Scozia 3.0: Inverness, Loch Ness, Urquhart e la Queen’s View

Diario di viaggio

Venerdì 3 novembre – sera

Raggiungiamo la nostra guest house ad Inverness senza quasi nemmeno accorgercene, ancora frastornati dalla giornata così speciale appena vissuta. Ma quando pensavamo che niente potesse più stupirci, ci siamo dovuti ricredere. Le nostre camere sono meravigliose, super accoglienti. Così tanto che facciamo testa o croce per decidere chi si sarebbe accaparrato quella più piccola; questo prima di vedere che nel bagno della grande c’è un megatelevisore. Nel bagno. Ed ovviamente non tocca a noi.

La Eildon Guest House si trova a meno di 10 minuti a piedi dal piccolo centro di Inverness, nel quale ci immergiamo dopo un’oretta di meritato riposo. Il fatto di non aver ricevuto risposta da un paio di locali, ci aveva fatto capire che per la cena ci saremmo dovuti affidare al caso. Abbagliati dalle luci e dall’aspetto del Caledonian, siamo entrati senza farci troppe domande. Beh, avremmo dovuto. Cibo nella media e prezzo buono, ma staff da licenziare in tronco.
Usciamo decisamente incazz irritati, cercando in tutti i modi di non farci rovinare la giornata sul finale. Ci pensano il fiume Ness ed il riflesso dei maestosi edifici sulle sue acque a calmarci un po’.

Sabato 4 novembre – mattina e pomeriggio

Ci svegliamo con un sole meraviglioso, che ben fa sperare per la giornata pienissima che ci aspetta.
La colazione migliora ulteriormente il nostro umore, e lasciamo la Eildon Guest House davvero a malincuore.
Abbiamo davanti a noi un paio d’ore da dedicare alla città, e decidiamo di cominciare dal castello, adesso sede del tribunale. L’ingresso alla torre panoramica d’inverno è chiuso, ma si riesce comunque a godere di una vista favolosa sul fiume e sulla maestosa cattedrale di St Andrews. Circondata dai gabbiani, svetta la statua dedicata a Flora McDonald, colei che aiutò Bonnie Prince Charlie a raggiungere l’isola di Skye dopo la disfatta di Culloden.

Passiamo davanti al municipio, prima di imboccare la strada pedonale che dovrebbe essere il cuore della città, High Street. Ma che altro non è che un susseguirsi di tristissimi negozi, spesso iperturistici, che sembrano dover ripiegarsi su se stessi da un momento all’altro, tanto sono malconci. Anche l’ufficio turistico non offre nulla di particolare, e troviamo un po’ di autenticità soltanto nel piccolo mercato lungo il tratto finale. Corriamo via da lì e ci infiliamo nel Victorian Market, una galleria commerciale molto suggestiva dal punto di vista architettonico, ma che nella sostanza non è molto superiore ad High Street.

Beh, che batosta. Non è certo così che immaginavo il centro di Inverness. Grazie al cielo esistono le chiese, soprattutto se circondate da un vecchio cimitero che si affaccia sul fiume Ness. Old High Church, con il suo altissimo campanile e quella porta blu, con le sue lapidi e la vista sulla vicina chiesa presbiteriana, mi fa fare parzialmente pace con la città. Greig St Bridge e la vista sul lungofiume fanno il resto.

Camminiamo pigramente lungo Huntly Street, godendoci il clima e la vista; High Street, distante pochissime centinaia di metri, pare di un altro pianeta. Gli alberi hanno delle sfumature che vanno dal verde al giallo al rosso davvero straordinarie, e ci ritroviamo quasi per caso al cospetto di una cattedrale di St Andrews baciata dal sole. Confermo: sono senz’altro gli edifici sacri a dare una marcia in più alla città.
Dopo una breve passeggiala lungo Ness Walk, ci vediamo costretti a salutare Inverness e le sue chiese per proseguire il viaggio, direzione Loch Ness.

