Scozia tra castelli e distillerie – Stirling, Doune & Aberfeldy

Dopo Falkirk ed Edimburgo, il nostro viaggio in Scozia prosegue con la visita al National Wallace Monument a Stirling, il castello di Doune e la distilleria di Aberfeldy.

 

Domenica 30 ottobre

Volenti o nolenti, siamo costretti ad uscire per le 9.30, pronti per una giornata itinerante. Non è difficile per noi, che prima delle 8 veniamo svegliati da un messaggio che ci avvisa che stavolta il terremoto si è sentito, e bene, anche a casa. La notizia la leggono ben presto anche i nostri amici, grandi amanti dell’Italia, ed usciamo un po’ destabilizzati.
Il cuore si spezza letteralmente nel lasciare il “mio” bellissimo appartamento. Mettiamo i bagagli in auto, dove non troviamo foglietti sospetti, prima di una colazione veloce allo Starbucks all’angolo.  Guardo l’orologio e… siamo già in ritardo! Per le 14 dobbiamo essere ad Aberfeldy, nel Perthshire, ma prima ci sono un paio di stop da fare.

Il primo è a circa un’ora di macchina (62km) ed è il National Wallace Monument a Stirling. Non avendo tempo di visitare la città, vogliamo almeno fermarci ad ammirare l’imponente torre che celebra le gesta di Sir William Wallace, eroe scozzese del XIII secolo reso celebre da Mel Gibson in Brave Heart. È facile scorgerla dalla strada: sembra la torre di Mordor ne “Il signore degli anelli”! Parcheggiamo accanto all’ufficio informazioni/caffetteria/negozio di souvenir e ci rendiamo presto conto che la salita richiederà più tempo del previsto…

La collina di Abbey Craig è alta un centinaio di metri e la cima si raggiunge attraverso dei sentieri abbastanza tortuosi, se si vuole accorciare il percorso. Solo quando siamo quasi arrivati, notiamo il minivan che dal parcheggio porta direttamente alla vetta. Tipico. Uffa.
Temo di aver lasciato un polmone per la salita, ma appena recupero fiato e mi guardo intorno passa tutto. Il panorama su Stirling è bellissimo, anche se il castello è un po’ nascosto dagli alberi. Sotto di noi, i sobborghi di periferia e il Forth Canal. La torre, in stile neogotico, è alta 67 metri e fu eretta a fine XIX secolo con lo scopo di far riemergere l’identità nazionale scozzese. Leggenda narra che da qui William Wallace vide le truppe di re Edoardo I di Inghilterra, appena prima della battaglia di Stirling.
Purtroppo non abbiamo tempo di entrare e visitare l’interno, ci limitiamo a qualche foto e poi via, di nuovo in macchina verso il castello di Doune.

Il tragitto è di appena 12km, ma ci confondiamo e manchiamo la strada giusta. Invece di parcheggiare dove dovremmo, dopo varie peripezie ci tocca attraversare un prato fangoso… credo che mi stiano odiando. Ma tutto passa alla vista di “Castle Leoch”, utilizzato non solo in Outlander, ma anche in Game of Thrones, Monty Python e Ivanhoe. Non mi sembra vero, cerco di controllare la fangirl che è in me ma è dura! Anche stavolta è tardissimo e non possiamo entrare. Ma non posso non comprare qualche ricordino. C’è solo tempo per qualche foto (molte meno di quanto avrei voluto), prima di rimetterci in viaggio verso Aberfeldy.

Ci sono varie strade per raggiungere il paese, il navigatore opta per quella più lunga, ovvero l’autostrada A9 attraverso Perth. Arriviamo alla distilleria, che la domenica chiude alle 16, verso le 14.30: tardi. Cerchiamo di sbrigarci, ma siamo incantati sia dall’edificio che dall’effetto dei colori autunnali dell’edera sulle pareti. All’ingresso, precisano subito che difficilmente riusciremo a completare il tour… optiamo quindi per quello più economico da £ 9,50.

