Scozia 4.0: Killin ed un’Edimburgo alternativa

Diario di viaggio

Domenica 4 novembre – sera

Non voglio credere che manchino solo poche ore alla partenza. Un viaggio che sognavo da mesi e che è finito in un battito di ciglia. Com’è possibile?? È vero che quando si sta bene il tempo vola, ma così è un tantinello esagerato… e sia, c’è poco da fare.
Per fortuna la traghettata CraignureOban è stata una passeggiata di salute, Pavel II era così rilassato che ci siamo messi pure a fare gli scemi sul pontile, finché il vento pungente non ha avuto la meglio. Lasciare Mull è stato più triste del previsto, ma sono curiosissima di vedere dove dormiremo stasera, perché se la camera è bella come sul sito siamo proprio a cavallo. Un luogo speciale dove chiudere un’esperienza magica è quello che ci serve.

The Falls of Dochart Inn si trova a Killin, un piccolo villaggio sul confine tra il Trossachs National Park e il Loch Tay, una zona semi-remota “famosa” per le cascate del fiume Dochart ed il cimitero che custodisce i resti del clan Mcnabb. Sono 90 i chilometri che la dividono da Oban, abbiamo preferito avvicinarci ad Edimburgo per riuscire a vedere qualcosa prima della partenza e qui siamo praticamente a metà strada. In più, oltre alle camere, c’è anche un ristorante/pub che in teoria dovrebbe garantirci un pasto caldo senza tribolare

E per una volta le nostre preghiere vengono ascoltate: la cameriera, che è anche l’addetta alle stanze, molto carinamente ci fa notare che la cucina chiuderà a breve, ma siamo così affamati che non è un problema fiondarci a tavola. Non senza prima un’altra minchiata da parte mia, che nella foga del momento chiudo la porta lasciando dentro le chiavi… la ragazza non ne ha una copia, e deve scomodare una tizia che non sembra per niente contenta e che mi intima di stare più attenta. Brava Celeste, ennesima figura demmerda portata a casa.
Per fortuna, una volta seduti in una saletta appartata del ristorante ci rilassiamo, mangiamo benissimo e io mi sento come la nostra prima volta in Scozia, al tavolo del Ramsay’s Arms a Fettercairn, altro paese sperduto, soprattutto quando la carinissima cameriera se ne esce con “il conto lo metto con la camera”.

Falls of Dochart Inn a Killin cena tra amici con cider

Già, la camera. Se vi state chiedendo se fosse effettivamente bella come sul sito, non posso che rispondere… di più!!!! In perfetto stile scozzese, letto a baldacchino, mobili di legno scuro, e tweed OVUNQUE. Tende, poltrona, copriletto… una favola. Il piumone è così caldo e pesante che a stento riusciamo a muoverci sotto le coperte! Il bagno poi, spaziosissimo e con una vasca spettacolare. Se domani dobbiamo proprio andarcene, almeno queste ultime ore saranno una favola.

Lunedì 5 novembre

Già mi si spezza il cuore a dover lasciare la mia bellissima camera, per non parlare il dover salire su un aereo tra pochissime ore… già dalla colazione non si parte benissimo. Una sala tutta per noi, cibo a volontà, ma… presa dall’entusiasmo del porridge spaziale gustato a Crianlarich , decido di prenderne una ciotola anche qui. Non l’avessi mai fatto. Non ho mai mangiato segatura, ma è così che me la immagino; ruvidezza, gusto, consistenza. Insomma, forse siamo io e Týna a non capirci una mazza, ma il contenuto della scodella è immangiabile, nonostante l’aspetto super. La cameriera per fortuna non ci fa più di tanto caso, e anzi si ferma a chiacchiere con noi raccontandoci la storia del Fall of Dochart Inn; quando le dico di essermi innamorata della stanza e dei dettagli in tweed, ci confida che è tutta opera della moglie del proprietario, che ha fatto tutto a mano… CIOÈ!!!

Avevo poche speranze di riuscire a passeggiare per Killin, ma per una volta ringrazio che Pavel II debba lavorare una mezz’oretta, tempo “libero” che impieghiamo a zonzo. Dopo aver ammirato le piccole ma deliziose cascate proprio di fronte all’hotel e curiosato nel negozio di souvenir locale, che custodisce (a pagamento) le chiavi del burial ground del clan Macnab (che per motivi di tempo saltiamo), ci incamminiamo per un sentiero che costeggia il fiume Dochart fino a condurre ad un viadotto.
E la giornata prende subito un’altra piega perché qui, vicinissimi al paese ma allo stesso tempo in mezzo al nulla, la natura ed i suoi straordinari colori autunnali la fanno da assoluti padroni. Non posso credere ai miei occhi, mi sento fuori dal mondo così come lo “conosco”; siamo in un universo parallelo, meraviglioso, unico.

Killin Trossachs National Park bosco autunnale

Come se non fosse abbastanza, ricordo improvvisamente di aver letto che lì da qualche parte dovrebbe esserci un cerchio di pietre, e dopo l’epic fail a Lochbuie è proprio quello che mi serve per chiudere la nostra quarta avventura scozzese. Procediamo a passo lento finché non scorgiamo un numero indefinito di pecore racchiuso in un ampio spazio delimitato da un muretto. E defilate eccole lì le standing stones, belle come il sole! Purtroppo anche loro fanno parte della proprietà, il Kinnell Estate, ci accorgiamo che il recinto è rafforzato da filo elettrico… mi balena in testa di provare a scavalcare, ma non mi sembra il caso di sfidare la sorte vista la mia fortuna. Così mi accontento di fotografare il cerchio da lontano. Sigh. Gli scatti però… io ce la sento quella spiritualità ogni volta che le guardo.

