Il nostro fine settimana (quasi) perfetto ad Edimburgo

This is a city of shifting light, of changing skies, of sudden vistas.
A city so beautiful it breaks the heart again and again
.
Alexander McCall Smith

 

“La casa è dove si trova il cuore”, così recita un famoso detto. E la sensazione che ho provato quando sono scesa dall’aereo ad Edimburgo mi ha fatto sentire come se un pezzettino del mio l’avesse ritrovata, quella casa.

Una casa che tuttavia non si limita alla sola città, visitata troppo brevemente ad ottobre, ma alla Scozia intera, che prima o poi gireremo in lungo e in largo. Per questo quando la mamma di Pavel gli ha chiesto cosa volessimo per Natale, lui se n’è venuto fuori a mia insaputa con “biglietti aerei per Edimburgo”. Me lo sono scelta bene sto fidanzato. Bellissima sorpresa per me, occasione irripetibile anche per Pavel e Kristýna, che al nostro “non è che vi andrebbe di…” sono corsi a prenotare il volo. Dopo aver insistito per un bel po’, stavolta si sono uniti a noi anche Vít’a e Alena.

Partenze al solito da Praga e Bologna, ma mentre loro hanno a disposizione quasi tutta la giornata, noi atterriamo a mezzanotte. Stavolta niente intoppi, il volo parte ed arriva in orario. Fuori dall’aeroporto troviamo subito il bus airlink (biglietto a/r 7,50£ da fare a bordo), che in nemmeno 30 minuti ci porta a Princes Street. Pavel e Týna ci aspettano alla fermata, e ci incamminiamo godendoci la vista del castello di notte. Ci vogliono appena 15 minuti a piedi per raggiungere l’appartamento, l’Edmonstone Suite Old Town, ai piedi della variopinta Victoria Street.

Nonostante l’ora, la piazza di Grassmarket con i suoi mille locali pullula di gente, la maggior parte della quale si mantiene a fatica in posizione eretta.
L’appartamento è enorme e abbastanza carino, anche se non particolarmente curato. Ci sono due camere, due bagni, la cucina e il salotto con il divano letto. Indovinate a chi tocca dormirci? Inizialmente non ci facciamo problemi vista la presenza di una bella TV, ma appena ci sdraiamo… dolore! Credo sia il posto più scomodo dove abbia mai dormito.

Diario di viaggio

Sabato 28 gennaio 2017

Dopo poche ore di sonno, ci svegliamo accompagnati dal rumore della pioggia. Dobbiamo optare, almeno per il momento, per qualcosa al chiuso. E cosa meglio del castello? Ci fermiamo al negozio The Scotch Whisky Experience, prima di unirci ad un’inaspettatamente lunga coda per i biglietti. Impieghiamo una mezz’ora per entrare, ma la vista vale l’attesa. Il costo apparentemente alto di 16,50£ a testa è ripagato da tutto ciò che le mura avvolgono: musei militari, prigioni di guerra, cannoni di tutte le dimensioni, un bellissimo memoriale e il palazzo reale con i gioielli della corona. E questo senza considerare la vista che si gode da ogni lato. Incredibilmente, la pioggia sembra dare quella marcia in più ed enfatizzare il ruolo fondamentale che questo forte ha avuto nella storia della Scozia.

Alla fine della visita, che ci occupa per quasi tre ore, decidiamo di mettere qualcosa sotto i denti. Dimenticandoci momentaneamente che è sabato, e che sarà un’impresa. Detto fatto: giriamo a vuoto ogni singolo ristorante di Grassmarket. Seppur con un’attesa (ingiustificata, visto che i tavoli erano quasi tutti vuoti) di 20 minuti, troviamo finalmente posto al Greyfriars Bobby’s Bar, situato alle spalle dell’omonima statua dedicata al cagnolino Bobby: il terrier, una vera e propria mascotte della città, divenne famoso nel XIX secolo per aver passato 14 anni sulla tomba del padrone.
Prendo un’ottima Sheperd’s pie con l’immancabile cider alla fragola e lime, ce la caviamo con 16,50£ a testa. Quando usciamo dal ristorante sono quasi le 16 e sta addirittura nevischiando.

Facciamo un pit-stop all’appartamento per organizzarci, visto che Vít’a ed Alena non hanno pranzato con noi. Il parlamento e il palazzo di Holyroodhouse sono ormai in chiusura, decidiamo quindi di vagabondare lungo il Royal Mile e, su insistenza mia e di Týna, cercare un supermercato un po’ più fornito di quelli in pieno centro. Ovviamente sappiamo già dove andare: Meadowbank Shopping Park, distante quasi 3km a piedi, ma gli altri non lo sanno… tranne qualche timida protesta lungo la strada però non fanno una piega. Il posto non è niente di eccezionale, ma almeno il Sainsbury’s è di medie dimensioni e con prezzi più ragionevoli. Amo perdermi tra gli scaffali dei supermercati ben forniti, curiosare tra le abitudini alimentari diverse dalle nostre e portare a casa qualche “ricordino”, sia per noi che per amici e familiari, che apprezzano sempre moltissimo.

