Benché ormai faccia molto 2020 (chi l’avrebbe immaginato un tracollo simile in così poco tempo per il caro Instagram, eh?), su questo blog non poteva mancare una piccola lista che veda come protagonisti i 5 luoghi più instagrammabili di Praga, per lo meno secondo me. Perché sono un po’ stufa di vedere sempre le stesse pose con gli stessi sfondi che certo, sono belli da togliere il fiato, ma danno l’idea (sbagliatissima) che la capitale ceca non abbia altro da offrire oltre ai classici senza tempo che tutti conoscono. “Like” facili, d’accordo, ma anche basta…
Nel corso degli anni ho cercato nel mio piccolo di far conoscere una Praga alternativa, includendo nel mio vagabondare degli angoli meno conosciuti, molti dei quali nasconsti tra le viuzze e le gallerie del centro. E non ho intenzione di fermarmi proprio ora. Quindi sì, se cerchi i luoghi più instagrammabili di Praga sei nel posto giusto, ma te li racconto a modo mio. Niente Ponte Carlo. Niente Piazza della Città Vecchia, orologio astronomico o terrazze varie. Niente castello. Niente Casa Danzante (nonostante, lo ammetto, la tentazione sia forte). Nonostante questo, ti assicuro che rimarrai tutt’altro che deluso.
I luoghi più instagrammabili di Praga secondo me
1. La casa più piccola di Praga
Tra i vicoli della Città Vecchia, a pochi passi dal medievale Convento di Sant’Agnese, si nasconde uno degli edifici da “record” di Praga: la casa più piccola della capitale. Se non bastasse la tipica targa rossa “nejmenší dům v Praze” ad individuarla, cerca un palazzo dal colore verde brillante, il più basso e stretto (appena 2,25 metri) di tutta via Anežská. Non puoi sbagliare. Anche se, ad essere sinceri, definirlo palazzo non è corretto.
Il piccolo tratto di muro con porta “incastonata” oggi conduce ad un vicolo interno tra due case, così da far risultare quel titolo così prestigioso piuttosto kafkiano, tanto per rimanere in tema.
Nell’anno della sua costruzione, avvenuta nel 1853 su progetto dell’architetto Josef Liebl, il corridoio era occupato da due stanze, alle quali venne aggiunta una terza nove anni più tardi. Col tempo, lo spazio si trasformò in una specie di salotto, tanto che la proprietaria mise sù un’attività decisamente fruttuosa, un bordello, e lo mandò avanti per una quarantina d’anni, fino al 1922.
La casa più piccola di Praga è tra i monumenti protetti della capitale.
Come raggiungerla: la casa si trova a Praga 1, nella Città Vecchia, in via Anežská 1043/4, ad appena 500 metri dall’Orologio Astronomico. Per questo, non è possibile servirsi di mezzi, la si raggiunge facilmente a piedi.
2. Scala cubista/Grand Café Orient all’interno della Casa alla Madonna Nera
Non tutti sanno che in Repubblica Ceca, ed a Praga specialmente, si sviluppò tra il 1912 ed il 1914 una particolare forma di cubismo, passato appunto alla storia come Cubismo Ceco. Lo stile artistico non coinvolse soltanto la pittura, anzi, gli esempi più pregevoli si hanno nell’architettura e nel design. E per ammirare quella che da molti è considerata l’opera maestra, non occorre andare troppo lontano.
Lungo via Celetná, vicolo che unisce Piazza della Città Vecchia alla Torre delle Polveri, si incontra la Casa alla Madonna Nera (Dům U Černé Matky Boží), che deve il suo nome alla statua barocca incastonata nell’angolo esterno, all’altezza del primo piano. Barocco era anche il palazzo originale, demolito, al posto del quale nel 1912 sorse l’attuale. Il primo edificio cubista di Praga fu progettato dal giovane architetto Josef Gočár, allora trentunenne, su commissione del commerciante František Josef Herbst. Gočár riuscì a creare delle forme che si integrarono perfettamente con l’ambiente circostante, con elementi spiccatamente cubisti sia all’esterno che all’interno: facciata e finestre, scalinate, arredi e complementi d’arredo formano un insieme unico nel suo genere.
