Praga, il monastero di Strahov e la sua biblioteca

Benché Praga sia la capitale di uno dei Paesi più atei al mondo, il suo centro annovera una schiera di maestosi edifici sacri storicamente molto importanti. Tra le attrazioni più gettonate ci sono proprio concerti di musica classica all’interno delle chiese, ambienti perfetti sia per acustica che per atmosfera. Impossibile passare per Piazza della Città Vecchia senza venire invitati ad assistere ad uno di quelli che si tengono quotidianamente nella Chiesa di San Nicola.
Ciò che davvero la distingue però sono una manciata di “stanze” preservate all’interno di alcuni istituti religiosi: biblioteche affrescate custodi di migliaia di libri secolari. Come non pensare alla biblioteca barocca del Klementinum, e soprattutto alla biblioteca storica del monastero di Strahov?

Pur entrando di diritto tra i punti di interesse imperdibili di Praga, in realtà non sono molti i visitatori che si spingono fino alle porte dello Strahovský klášter. Rimane un po’ isolato rispetto al resto, anche se il suo profilo è parte integrante e riconoscibilissima dello skyline di Hradčany grazie alle torri della basilica dell’Assunzione della Vergine Maria. Ed è forse la fortuna di chi effettivamente ci si spinge, lassù, perché di solito lo stretto corridoio che conduce alla soglia delle due sale affrescate non è affollato. Niente a che vedere col resto della città almeno.

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Qualche cenno storico

Il monastero di Strahov viene fondato da Vladislav II nel 1140 ed affidato ai Premostratensi, ordine nato per mano di Norberto di Prémontré. Non è chiaro se il sovrano abbia preso la decisione di sua spontanea volontà, o se spinto dal vescovo di Olomouc Jindřich Zdíck, reduce da un pellegrinaggio illuminante in Terra Santa. Comunque sia andata, in un modo o nell’altro il monastero dedicato all’Assunzione della Beata Vergine Maria è nato sotto una buona stella: l’aver attraversato molteplici guerre, incluse quelle hussite e la guerra dei trent’anni, l’ha pesantemente danneggiato, senza però riuscire ad abbatterlo. Per non parlare di vari incendi e saccheggi.

C’è stato, quello sì, un deciso cambio di stile nel XVIII secolo, quando il gotico ed il rinascimentale sono spazzati via dalla “rinascita” barocca. Il colpo forse più duro arriva piuttosto di recente, negli anni del giogo russo, col governo che chiude in massa i complessi religiosi lasciandoli abbandonati ed imprigionando molti dei monaci che li abitano. Il ritorno alla normalità è datato 1990, ed oggi Strahov è uno dei pochi monasteri rimasti sul territorio ceco a portare avanti lo scopo originario per il quale era stato fondato.

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La biblioteca barocca del Monastero di Strahov

Nonostante l’importanza storica e l’innegabile bellezza dell’edificio, chi si spinge fino al monastero di Strahov lo fa al 99% per la sua incredibile biblioteca.
Che poi, benché ci si rivolga a lei al singolare, sono due le sale che l’hanno fatta entrare di diritto tra le biblioteche più belle e meglio conservate al mondo. I 200.000 volumi, tra cui 3.000 manoscritti, spaziano tra varie epoche (medioevo incluso) e molteplici argomenti. Inutile dire che i libri vengono conservati anche in depositi adiacenti, e che per i più preziosi è riservato uno spazio d’eccezione in una camera blindata.

La Sala Teologica

Delle due sale, la più conosciuta e fotografata è probabilmente la più antica, la sala teologica.
Costruita tra il 1671 ed il 1679 su progetto dell’architetto di origini italiane Giovanni Orsi, colpisce di certo per gli stucchi (opera dello stesso Orsi), ma anche e soprattutto per gli affreschi sul soffitto, creati dalla mano di Siard Nosecký. Come indica il nome, i volumi custoditi al suo interno (18.000 circa) sono di carattere religioso, con molte pubblicazioni ed edizioni della Bibbia in varie lingue.
Nel centro della stanza spiccano la statua in legno di San Giovanni Evangelista, la ruota da compilazione usata per la scrittura dei testi, ed una serie di splendidi mappamondi decorati a mano.