Ci fanno accomodare in una saletta stile cinema dove passa un filmato sulla storia della famiglia Dewar, creatrice del blend più venduto e premiato negli USA. All’uscita, c’è la ricostruzione dello studio di Mr. John Dewar con molti dei documenti originali. Vengono però ben presto a “prelevarci”, per procedere alla degustazione e al tour vero e proprio. Al bancone ci viene offerto di scegliere tra Aberfeldy 12yo, Dewar’s 12yo e Deward’s “White Label”; poichè Aberfeldy ce lo abbiamo a casa, optiamo per gli altri due, che però non sono niente di che… Siamo un po’ delusi dalla totale indifferenza dello staff, ci aspettavamo un minimo di spiegazione.

La nostra guida, George, molto simpatica e preparata, ci conduce insieme ad un’altra quindicina di persone all’interno della distilleria e nelle varie stanze, spiegando tutti i processi e le lavorazioni per ottenere il single malt, che è l’unico tipo che qui viene prodotto. Ci porta poi nel magazzino, dove c’è il whisky ad invecchiare, unica zona interna dove è permesso fare foto. Dopo averne fatte un bel po’ fuori, alle 16 in punto risaliamo in macchina. Esaltati dall’esperienza, ci rendiamo conto di non aver pranzato. Troviamo un supermercato fornitissimo dove compriamo dei tramezzini, più schifezze varie per le due serate che ancora ci attendono.

La destinazione successiva, ovvero l’hotel a Fettercairn, dista un paio d’ore, e decidiamo di spezzare il percorso fermandoci a Dunkeld, dove c’è una bellissima cattedrale. Quando arriviamo sono le 17.30 circa, ed è buio pesto. Scopriamo che l’edificio è all’interno di un parco, già chiuso da quasi 2 ore (nb: chiude tutto prestissimo). Delusi, ci rimettiamo in marcia. Il navigatore ci fa passare di nuovo per l’A9 e proseguire per l’A90. Dopo un bel po’ di strada, giungiamo finalmente nello sperduto paesello di Fettercairn, al Ramsay Arms Hotel. La scelta è stata “obbligata” dalla vicinanza a Brechin, dove visiteremo la distilleria di Glencadam.
L’interno è molto classico, con motivi scozzesi ovunque. La ragazza alla reception ci da le chiavi e ci chiede se dobbiamo cenare, visto che la cucina del ristorante annesso avrebbe chiuso di lì a 15 minuti (ovvero alle 19.30).

Ci affrettiamo a lasciare le valigie in camera e scendiamo, non possiamo di certo saltare un altro pasto! Ci siamo solo noi e un gruppo di ragazzi che è lì per bere. Il paese è molto piccolo e penso che questo sia l’unico posto dove poter passar del tempo fuori casa. Io e Pavel II prendiamo un ale pie ripieno di stufato con verdure arrosto e patatine, mentre Pavel e Kristyna sono convinti di aver ordinato del pesce, invece gli viene recapitato un piccolo volatile arrosto. Le porzioni sono enormi e il cibo è buonissimo. Chiudiamo con un bicchierino di whisky, rendendoci conto di non aver azzeccato una pronuncia da quando siamo qui…

Ci comunicano che troveremo il totale della cena sul conto della camera la mattina successiva, mi sento molto VIP! La stanza è spaziosa e come il resto, molto classica. Probabilmente è rimasta la stessa da un bel po’, ma è perfetta per dove ci troviamo ed aggiunge quel qualcosa in più all’atmosfera già magica. Ci trasferiamo brevemente dagli altri per chiacchierare della giornata appena trascorsa. Ben presto però crollo e me ne vado a letto, domani ci aspetta un altro tour de force!

Bilancio finale

National Wallace Monument -> molto bello e suggestivo, la vista dalla cima della torre deve essere stupenda, peccato non averne potuto usufruire.

Doune Castle -> probabilmente ero iper-emozionata per via di Outlander, ma è sicuramente uno stop da fare se si è in zona. Non so come sia all’interno, mi è stato detto da un’amica che non c’è niente di particolare.

Distilleria di Aberfeldy -> la nostra prima esperienza del genere, molto interessante anche se, ripensandoci a posteriori, forse un po’ troppo turistica. Per i relativamente pochi soldi spesi comunque merita, e il loro single malt è veramente ottimo.

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