Praga fuori dal centro: i quartieri di Vinohrady e Žižkov

È interessante la concezione di “centro di Praga”.
Se chiedi ad un visitatore, ti risponderà senza esitazioni che va più o meno da Piazza Venceslao fino alla collina del castello; ma prova a porre la stessa domanda ad un praghese e vedrai quanto si allargherà il raggio, soprattutto verso est e fino a raggiungere i quartieri di Vinohrady e Žižkov.

È stato anche questo uno degli argomenti al centro della chiacchierata dello scorso febbraio a Firenze, quando mi è stata data la straordinaria opportunità di parlare del mio rapporto con la capitale e la Repubblica Ceca di fronte ad un piccolo pubblico composto in larga parte da expat. Gente che vive in Toscana da anni, decenni, ma che ama ancora profondamente la propria città e non capisce perché il concetto turistico di Praga sia così ristretto. Ed io, che ho avuto la fortuna di potermi considerare praghese per 5 mesi della mia vita, con loro.

Perchè se è vero che il centro originario, quello risalente ai tempi di Karel IV, parte da Můstek e prosegue verso il fiume, attraversa il Ponte Carlo e sale sù fino al castello, è altrettanto vero che i quartieri di Vinohrady e Žižkov, vicinissimi geograficamente ed importantissimi storicamente, non possono essere ignorati. Non se si vuole conoscere Praga più nel profondo e vederne il lato meno turistico, più genuino.

Per questo dall’agosto 2018 ho cominciato a portare avanti un piccolo progetto, per far scoprire ai miei lettori la città oltre quei confini che spesso si rivelano più mentali che altro. Per farlo, mi sono affidata agli splendidi itinerari pedonali presenti sul portale turistico ufficiale della città di Praga, personalizzandoli un po’. E come non iniziare proprio dal “centro allargato” formato da Vinohrady e Žižkov?

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zizkov quartiere praga fuori dal centro torre della tv

Vinohrady e Žižkov: un po’ di storia

Ciò che adesso è uno splendido quartiere residenziale, ai tempi di Carlo IV era un immenso spazio verde ricoperto in larga parte da vigne. Vinohrady in ceco significa infatti “vigneti”, e fu proprio l’imperatore a volere che sulle sue colline si producesse uva. I vigneti sopravvissero per ben 400 anni, finché la comunità indipendente di Vinohrady, fondata nel 1849, li sostituì con orti, giardini e blocchi residenziali. I lunghi viali cominciarono ad ospitare bellissimi palazzi in stile neo-rinascimentale e barocco, che tutt’oggi mantengono un fascino senza tempo e che spesso sono oggetto di imponenti restauri.

A quel tempo il quartiere comprendeva anche Žižkov, cosicché quest’area venne rinominata Královské Vinohrady, vigneti reali; nel 1879 ottenne lo status di città, status che durò solo fino al 1922, quando venne incorporato nella Grande Praga e ridotto a quartiere.
Se ti stai chiedendo se almeno una parte di quei vigneti si sia “salvata”, la risposta è sì: si trova ai piedi del ristorante Viniční altán, all’interno del parco di Havlíčkovy sady, che però non è rientrato nella passeggiata della quale vi parlerò più avanti.

zizkov quartiere fuori centro praga palazzi in discesa

Žižkov non sarebbe potuto essere più diverso da Vinohrady.
Il quartiere prende il nome da Jan Žižka, leader militare hussita che proprio sulla collina di Vítkov, dove oggi risiede il Monumento Nazionale con l’enorme statua a lui dedicata, riportò una vittoria decisiva contro l’esercito di Sigismondo di Lussemburgo.
Non è la sola ragione per cui  intorno al sobborgo aleggia ancora una sorta di aurea leggendaria; in passato le sue strade erano disseminate di hospody e cabaret stile il parigino Pigalle (essendo tutto meno che un quartiere a luci rosse, precisiamolo!), caratteristica questa capace di attirare un gran numero di artisti. Per dirla tutta oggi, tolti i cabaret, la densità di pub e birrerie rimane una delle più alte al mondo, anzi la seconda più alta, dietro a solo New Orleans.