Fatta la “spesa”, via verso il Royal Mile, dove alle 8 ci aspetta un tavolo da Albanach. La scelta del posto non è stata casuale: hanno una selezione di circa 300 whisky. Nonostante il locale sia pieno, non passano più di 5 minuti prima che un cameriere venga al tavolo a verificare che non mi manchi niente. Prendo il salmone al chilli dolce e verdure, buonissimo, e il cider. Vedo che nel menù è presente anche il cranachan e non posso non prenderlo, ma mi delude un po’. Mi unisco anche agli uomini con un ottimo “dram” di whisky. Alla fine, le 30£ a testa sono più che giustificate.
Rientriamo pian piano, con un cielo stellato che ci fa ben sperare per il giorno successivo.

Domenica 29 gennaio 2017

Sveglia alle 8.30, ma in pochi siamo pronti e scattanti un’ora dopo. Il cielo è cristallino e io non ho proprio voglia di sprecare tempo chiusa tra quattro mura. Decido quindi di prendere la macchina fotografica ed esplorare gli immediati dintorni, seguita dal mio Pavel e da Týna. La piazza di Grassmarket è quasi deserta e senza traccia dei bagordi notturni. La vista che si gode sul castello è splendida, ma io sto cercando una strada particolare, il Vennel. Non è difficile scovarla, c’è una scalinata che conduce ai resti di parte delle mura cittadine (Flodden Wall e Telfer Wall). Castlehill è baciata dal sole, mentre tutto il resto rimane nella penombra. I locali passano e ci augurano il buongiorno, visibilmente soddisfatti che anche dei forestieri rimangano incantati dalla loro città.
Vorrei visitare anche il cimitero di Greyfriars, ma troviamo il cancello chiuso. Peccato.

Sono ormai quasi le 10.30 quando il resto della banda è finalmente pronta. Saliamo per Victoria Street, fino al Royal Mile. Passando per Cockburn Street, raggiungiamo Princes Street con destinazione Calton Hill. Lungo la strada facciamo un breve stop al piccolo ma suggestivo cimitero monumentale, dove si trova tra le altre la tomba del filosofo David Hume.
Dalla cima della collina si gode di un vero e proprio spettacolo: Edimburgo a 360°, dal parco di Holyrood al centro storico, da Princes Street al Firth of Forth, addirittura fino ai Forth Bridges. Il Nelson Monument purtroppo è chiuso, sarei voluta salire in cima, ma mi “accontento” del resto. Presi dall’entusiasmo del momento ed incoraggiati dal bel tempo, ci convinciamo di arrampicarci fino ad Arthur’s Seat, che si staglia maestoso in lontananza.

Ci lasciamo alle spalle il palazzo di Holyroodhouse e ci prepariamo psicologicamente. Non è proprio da noi scegliere un’attività del genere, ma vogliamo vivere questo fine settimana a pieno. Arthur’s Seat con i suoi 251m è la più alta delle tre punte di un vulcano estinto, che forma buona parte del parco di Holyrood. La farò breve: avevo studiato il percorso più semplice a casa, ma mai mi sarei aspettata un tale intreccio di strade. Perdo quasi subito l’orientamento, confusa dalle mille persone sparpagliate tra i vari sentieri. Ed ovviamente dove andiamo a finire noi? Su quello peggiore in assoluto. Pietre infilate sulla parete della montagna a gradoni, che sembrano non finire mai.  Arriviamo in cima stremati e con il fango fino alle ginocchia. Dopo essermi assicurata che il cuore non mi fosse effettivamente uscito dal petto per lo sforzo, posso finalmente godermi il panorama. E CHE panorama!!

C’è un vento fortissimo e ci tratteniamo giusto per riprendere fiato e scattare qualche foto. Riscendiamo dalla strada che avremmo dovuto usare per salire, e che passa intorno al piccolo Dunsapie Loch. Ci servirà da lezione per la prossima volta! Ritroviamo Vít’a e Alena, che si erano dati alla macchia e che sono arrivati solo sulla punta più bassa, e ci avviamo verso l’appartamento per una doccia. Passiamo di nuovo lungo il Royal Mile, ma l’adrenalina non mi fa ancora crollare e mi metto ad esaminare i vari closes, dei veri e propri gioielli nascosti. Sono quasi le 4 quando rientriamo. Decidiamo di prendercela con calma, la fatica comincia a farsi sentire. Il prossimo impegno è alle 6: cinema, è uscito Trainspotting 2!

Anche stavolta andiamo solo noi quattro. L’Odeon dista un quarto d’ora a piedi, da lì ci aspetta la cena al già rodato Usquabae. Il film, che Pavel stava aspettando con impazienza, ci soddisfa in pieno. E siamo strafelici di essere riusciti a vederlo proprio in Scozia, ad un paio di giorni dall’uscita ufficiale.
Al ristorante ci hanno riservato una saletta e noi, con un gelato a metà nello stomaco dalla mattina, siamo decisamente affamati. Aspettiamo gli altri, che alla fine decidono di non presentarsi. Peggio per loro. Prendiamo un antipasto a metà a base di granchio e salmone, ottimo. Sul piatto principale vado sul sicuro, e prendo l’hamburger marinato nel whisky e miele con patate. Chiudiamo con il dessert, che non può essere altro che il loro favoloso cranachan! Il tutto accompagnato da cider e whisky. Cena perfetta, conto di 36£ a testa pienamente soddisfacente, servizio eccellente.

