Magari non è scoccata quella scintilla che ti aspettavi, complice il poco tempo, il dover correre e, cosa non da poco, doversi riabituare ad uno scenario così diverso, da quello che caratterizza i vostri viaggi.
    Eppure, devo dire il vostro itinerario non ha minimamente risentito della mancanza di ‘scintilla’, anzi! Siete stati bravissimi, in così poco tempo, a visitare tanti siti 🙂
    Io di Siviglia mi sono innamorata, in piena estate figurati! Ma con sempre poco tempo a disposizione. Un peccato non potermi sbizzarrire nelle visit, come avrei voluto. Pazienza, cercherò di tornare.
    Un abbraccio,
    Claudia B.

    • “Cercherò di tornare” ormai è il nostro mantra xD
      Sicuramente Siviglia qualcosa mi ha lasciato, anzi mi ha lasciato proprio tanto. E poi non è detto, anche se sono una che si invaghisce facilmente, che ogni città sia quella giusta. Ma non riesco a scrollarmi di dosso la sensazione che con più tempo, il mio giudizio sarebbe stato un po’ più morbido.
      In piena estate credo che il caldo non avrei potuto sopportarlo, bravi voi <3
      Un baciotto!!

  8. Complimenti! Bell’articolo e anche bel tour de force in solo 2 giorni. Che dire di Siviglia io che ci vivo da così tanti anni. L’ideale sono 4 o 5 giorni e approfittarne anche per fare una scappata in giornata a Cordova e vedere la Mezquita. La Cattedrale e l’Alcazar di Siviglia malgrado vicini l’uno all’altro vanno visti con molta calma perchè sono molto vasti e ci sono molte cose da vedere. Sinceramente coloro che la fanno speciale sono gli abitanti, Siviglia è lo specchio di coloro che la vivono: allegra, colorita e vivace. Vi aspettiamo presto da queste parti appena sia possibile viaggiare sicuri [incrociamo le dita]

    • Ciao!! Benvenuto sul blog e grazie per il commento 😀
      In effetti sì, è stato un bel tour de force, ma purtroppo avevamo solo quei due giorni scarsi a disposizione e mi ritengo soddisfatta di quanto siamo riusciti a fare, anche se non mi aspettavo un centro così esteso! Di certo mi piacerebbe tornare in zona. Coi sivigliani non abbiamo avuto molto a che fare, se non un pochino ai mercati; a parte che si mangiano la fine delle parole e mi sembrava di non capirci niente, per il resto ci siamo di certo sentiti i benvenuti. Speriamo davvero di poter ritornare a viaggiare presto, e se capitiamo di nuovo da quelle parti non mancherò di fartelo sapere 😉

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