Va da se che il carattere di Žižkov non potesse essere che proletario, anche e soprattutto a causa della costruzione di varie industrie durante gli anni ’40 dall’allora governo comunista. Il quartiere della classe operaia ha sempre avuto la fama di “difficile”, tanto che i suoi abitanti si considerano tutt’oggi cittadini della Žižkovská svobodná republika, la repubblica libera di Žižkov.
Molti scrittori e registi sono stati ispirati dai suoi tumulti e dalla sua vitalità, Jaroslav Hašek e Jaroslav Seifert su tutti. E come può sorprendere che il fulcro della resistenza all’occupazione nazista ed il maggior sostenitore delle ideologie comuniste fu proprio qui?

Oggi Žižkov è molto meno malfamato e malconcio di un paio di decenni fa; ricordo bene il nostro primo incontro nel 2000, avevamo l’hotel proprio lungo la Seifertova e mi ero sentita come se mi trovassi in un universo parallelo. Tornandoci poi successivamente, la sensazione è andata scomparendo man mano che veniva “uniformato” al resto della città. Pur mantenendo, va riconosciuto, il suo carattere assolutamente unico.

zizkov quartiere fuori centro praga seifertova

La passeggiata da Vinohrady a Žižkov: i dettagli

Durata: dalle 4 alle 5 ore, considerando anche le visite.

Lunghezza dell’itinerario: circa 4,5km. Raccomando scarpe comode, il percorso è ricco di saliscendi inclusa una discreta salita fino alla cima della collina di Vítkov.

Costi (biglietto adulto): Monumento Nationale di Vítkov 120kč (da aprile ad ottobre, aperto da mercoledì a domenica, 10-18. Da novembre a marzo, aperto da giovedì a domenica, 10-18).
Torre televisiva di Žižkov 250kč (aperta ogn giorno dalle 9 alle 24).

Punto di partenza: Náměstí Míru (Piazza della Pace), sulla linea metro verde A e stazione di tram e bus.

Punto di arrivo: Náměstí Jiřího z Poděbrad (Piazza Jiřího z Poděbrad), sulla linea metro verde A.

Avvertenza: nel percorso che illustrerò, verranno evidenziate le tappe principali. Ciò non significa che anche le costruzioni “non famose” non meritino la tua attenzione. Vinohrady in particolare custodisce palazzi splendidi, quindi cammina rigorosamente col naso all’insù. Sei a Praga dopotutto, e questa è una legge che vale ovunque qui!

A spasso per Vinohrady

Il punto di partenza di questa splendida passeggiata è la piazza più importante del quartiere di Vinohrady, Náměstí Míru. Al suo centro svetta la chiesa cattolica in stile neogotico dedicata a Santa Ludmilla (kostel sv. Ludmily) che, nonostante di costruzione abbastanza recente, a mio parere è una delle più belle di tutta Praga. I suoi campanili, alti 60 metri, sono ben visibili da molti dei punti panoramici della città.
Sulla sua sinistra, prima di attraversare la strada e trovarsi al cospetto del teatro di Vinohrady (divadlo na Vinohradech), vale la pena rivolgere l’attenzione al singolare monumento dedicato ai fratelli Josef e Karel Čapek, grandi artisti e scrittori ai quali si deve, tra le altre cose, l’invenzione del termine robot.

piazza della pace praga vinohrady chiesa santa ludmilla

In netta contrapposizione con le forme neogotiche della chiesa, il teatro di Vinohrady sorprende col suo stile liberty ricco di dettagli unici. In un quartiere dove di teatri ce ne sono in abbondanza, questo spicca certo per l’architettura, ma anche per essere stato probabilmente il secondo ad inscenare opere in lingua ceca.
Non lontano, lungo la Vinohradská,  sorge uno degli edifici più importanti della città, almeno simbolicamente: è quello che ospita la Český rozhlas, la radio ceca.