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La Sala Filosofica

42.000 volumi sono invece custoditi all’interno della Sala Filosofica, così ampia da occupare in altezza due piani dell’edificio.
A differenza della prima, qui gli scritti toccano gli argomenti più disparati: dalla filosofia alla matematica, dall’astronomia alla storia, dalla medicina alla geografia. Risalente agli anni tra il 1783 ed il 1785, è l’abate Vaclav Mayer a volerne la costruzione, ricavandola dallo spazio di un antico granaio. La libreria in legno viene aggiunta una decina di anni dopo, così come gli affreschi sul soffitto opera di Anton Maulbertsh, che ha voluto rappresentare la ricerca della saggezza nonché lo sviluppo spirituale ed intellettuale dell’uomo.
Piccola curiosità: la Sala Filosofica ha è stata una delle location praghesi (finte parigine) nella seconda stagione della serie TV Outlander, altrimenti girata in larga parte in Scozia.

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Il Gabinetto delle Curiosità

Le due sale sono collegate tra loro da un piccolo corridoio pieno zeppo di oggetti, chiamato comunemente Gabinetto delle Curiosità.
Mai nome fu più azzeccato, visto che ciò che è esposto non ha un filo logico, almeno all’apparenza. Pesci imbalsamati, reperti archeologici, libri, soprammobili di varia natura, armi, perfino un mini servizio da caffè realizzato per l’imperatrice Maria Luisa d’Asburgo si dividono uno spazio piuttosto angusto. Ad essere sincera, per certi versi l’ho trovato piuttosto inquietante…

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Cos’altro vedere al monastero di Strahov

La biblioteca occupa solo una parte del vasto complesso religioso.
Non può non farne parte una chiesa naturalmente, in questo caso la basilica dell’Assunzione della Vergine Maria (Bazilika Nanebevzetí Panny Marie na Strahově), le cui due torri barocche svettano ben visibili da tutto il centro di Praga. Al suo interno, all’altezza dell’altare, riposano i resti di San Norberto, fondatore dell’ordine Premostratense. Ma la ragione principale per cui la chiesa è famosa è un organista d’eccezione, tale Wolfgang Amadeus Mozart… non sorprende quindi che sia apparsa nel film premio Oscar di Miloš Forman, Amadeus.

Ultima, ma di certo non per ordine di importanza, la Pinacoteca di Strahov, che rappresenta una delle più importanti collezioni di pittura gotica del centro Europa. A lei si uniscono dipinti barocchi, rococò e opere d’arte appartenenti all’epoca dell’imperatore Rodolfo (1552-1612).

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Informazioni pratiche da sapere prima di visitare il monastero di Strahov

Se hai deciso di inserire la visita al monastero di Strahov nel corso del tuo prossimo viaggio a Praga, ho raccolto per te una manciata di informazioni essenziali che ti risparmieranno qualche cocente delusione. Basta fare un giro sulle recensioni della biblioteca su Google per rendersi conto che spesso le aspettative sono deluse, spesso per delle sciocchezze.

Dove si trova il monastero e come raggiungerlo

Il complesso monastico si trova nel quartiere di Strahov, stretto tra Hradčany e la collina di Petřín.
Ti cosiglio di raggiungerlo attraverso una bellissima passeggiata dal castello di circa un chilometro, passando dal monastero di Loreto o, ancora meglio, imboccando dalla Nerudova la strada Úvoz; arriverai ad un piccolo giardino (vyhlídka Strahovské zahrady) con un minuscolo vigneto, che reputo uno dei punti panoramici più belli di Praga. In alternativa, puoi prendere il tram 22 sia dalla Città Vecchia che dal Piccolo Quartiere e scendere alla fermata Pohořelec, distante 5 minuti a piedi.