Enormi nuvoloni neri carichi di pioggia ci seguono lungo tutta la A82, e cominciano a riversarsi su di noi proprio nei pressi del punto d’arrivo, il castello di Urquhart. Scartiamo immediatamente l’ipotesi crociera, ed incredibilmente, non appena parcheggiamo, nella coltre grigia appare un raggio di sole. Dopo 5 minuti il cielo è completamente sereno. Ecco le famose “4 stagioni in 1 giorno” di cui tanto si parla in Scozia…

Vista la stagione, Urquhart non è particolarmente affollato. Non ho, di nuovo, fatto i conti con un vento micidiale, responsabile di aver allontanato le nuvole, ma che per poco non ci spedisce dritti in acqua a far compagnia a Nessie. Ma chissenefrega del vento, le rovine sono splendide! Saltello tra una torre e l’altra, da un sotterraneo all’altro, ammirando il lago da ogni prospettiva; finché con Pavel non ci ritroviamo ad immergere le mani nell’acqua gelida con un sorriso tra il beato e l’ebete stampato in faccia.

La bandiera scozzese sventola fiera, torreggiando su questo monumento incredibile, quasi salutandoci mentre raggiungiamo l’auto. Eppure oggi non sono pronta a smettere di stupirmi: attraversare una porzione di Highlands ci regalerà senza dubbio scenari da capogiro.

Nonostante sia la strada più lunga, decidiamo di costeggiare Loch Ness fino a Fort Augustus.
Il lago continua a regalarci scorci magnifici, che tuttavia ai miei occhi impallidiscono di fronte a ciò che troviamo più avanti: Loch Lochy prima, e Loch Laggan dopo. Ma è il “piccolo” lago appena prima di Loch Laggan, che su Google Maps non ha nemmeno un nome, quello che mi stende, mi conquista, mi incanta.

Mi trovo al cospetto dello scenario più bello che abbia mai visto: l’acqua che riflette il cielo azzurro, la riva frastagliatissima con gli alberi che sembrano quasi scivolare verso una minuscola isoletta solitaria, sullo sfondo i monti con le cime appena innevate. Eccolo, il lato della Scozia che volevo scoprire in questo viaggio. Credo proprio di aver trovato il mio luogo del cuore.
Il resto del tragitto si rivela altrettanto sorprendente, soprattutto quando, dopo una sguazzata, ci troviamo al cospetto dell’inizio dell’arcobaleno! Non posso pregare Týna di fermarsi ogni 2 minuti, così mi accontento di ammirare le Highlands dal finestrino, solo perché sono certa che si tratti del primo fugace incontro.

Riusciamo a raggiungere la Queen’s View proprio quando il sole sta per calare. La luce purtroppo penalizza le foto, ma poco importa: la vista su Loch Tummel è da mozzare il fiato. Non mi aspettavo che il parcheggio si trovasse così vicino al punto panoramico, e nemmeno che la strada per raggiungerlo fosse tanto tortuosa… Týna si meriterebbe una medaglia sia per la guida che per aver assecondato ogni mia richiesta.

Arriviamo a Pitlochry appena prima delle 17, trovando i negozi con le serrande già abbassate ed una discreta quantità di turisti dall’aria quasi persa, sorpresi (come noi) di come il paesino si sia “spento” nel giro di pochi minuti. È un peccato, Pitlochry è considerata la perla della regione ed avrei voluto dare una rapida occhiata. Dopo essere stati sbattuti fuori da varie caffetterie, riusciamo finalmente a “pranzare” da McKays, dove servono frittumi vari da asporto; ammetto che non gli avrei dato mezza lira, invece il panino è davvero delizioso.Vorrei provare anche il famigerato deep fried Mars, ma il pensiero della cena sicuramente deliziosa che ci aspetta mi frena. E allora in marcia verso Edimburgo,  l’appartamento in zona Holyrood, e il tavolo da Usquabae.
Nonostante abbia appena mangiato, ho già l’acquolina in bocca!

 

Dove dormire ad Inverness

L’Eildon Guest House ci aveva profondamente colpito già dalle foto, tanto che per lei avevamo deciso di fare un’eccezione e sforare da quello che è il nostro budget usuale. Considerando posizione e qualità della struttura, le 132£ totali sono state comunque un affare!
Il centro si raggiunge comodamente in una decina di minuti a piedi, e tengo a ribadire la bellezza delle camere, tutte iper-accessoriate. La ciliegina sulla torta è la colazione, inclusa nel prezzo, davvero abbondante e freschissima. Si può scegliere tra la classica scottish breakfast e toast/porridge/yogurt/salumi. Ci ha ricordato molto il Firbank B&B dove avevamo soggiornato lo scorso anno a Glenrothes, altra eccellente struttura!