La seconda radio più antica d’Europa (la prima è la BBC) ha visto la luce il 18 maggio 1923. Fu proprio un messaggio lanciato attraverso le sue frequenze a dare inizio alla rivolta di Praga del 5 maggio 1945 contro l’occupazione tedesca; fu la sua sede ad essere occupata dai sovietici nell’agosto del 1968, nel primo giorno dell’invasione.
La resistenza contro l’armata russa venne portata avanti anche nella scuola di Vinohrady Na Smetance, considerata alla fine del XIX secolo tra le più moderne dell’Impero austro-ungarico.

È così che si arriva ai Giardini di Rieger (Riegrovy sady), uno dei parchi più belli della città. Dopo essersi lasciati alle spalle la statua di František Ladislav Rieger, patriota ceco dell’800, si sale su una non così morbida collina fino a raggiungere un’immensa distesa verde con una vista sul castello di Praga e la Città Vecchia da togliere il fiato. I praghesi amano questo polmone verde che fa da spartiacque tra Vinohrady e Žižkov e che è ancora perlopiù sconosciuto ai turisti, così come adorano il suo famoso beer garden.

parco riegrovy sady vinohrady vista su castello pragaa

Su e giù per i saliscendi di Žižkov

L’attraversare il parco in diagonale catapulta dritti nel quartiere di Žižkov, che io comincio ad esplorare partendo dal monumentale kolej Švehlova, casa dello studente e mensa dell’Università Carolina di Praga. Il mio di kolej, in pienissima periferia, era decisamente meno appariscente e il più lontano possibile dallo stile art deco di questo…

La torre televisiva è vicinissima, ma non è ancora il suo momento. Passando però di fianco al parco sottostante, lungo la Fibichova si trovano due torri gialle, più basse ma altrettanto scenografiche; sono quelle della centrale telefonica e telegrafica internazionale, altro elemento insostituibile nello “skyline” di Žižkov. E lì, nell’angolo opposto, ecco uno dei palazzi che più ci tenevo ad ammirare: palác Akropolis, centro culturale indipendente che ospita concerti, mostre e pièce teatrali. Il suo stile retrò è unico!

Scendendo lungo la via V. Nejedlého prima e Vlkova poi, troviamo la chiesa di San Procopio (Kostel sv. Prokopa). La strada che la tocca sul lato destro è la Seifertova, ciò significa che siamo finalmente nel cuore del quartiere. Ricordate Jaroslav Seifert, uno degli artisti che ho nominato all’inizio? L’arteria di Žižkov è dedicata proprio al grande poeta e giornalista, primo ceco ad aggiudicarsi il premio Nobel per la letteratura nel 1984.

Mi limito ad attraversarla la Seifertova, e continuare la lunga discesa che mi porta fino a Prokopovo náměstí, dove si trova la buffa statua dell’altro Jaroslav, Hašek, autore de “il buon soldato Švejk” (Dobrý voják Švejk a jiné podivné historky). Questo non prima di essere almeno passata di fronte ad un altro importantissimo teatro del quartiere, il divadlo Járy Cimrmana.

torre centrale telefonica praga quartiere zizkov

L’infinita discesa si arresta ai piedi della collina di Vítkov. Si può decidere se “sconfinare” nel quartiere a nord, il rinnovatissimo Karlín , attraverso il tunnel che trapassa l’altura (Žižkovský o Karlínský tunel, a seconda del lato da cui si arriva), o salire sù sù, fino all’enorme statua di Jan Žižka​. La mia di scelta è abbastanza ovvia, anche se non molto intelligente in pieno agosto con 35°.
Il percorso in effetti è pesantuccio, almeno per me, in più è lunedì ed il Museo Nazionale è chiuso. Riesco comunque a godermi un panorama meraviglioso in totale solitudine all’ombra dell’enorme cavallo di Žižka​, anche se un pizzico di amarezza per non poter accedere alla terrazza più alta rimane.