Anche il breve tragitto per tornare a Grassmarket, attraverso King’s Stables Road, è uno spettacolo: si snoda tutto intorno al castello, che svetta imponente sopra di noi. Andiamo a dormire felici ed in pace con il mondo.

Lunedì 30 gennaio 2017

Il tanto temuto ultimo giorno è arrivato. Dobbiamo sgomberare per le 10, e trovare un posto dove lasciare le valigie. Avevo letto che alla stazione di Waverley chiedono qualcosa come 7£ al pezzo, mentre è molto più conveniente la stazione degli autobus, vicino St Andrew Square. Verissimo: riusciamo a metterle entrambe in un armadietto controllato a vista per 6,50£. Torniamo verso il castello, in cerca degli ultimi ricordini da portare a casa. Ne approfitto per esplorare altri closes, come il Lady Stair’s Close, dove si trova il Writers’ Museum, e stavolta non manco di unirmi a coloro che per buon auspicio sputano sul Heart of Midlothian. Di ritorno verso Princes Street, riesco finalmente a fermarmi sotto il monumento dedicato a Sir Walter Scott, parte integrante dello skyline di Edimburgo.

Abbiamo l’aereo due ore dopo gli altri, che salutiamo dopo aver mangiato qualcosa. Sappiamo esattamente cosa fare con il tempo a disposizione: visitare un negozio di specialità lituane (…lo so, lo so) e lo stadio di Tynecastle. Entrambi sono sulla stessa linea di bus, quindi è relativamente semplice. Compriamo i crostini lituani e la sciarpa degli Hearts, prima di recuperare le valigie e salire sul bus direzione aeroporto.
E così, il pezzettino del mio cuore viene nuovamente strappato via dalla sua casa. Non ha niente di cui preoccuparsi però, non credo che riusciremo a starne lontano a lungo.

I dettagli del viaggio

Partenza -> 27 gennaio 2017
Ritorno -> 30 gennaio 2017

Costo volo Ryanair Bologna-Edimburgo a/r -> 57,10€ a testa
Costo appartamento Edimburgo tramite booking (3 notti) -> 24,00€ a testa a notte
Costo parcheggio aeroporto Bologna per 4 giorni -> 29€
Spesa totale (hotel, volo, cibo, extra) -> circa 375€ a testa

Bilancio finale

Posso ritenermi finalmente (quasi) soddisfatta, perchè sono riuscita a vedere buona parte di ciò che mancava alla mia lista. Buona parte, ma non tutto: voglio perdermi per le strade di Stockbridge, seguire il corso del Water of Leith dal Dean Village fino al mare, studiare la bizzarra architettura della sede del Parlamento, visitare il Royal Yacht Britania, arrampicarmi in cima a Arthur’s Seat attraverso la via più semplice… pensavo che nessun’altro luogo mi sarebbe entrato dentro quanto Praga, a quanto pare mi sbagliavo.

Anzi, Edimburgo, e la Scozia in generale, hanno una marcia in più: la sua gente. Gentile, educata, premurosa. E non parlo solo di chi viene pagato per esserlo (anche in quel caso, si vede che c’è un altro spirito). Parlo del buongiorno da parte di perfetti sconosciuti, o del tizio che ti tiene la porta salutandoti con un “you’re welcome my dear“. Si, qui mi sento veramente la benvenuta.

There are 2 comments
  1. Come darti torto? E’ la verità! In Scozia ti senti a casa, accolto, sempre nel posto giusto. Non importa quanto il tuo cervello sia in pappa, per cui l’inglese inciampi di continuo, gli scozzesi saranno sempre carini con te, chiacchiereranno tranquillamente, senza farti pesare eventuali errori.
    Amo loro, amo la Scozia e voglio rivederla “a modo mio”. Questa è una promessa. E voglio aggiungere una cosa: a mio modestissimo parere, Edimburgo resta una delle capitali europee più belle in assoluto.
    A presto,
    Claudia B.

    • Sarò sincera, non credevo che Edimburgo mi potesse travolgere come poi ha fatto. Pensavo fosse la prerogativa di Praga, e che non avrebbe avuto rivali. Ed invece…
      Gli scozzesi sono meravigliosi, orgogliosi della propria terra e della propria cultura e fieri che chi viene da lontano possa amarla ed apprezzarla. Il che è una cosa rara.
      Ti capisco quando dici che vuoi rivedere la Scozia a modo tuo, io voglio farla pezzo per pezzo senza lasciarmi niente indietro!
      Un bacio e grazie di essere passata <3

      PS: Sam lo trovi qui <3
      https://www.berightback.it/index.php/2017/01/13/il-mio-2016/

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