Killn Trossachs National Park standing stones

Non ci rendiamo nemmeno conto che si è fatto tardi e che Pavel ci sta whatsappando come un pazzo per sapere dove siamo finiti. Sogno finito, si riparte.
La strada per Edimburgo si snoda lungo il Trossachs National Park, e è una tortura non poter fotografare quei laghi ed i riflessi degli alberi sui loro specchi piatti. Una tortura. Aggiungere mentalmente alla lista per la prossima volta: Loch Lomond e Trossachs.
Ci vogliono poco meno di due ore per raggiungere la capitale, ma stavolta non è in centro che siamo diretti: ci aspetta la periferia sud, i luoghi seriamente meno battuti dai visitatori. Primo tra tutti un gioiello scoperto grazie ad Instagram e che in autunno da il meglio di sé, la Liberton Kirk.

La chiesa gotica è completamente ricoperta da rampicanti, per cui ad ottobre/novembre dovrebbe essere completamente rossa. Dovrebbe. Già, perché la coda dell’uragano che ci ha strapazzato su Mull è passata anche qui ed ha staccato tutte le foglie.
E TE PAREVA.
L’edificio sacro però è comunque colorato da centinaia di papaveri a ricordo e celebrazione dei veterani della Grande Guerra, e quest’anno causa centenario le decorazioni sono ancora più maestose. Tornerò un giorno, in autunno, e me la godrò come si deve, ma per ora mi accontento.

Liberton kirk Edimburgo ricoperta di papaveri per centenario guerra scozia

Poco lontano dalla chiesa si trova il Craigmillar Castle, moooolto meno conosciuto di quello nel cuore della città ma non per questo meno affascinante. Ammetto che la ragione principale che mi ha spinto ad inserirlo nel nostro itinerario è il suo essere stato uno dei set di Outlander, ma non mi sarei mai immaginata uno spettacolo simile. Innanzitutto a darci il benvenuto è Amber, una meravigliosa gattona custode ufficiale del monumento; siamo praticamente gli unici visitatori, e questo ci permette di goderci alla grande quello che in realtà è poco più di un rudere, ma che chiaramente secoli fa aveva tutt’altro ruolo. Ci divertiamo a saltare di stanza in stanza, a fare gli scemi, a salire sul tetto e godere una vista meravigliosa su Arthur’s Seat ed il resto della Edimburgo più mainstream, le sue torri. Che stavolta abbiamo dovuto lasciare indietro, ma che la prossima non mi scapperà.

Quante cose ho già detto di voler fare la prossima volta??? E quando sarà?? Non posso pensare di non sapere quando torneremo, ma so che faremo di tutto perché il nostro quinto viaggio non sia troppo lontano. E che sia imperfetto, ma assolutamente indimenticabile, come questo.

Edimburgo periferia Craigmillar Castle Ardsmuir Outlander

Dove mangiare e dormire a Killin

The Falls of Dochart Inn è perfetto sia per mangiare che per dormire. Come ho detto sopra, le camere hanno da poco subito un massiccio rinnovamento e sono semplicemente stupende per chi ama lo stile classico scozzese. Tweed ovunque, comfort assicurato, bagno con vista non da sottovalutare! E vogliamo parlare del prezzo? Prima settimana di novembre, prenotato direttamente dal loro sito, 60£ a camera con colazione inclusa. Già, la colazione, ovvero l’unico aspetto che proprio non ci ha convinto. Ma di certo non un elemento che ci farebbe optare per un altro hotel se dovessimo nuovamente trovarci in zona!
Il ristorante poi è molto accogliente, c’è anche una sala più “old style” con tanto di caminetto acceso nelle stagioni più fredde. Cibo davvero ottimo e prezzi nella media. Consigliatissimo!

Killin e la periferia sud di Edimburgo meritano una visita?

Abbiamo aggiunto Killin alle tappe del nostro on the road scozzese solo e soltanto per la perfetta posizione tra Oban ed Edimburgo. Non mi ero informata più di tanto su quanto potesse offrire visto lo scarso tempo a disposizione, eppure mi ha completamente conquistata! Certo, l’autunno c’ha messo abbondantemente del suo, ma rimane comunque un villaggio incantevole che ha tantissimo da offrire.

Su Edimburgo cosa posso dire? Più la esploro, più me ne innamoro. Sia la Liberton Kirk che il Craigmillar Castle si trovano nella periferia sud, a pochi chilometri l’uno dall’altro, ed entrambi meritano senza dubbio una visita. Di nuovo, l’autunno è probabilmente la stagione perfetta sia per la quantità di turisti che per i colori splendidi che circondano gli altrettanto splendidi edifici. La capitale scozzese non delude mai ed io non vedo l’ora di continuare ad esplorarla.

There are 2 comments
  1. No vabbè Celeste, che foto!!! Io quelle della passeggiata a Killin con quel mood così misterioso e autunnale le adoro!!!! Soprattutto quella con la stradina che passa attraverso le colonne di un antico cancello e quella delle standing stones: la guardo e mi sembra di sentirne il ronzio! Mi sembra di sentire l’umidità del mattino, l’odore di foglie bagnate per terra, il belare delle pecore. L’aria gelida che ti pizzica il naso. Quella foto mi trasmette miliardi di emozioni! Grazie <3

    • Beatrice, grazie <3 Sentivo più che mai che le foto parlassero, perché quell'angolo di Scozia è davvero unico e magico e totalmente inaspettato, e se parlano anche per te che non eri lì allora... avevo proprio ragione! Io sono rimasta incantata, non potevo credere ai miei occhi che colori simili esistessero, che un paesaggio simile fosse davanti ai miei occhi... mi manca 🙁

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