La discesa è molto più agevole, e mi porta diretta in Prokopova e nella seminascosta Cappella di Betlemme (Betlémská Kaple), rintanata in un cortile e dalle forme spiccatamente cubiste. Riesco a rilassarmi un po’ solo ad Havlíčkovo náměstí, piazza che celebra il personaggio di Karel Havlíček Borovský. Restaurata di recente, sulla pavimentazione sono riportate alcune delle frasi celebri del poeta/giornalista/satirico ceco, circondate da pannelli informativi che mostrano lo spazio prima e dopo i lavori.

jan zizka a cavallo monumento collina vitkov praga

La tappa successiva è la torre della TV. Finalmente. L’ultima volta che ci sono salita era nel pieno del massiccio restauro, e sono davvero curiosissima di vedere com’è stata trasformata. I Babies di Černý sono in trasferta, e già questa è una mancanza non da poco… ricordo benissimo lo stupore quasi misto a shock della me adolescente nel vederli “arrampicare” da lontano!
Prima di comprare il biglietto, dedico una visita al vecchio cimitero ebraico (starý židovský hřbitov na Žižkově), anche se quello che rimane oggi è solo una minima parte dell’originale; ci sarebbe quello di Olšany non lontano, dove tra l’altro riposa anche Franz Kafka… me lo lascio per un’altra volta però.

La salita sulla torre costa 250kč, che per Praga non è poco… ma devo ammettere che le vale tutte. Escludendo il ristorante e il super hotel da una sola stanza ai quali chiaramente non accedo, il resto è davvero tutto bellissimo. La vista a 360° magnifica, e gli “ovetti” che penzolano dal soffitto una manna dal cielo per me che ormai non mi reggo in piedi. Ci sono anche vari pannelli esplicativi, insieme alla celebrazione della torre comparata ad altri edifici simili in giro per il mondo. E l’aria condizionata che credetemi, in agosto e con la giornata che ho avuto io, non è poco! In altre parole, una visita davvero rilassante.

torre tv di praga repubblica ceca
torre tv di praga repubblica ceca interno vista

Ai piedi della torre, oltre al parco di Mahlerovy sady (con un bar all’aperto), si trova un’altra importante piazza, Škroupovo náměstí. Dalla forma circolare molto particolare, nel 1988 ospitò la prima manifestazione autorizzata dei dissidenti al regime con a capo Václav Havel, che nell’occasione tenne il suo primo discorso pubblico.

La passeggiata tra Vinohrady e Žižkov non può considerarsi completa senza náměstí Jiřího z Poděbrad, dove a farla da padrona è la singolare chiesa del Sacro Cuore di Gesù (kostel Nejsvětějšího Srdce Páně), opera dell’immenso architetto sloveno Jože Plečnik. Perché se è vero che a lui va riconosciuta la meraviglia che Lubiana è oggi, anche Praga è in fortissimo debito con lui.
Il parco che circonda la chiesa è molto rilassante e spesso vi vengono organizzati mercatini gastronomici, oltre agli immancabili mercatini natalizi.

piazza jiriho z podebrad chiesa sacro cuore opera plecnik praga

E così eccoci alla fine, l’itinerario è completo.
O meglio, QUESTO initerario, perché entrambi i quartieri avrebbero molto altro da dire ed offrire. Qualche esempio? Basta nominare i parchi di Havlíčkovy sady e Parukářka. Che non ho ancora avuto il piacere di visitare, ma che sono ai primissimi posti della mia personale lista.
Prima però voglio continuare ad esplorare questa meravigliosa Praga fuori dal centro, magari spingendomi a Karlín o un po’ più sù, oltre il fiume, fino ad Holešovice.
Insomma, se sei tra quelli che proprio vuole portare avanti la crociata  del “Praga si vede in due giorni”, almeno non farti sentire da me!!

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