Il Grand Café Orient, al primo piano, è uno spettacolo per gli occhi (ucciderei per avere lampadari simili in casa), così come vale la pena dedicare un po’ del proprio tempo al Museo del Cubismo Ceco, che si sviluppa tra il secondo ed il terzo piano. Ciò che personalmente mi ha davvero lasciato a bocca aperta, e che ritengo meriti di far parte della mia top 5 dei luoghi più instagrammabili di Praga, è però la splendida scalinata cubista.
Come raggiungerla: la Casa alla Madonna Nera si trova in zona pedonale, ad appena 250 metri da Piazza della Città Vecchia. La fermata dei mezzi più vicina è Náměstí Republiky (Piazza della Repubblica), dove c’è sia la fermata della metro che quella di bus e tram.
3. Le porte della Basilica dei Santi Pietro e Paolo a Vyšehrad
Che la collina di Vyšehrad rappresenti uno degli angoli più speciali di Praga non è certo un mistero.
Il suo essere vicina ma non troppo alla Città Vecchia l’ha quasi esclusa dagli itinerari turistici più classici piuttosto a lungo, anche se sempre più e più visitatori ormai decidono di raggiungere quello che, storicamente, è il nucleo originario della capitale ceca. Tante, tantissime le ragioni per farlo: la fortezza con le sue casematte, la vista unica sulla Moldava e sul castello, lo straordinario cimitero monumentale, il tranquillo parco e, non ultima, la Basilica dei Santi Pietro e Paolo.
Eretta per volere del principe Vratislav II, che nel 1085 decise di trasferire la residenza reale dal castello a Vyšehrad, deve il suo aspetto neogotico attuale al massiccio restauro del 1903. I suoi grandiosi interni in stile liberty la rendono senza dubbio una delle chiese più belle di Praga, ma nel caso in cui tu li trovassi chiusi al pubblico o semplicemente non volessi spendere le 90Kč (circa 4€) del biglietto, il perfetto luogo instagrammabile ce l’hai già davanti agli occhi. Anzi, i luoghi.
Perditi tra i colori ed i dettagli delle porte d’accesso alla basilica, con i loro timpani arricchiti da rilievi e mosaici, le ante impreziosite da stemmi che raccontano la storia della città. Nonostante l’altezza dei due torrioni frontali, ed in generale un aspetto piuttosto cupo, i tre ingressi riescono ad illuminare l’intero complesso, e al contempo a rappresentare lo sfondo ideale per una foto da mille milioni di like!
Sono sicura che anche la principessa Libuše, leggendaria fondatrice di Praga ed illustre abitante di Vyšehrad, ne sarebbe rimasta incantata (non occorre che ti dica che dovresti comunque visitarla, Instagram o no, vero?).
Come raggiungerle: per salire sulla cima della collina di Vyšehrad, ti consiglio di fare una bella passeggiata per Rašínovo Nábřeží, dove tra le altre cose potrai ammirare altri esempi di case in stile cubista ceco. Altrimenti, la fermata del tram più vicina è quella di Výtoň, che si trova sempre sul lungofiume e non risparmia la salita, o dalla parte opposta Ostrčilovo náměstí. C’è anche la fermata della metro linea rossa Vyšehrad, che nonostante il nome dista circa 700 metri dalla basilica.
4. “Non avere paura” (neboj) del tunnel tra Karlín e Žižkov
La prima volta che mi sono imbattuta nel tunnel che collega due dei più interessanti quartieri praghesi, Karlín e Žižkov, è stato durante una passeggiata tra Žižkov e Vinohrady. Ero così concentrata sull’imminente “scalata” alla collina di Vítkov, che sul momento non ho fatto troppo caso a pedoni e ciclisti che imboccavano una piccola discesa nell’altrettanto piccola Tachovské náměstí per venire come inghiottiti da una specie di buco nero che sembrava proseguire il suo percorso ancora più in profondità. Dopo lo sbigottimento iniziale, e una veloce riflessione sul fatto che mi aspettava una sgroppata che faceva sembrare quasi appetibile quel salto nel buio, non c’ho più pensato molto al Žižkovský tunel.