Dove non mangiare ad Inverness

Purtroppo non sono in grado di suggerire un bel locale dove pranzare o cenare ad Inverness. Posso senz’altro consigliare dove NON dovreste andare, per nessuna ragione al mondo: il Caledonian. Da fuori il pub è molto bello, ed i prezzi e l’ampia scelta invitanti. In realtà il cibo non è malaccio, però:

– i tavoli, nonostante il poco afflusso, erano puliti malissimo, tutti appiccicaticci;
– se io ordino un hamburger che costa di più perchè è a base di salsa al curry, tu cameriere me lo dici prima che la suddetta salsa è finita; non che quando io te lo faccio notare vai a chiedere in cucina e torni a comunicarcelo senza manco un mezzo accenno di scusa; anzi, fregandotene completamente senza nemmeno guardarci in faccia;
– se io ordino fish & chips accompagnato da salsa tartata, ma la salsa tartara nel piatto non c’è, non me la porti quando ho quasi finito di mangiare e, di nuovo, non ti scusi minimamente.

Insomma, cibo nella media ma personale da prendere a badilate sulle gengive. Capisco anche perchè ti fanno pagare il conto prima… gigantesco NO!

 

Inverness, Loch Ness e la Queen’s View meritano una visita?

Le aspettative che avevo su Inverness, ovvero di una città quasi incantata uscita da un romanzo, sono andate completamente in frantumi nel momento in cui ho messo piede in High Street: un centro martoriato dal turismo, per lo più di passaggio, verso Loch Ness. Il lungofiume, con le sue splendide chiese e la bellissima cattedrale di St Andrews, riescono parzialmente ad alleviare la delusione. Non mi pento comunque di averla inclusa nell’itinerario, avevo letto pareri molto contrastanti e sono felice di essermi potuta fare una mia idea in proposito. In generale, opterei quindi per un sì.

Anche su Loch Ness ne avevo lette di tutte: in molti lo “accusano” di non essere il più bello dei laghi scozzesi, e probabilmente è così. Insomma, io mi sono innamorata di un laghetto senza nome, e non mi sono ancora avventurata nelle profondità delle Highlands. Ma anche se lo fosse? Nessie o non Nessie, se Loch Ness è uno dei luoghi più visitati del paese, un motivo c’è. Anzi, più di uno: i paesaggi sono stupendi, la strada che lo costeggia delinea un percorso davvero indimenticabile, l’enorme specchio d’acqua sembra tutt’uno con il cielo. Per non parlare del castello di Urqhart: le sue rovine meritano assolutamente di essere viste almeno una volta nella vita.

Infine lei, la Queen’s View. Ammetto che l’itineriario originario prevedeva solo una sosta a Pitlochry, finchè la mitica Beatrice del blog Nel Cuore della Scozia non mi ha suggerito di farci un salto. E per questo non la ringrazierò mai abbastanza! Vorrei potervi dire qualcosa in più sul paesino, spero di riuscire ad essere più esaustiva in futuro. Credo però che la definizione della regina Vittoria, “una delle più eleganti località di villeggiatura d’Europa”, sia abbastanza esaustiva!

There are 16 comments
  1. Resto sempre a bocca aperta, quando leggo le mie stesse considerazioni riportate nero su bianco, da altre persone. Su Inverness, ho percepito la medesima impressione. Credo si sia salvata solo per il lungolago e la cattedrale. Okay, anche per il panorama.
    Forse, ma magari sbaglio, io e te siamo state fuorviante dalla descrizione di Diana Gabaldon. Immaginavamo qualcosa di molto più tipico e caratteristico, insomma tutto ciò che Inverness non è… Però concordo sul fatto che una passeggiata, di un paio d’ore, la si fa volentieri.
    Il Loch Ness poi, è un si all’ennesima potenza! Noi abbiamo fatto anche la crociera, in un giorno cupo e suggestivo. Celeste…che magia! Le nuvole basse, i grigi di ogni tonalità, l’erica sulle colline che sembrava grondare porpora, i verdi scuri. E poi lui, il Castello di Urquhart, che abbiamo visto per la prima volta dalle acque del lago. Non dimenticherò mai quel giorno, finché avrò vita.
    Le Highlands hanno un’anima Celeste, qualcosa che non si può spiegare parole…non c’è voce per farlo.
    Baci,
    Claudia B.