Orari di apertura e biglietti

Le due parti, se così vogliamo definirle, del monastero di Strahov sono indipendenti l’una dall’altra.
Ognuna ha il proprio ingresso e differisce nell’orario in un piccolo dettaglio, ma (non da molto in realtà) è possibile acquistare un biglietto cumulativo. Discorso diverso per la basilica, che non ha orari di apertura ben definiti ad eccezione della celebrazione della messa (tutti i giorni alle 18, più una alle 10 la domenica).

La biblioteca di Strahov è aperta tutti i giorni, ad eccezione della vigilia di Natale, Natale e Pasqua, dalle 9 alle 17. Chiude per pausa pranzo dalle 12 alle 13, ed in questo lasso di tempo non è possibile entrare né acquistare il biglietto. A proposito di biglietto, il costo per un adulto è di 150kč (circa 5,60€) ma sono previste riduzioni (ad 80kč, 3€) ed omaggi per categorie particolari.
Attenzione: è possibile pagare solo in valuta locale. Non vengono accettati euro né tantomento bancomat o carte di credito. Inoltre, nel biglietto NON è incluso il diritto di fare fotografie (flash non permesso in nessun caso). Per quello dovranno essere pagate 50kč in più, ed una volta versato il contributo ti verrà dato un bollino che lo attesta. I controlli sono molto serrati!

La pinacoteca è aperta tutti i giorni, ad eccezione della vigilia di Natale, Natale e Pasqua, dalle 9 alle 17. Qui la pausa pranzo va dalle 11.30 alle 12.30. I prezzi sono gli stessi che per la biblioteca, e vale la stessa regola per le foto.
Il biglietto cumulativo che unisce i due spazi costa 280kč (10,50€ circa), mentre il “bollino fotografico” 80kč. Nel prezzo è incluso il prestito di una guida plastificata in molteplici lingue, tra cui l’italiano, che va chiesta ai custodi prima di accedere al Gabinetto delle Curiosità. Per ulteriori informazioni, ti rimando al sito del monastero di Strahov.

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Informazioni extra per non rimanere delusi

Capisco che il fatto di non poter pagare con la carta farà storcere il naso a qualcuno, per non parlare della faccenda delle fotografie. Ma l’informazione forse più “scioccante” non te l’ho ancora detta. L’acquisto del biglietto ti permette di ammirare la biblioteca dalla soglia della porta d’ingresso di ognuna delle due sale, non di accedere al suo interno. È possibile farlo solo previa prenotazione contattando la responsabile all’indirizzo e-mail erika@strahovskyklaster.cz, ma di solito le richieste sono di gran lunga maggiori della disponibilità di posti, quindi non è detto che sarai tra i fortunati.
Per questo in molti ritengono la visita una sorta di “frode”, ed il costo del biglietto troppo alto per ciò che viene offerto. Ci si lamenta molto anche per la “solerzia” dei custodi e per l’extra richiesto per fotografare.

Cosa ne penso io? Che la biblioteca di Strahov è un gioiello davvero troppo prezioso per rischiare di rovinarlo, e che noi comuni mortali non possiamo avere idea di come il nostro comportamento possa influire in questo senso. È vero, lo spazio è piccolo e ci vuole poco tempo a vedere tutto, ma credo che dovremmo ritenerci fortunati che spazi simili siano aperti al pubblico. Per la questione foto, non è né il primo né l’ultimo posto dove ho trovato questa regola (mi è successo in molte chiese protestanti tedesche), e se esiste è giusto che i custodi tutelino chi ha pagato di più costringendo i furbetti a fare lo stesso.

In parole povere: basta informarsi e prendere la propria decisione. Di certo c’è che sarebbe un errore grosso, davvero grosso, andare a Praga senza visitare la biblioteca del monastero di Strahov.

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