Almeno finché, quasi due anni dopo, non mi sono trovata dall’altra parte, dove per i residenti è il Karlínský tunel, e chissenefrega del nome ufficiale. Qui l’ingresso è meno losco, più luminoso, e ti spara direttamente davanti agli occhi una bella salita. Soprattutto, a richiamare l’attenzione dei passanti di via Thámova è un’enorme scritta a caratteri cubitali, NEBOJ, che poi è la protagonista del posto instagrammabile in questione. In ceco, neboj è un verbo all’imperativo e significa “non avere paura”. Ok, ma di cosa?
Così ho scoperto che per non pochi praghesi il tunnel che trapassa da un lato all’altro la storica altura di Vítkov rappresenta qualcosa di terrificante. In effetti, l’illuminazione è “particolare”, piuttosto soffusa, e dona ai suoi ben 303 metri di lunghezza (con un dislivello dell’8% in media!) un’atmosfera piuttosto tetra, tanto che vari registi cechi l’hanno scelto come ambientazione di loro film. Non stupisce, se si pensa che il tunnel in origine (l’inaugurazione è del 1953) era stato pensato come rifugio anti-aereo ed anti-atomico, ed ancora oggi è attrezzato per entrambe le evenienze. Tanto da nascondere dietro le porte che si alternano lungo le pareti interne un vero e proprio bunker per circa 1200 persone e, addirittura, una stanza per cadaveri…
Per cercare di alleviare i timori degli abitanti di Praga, tra cui ce ne sono tanti che preferiscono fare il giro intorno alla collina piuttosto che passarci attraverso, nel 2017 il celebre artista di strada originario di Brno TIMO ha deciso di dipingere la “rassicurante” (?) scritta NEBOJ all’ingresso, lato Karlín. Pare però che non sia riuscito a convincere proprio tutti, anzi…
Come raggiungerlo: la fermata della metro linea gialla Křižíkova dista appena 300 metri a piedi.
5. Vnitroblock ed i suoi graffiti
Un elemento che “manca” a Praga rispetto ad altre capitali europee è la street art.
O meglio, ci sono degli esempi qua e là, soprattutto spostandosi dal centro (come “Choose to be happy” dell’artista ceco Pasta Oner a Vítězné náměstí), ma non c’è ancora una vera e propria tradizione, o dei quartieri che un amante di murales e graffiti dovrebbe assolutamente visitare. Per questo sono rimasta doppiamente entusiasta da Vnitroblock, uno spazio unico nel cuore del quartiere di Holešovice.
Holešovice, proprio come Karlín, ha subito una profonda trasformazione in seguito alle tragiche alluvioni che l’hanno colpito in tempi recenti, prima nel 2002 e successivamente nel 2013. Da allora, molte cose sono cambiate, e da quartiere piuttosto malfamato è diventato una delle zone più ambite della città. Ciò che colpisce maggiormente è la riqualificazione di vecchi magazzini e fabbriche, oggi sedi di importanti aziende locali ed internazionali, o centri polifunzionali pensati per le generazioni più giovani e già cosmopolite.
È questo il contesto in cui si inserisce Vnitroblock, dove in uno spazio industriale si fondono eventi culturali, artistici, enogastronimici, multimediali… insomma, chi più ne ha, più ne metta. In poco tempo è diventato un punto di riferimento per i praghesi, specialmente quelli più “hipster” che non muovono un passo senza i loro aggeggi tecnologici, e che allo stesso tempo cercano un “palcoscenico” adatto. Forma e sostanza che si fondono, in pratica. E se riguardo alla sostanza non posso parlare con cognizione di causa, ammetto che la forma ha conquistato anche me. Coloratissimi murales che contrastano perfettamente col marrone/grigio dell’ambiente circostante, legno + metallo + lucine + divani sparsi qua e là (a caso, ma non troppo) lo rendono il set perfetto per uno scatto praghese super instagrammabile!
Come raggiungerlo: le fermate del tram Dělnická e Tusarova si trovano nelle sue immediate vicinanze.