    • Claudia, sto cominciando a pensare che ormai siamo un’unica (diabolica) mente. Magari ci siamo scambiate la materia grigia insieme alle note vocali senza accorgercene!!
      Ci avevo pensato anch’io al fatto che la nostra aspettativa su Inverness possa essere stata influenzata da quella vecchia volpe della Gabaldon, però ho letto vari post negli ultimi mesi, ed anche chi non è appassionato di Outlander aveva riportato considerazioni simili. Il titolo “capitale delle Highlands” suona già promettente di suo, no??
      Mi dispiace un po’ non aver fatto la crociera, ma ci avrebbe preso del tempo prezioso ed il meteo era davvero pessimo; mi dispiace solo per il castello, immagino quanto sia bello visto dal lago. Se penso di aver vissuto solo una piccola parte di Highlands, e che quella è bastata per rapirmi completamente, posso solo immaginare in che stato sarò quando riuscirò finalmente a vedere il resto…
      Un bacione, e grazie per le tue parole <3

  2. Anche io ero rimasta piuttosto delusa da Inverness: dalla città che mi ha detto poco o niente, dall’albergo insignificante in cui avevamo dormito, al ristorante in cui avevamo cenato e che mi è tornato in mente leggendo le tue parole. Non ricordo il nome ma potrebbe essere lo stesso posto o un posto molto simile 😉
    Bello però il B&B dove avete dormito! Me lo segno nel caso in cui dovessi decidere di dare una seconda chance a Inverness…
    Ma in ogni caso il castello e il lago di Nessie ripagano di tutto: per me rimane uno dei posti più belli mai visti ❤️

    • Silvia, con il tuo commento continuo a trovare conferme sulla sensazione che mi ha lasciato Inverness. Ed è un peccato, perchè il materiale ci sarebbe per tirarne fuori il gioiellino che sembra essere dal lungofiume. Guarda, quel “ristorante” è sulla mia lista nera; è difficile che io mi lamenti, ma un servizio del genere proprio no. Il B&B invece era un sogno <3
      Mentre percorrevamo la strada che costeggia il lago, avevo sicuramente una faccia tipo pesce lesso. Sia per le dimensioni, che per i colori. Poi arrivi al castello e ci lasci direttamente il cuore!
      Grazie di essere passata, un bacione!

  3. Celeste, sono d’accordo con te su tutto! Inverness non mi ha particolarmente colpita, se non per la passeggiata alle Ness Islands che è, a mio avviso, la cosa più bella da fare in città. Avevo mangiato benissimo da Hootananny, ma accipicchia mi sa che mi sono dimenticata di suggerirtelo!! Urquhart Castle è uno dei miei castelli scozzesi preferiti e anch’io sono una di quelli che crede che il Loch Ness sia decisamente sopravvalutato. Capisco benissimo perchè quel piccolo loch ti sia rimasto nel cuore: che fotografia magnifica! Hai davvero colto la magnifica luce scozzese, che fa diventare tutto ancora più bello! Anche la Queen’s View all’imbrunire è davvero magica! Che ricordi, grazie mille!

    Ps: che figata la guesthouse di Inverness!! Me la segno per la prossima volta 😉

    • Ecco Beatrice, per Ness Islands purtroppo non abbiamo avuto abbastanza tempo. Ne avevo letto un gran bene e mi è dispiaciuto. Poi devo sempre tenere presente che non solo sola e non posso zampettare qua e là a briglia sciolta, e questa cosa un po’ mi frena a volte… gli inconvenienti del viaggiare in gruppo! Hootananny l’avevo visto cercando su Google prima della partenza, ma mi sembrava un posto molto affollato e quindi ho lasciato perdere; sarebbe stato decisamente meglio come opzione, sicuro!
      Non ho ancora termini di paragone sufficienti per dire che il Loch Ness sia sopravvalutato, lascio un giudizio definitivo in sospeso. Per quanto ho visto, mi è piaciuto molto, ma tanto lo ha fatto sicuramente Urquhart, che è pura magia!
      Grazie ancora per avermi indicato la Queen’s View, senza il tuo prezioso suggerimento non avrei assistito a quel tramonto splendido <3

  4. Sogno di fare un giro della Scozia. Chissà quando riuscirò! Ad ogni modo, peccato per Inverness…è proprio vero che spesso il turismo di massa toglie la poesia ai luoghi

    • Andrea, fallo. Anzi, se riesci fanne più di uno, perchè ogni angolo è speciale!
      Hai ragione, il turismo di massa ha completamente frantumato l’anima della città. E lo si nota immediatamente, viste le dimensioni così ridotte. Purtroppo lo sto notando anche con Praga, ogni volta che ci torno c’è qualcosa di nuovo che mi fa storcere il naso…
      Grazie di essere passato, buona giornata!

  5. Sono stata in Scozia soltanto una volta. E soltanto a Edimbrugo e dintorni. Ma l’ho amata, adorata e rimane nei miei sogni tornarci il prima possibile. Adoro questo connubio di verdi brillanti e cupi grigi e, anche se la tua esperienza ti ha lasciata con l’amaro in bocca, sono sicura che la maggior parte dei luoghi, in Scozia, sia di una meraviglia accecante. Apprezzo la tua sincerità e io stessa, nel mio blog, non dico che tutto è bello. Brava 🙂

    • Edimburgo è uno spettacolo. Bellissima, magica, unica. Ci sono stata 3 volte (anche se 2 per poche ore) ma credo che non me ne stancherei mai. Il resto poi è da togliere il fiato tra colori e paesaggi, è una continua scoperta la Scozia.
      Ma non può essere sempre tutto rose e fiori, e trovo doveroso esprimere e motivare i propri giudizi. Altrimenti che blog di viaggi è? 😉
      I tuoi complimenti mi fanno davvero tanto tanto piacere compaesana 😀

  6. Le foto sono splendide Celeste, capisco sempre più come mai tu abbia la Scozia nel cuore!
    Si percepisce un po’ di amaro in bocca per certe aspettative non soddisfatte ma, come dice anche Roberta, trovo più che giusto che tu ne parli.. se fosse sempre tutto perfetto non scriveremmo un blog, ma una guida turistica dietro pagamento 🙂
    Peccato per il ristorante (che cafoni!!!!), ma la guesthouse sembra fantastica, avete fatto più che bene a concedere uno strappo al budget.
    Credo di essere innamorata della Scozia ormai, il castello di Urquhart è pazzesco, davvero!
    Un abbraccio

    • Silvia, detto da te che scatti foto magnifiche, è un grandissimo complimento. Comunque di merito ne ho davvero poco, i luoghi sono così belli e fotogenici che vengono bene per forza!
      Non può essere tutto rose e fiori, e sarebbe pure noioso se così fosse dopotutto! Che poi di “lamentele” vere ne ho solo per il ristorante, la città qualche scorcio bello ce lo ha regalato!!
      Urquhart sembra uscito da un libro, o da un film; quando ti ritrovi al suo cospetto, puoi solo rimanere a bocca aperta!
      Grazie di essere passata, un bacio grande :*

  7. Che peccato vedere che Inverness ha perso la sua autenticità, probabilmente il successo del telefilm Outlander l’ha resa in breve tempo una meta fin troppo gettonata. Mi piacerebbe fare un salto indietro nel tempo, a quando ancora non era invasa da negozietti vari ed eventuali, per ammirarla nel suo passato splendore.

    • No, non credo dipenda da Outlander. Non ho visto un singolo souvenir dedicato alla serie, niente che rimandasse ai libri; al contrario, ho visto Nessie in tutte le salse: peluche, cartoline, sculture, soprammobili… è il turismo di massa verso Loch Ness che l’ha “ridotta” così, in fondo Inverness è l’unica città nei paraggi. Mi sarebbe proprio piaciuto vederla prima, peccato!
      Grazie di essere passata, buon fine settimana!!

  8. Ma poi che splendido sole che hai beccato sul lago! *_*
    Che dire spero di trovare presto un’occasione decente oppure morirò con il desiderio di mettere piede in terra scozzese e visitare paesini a troppa vocazione turistica e non! 😛 😛

    • Botta di culo allucinante! Vorrei aver fotografato il cielo che c’era appena prima di arrivare, è incredibile davvero quel sole.
      Devi assolutamente cominciare ad organizzarti, ma ti avviso: dopo sorge il problema che non vorrai più andare da nessun’altra parte 😉

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