Scozia on the road 4.0: il bilancio del nostro viaggio

Sono rientrata dalla Scozia da poco più di 24 ore, e non riesco a credere che sia già tutto finito.
Un’altra volta.
Non so come si potrebbe chiamare questo senso di malessere così acuto, che si tratti di una sorta di “sindrome da abbanono” forse? Nonostante sia io quella che se ne va, non posso fare a meno di sentirmi abbandonata ogni volta, quasi tradita, persa. La Scozia è un faro, una sorta promessa di felicità nei mesi che precedono la partenza, e quando sei lì e in un attimo tutto finisce, è difficile da accettare a cuor leggero.
Ma mi ero ripromessa di lasciare da parte la malinconia e concentrarmi sui lati positivi, che so bene essere infiniti: panorami da sogno, un’esperienza di vita unica condivisa con amici speciali, un tempo che tutto sommato ci ha sorriso, ricordi indelebili di quello che ormai è il mio “posto felice”. Ricordi ai quali aggrapparsi nell’attesa di crearne di nuovi.

Nonostante l’assenza di un post pre-partenza (rimasto nelle bozze, il tablet del demonio in aeroporto non ha voluto collaborare) per un raffronto come si deve, posso comunque stilare un piccolo bilancio, che può essere riassunto in pochissime parole: siamo riusciti a fare quasi tutto ciò che ci eravamo prefissati, e senza inzupparci troppo. C’è solo un enorme buco che non abbiamo proprio potuto colmare per cause di forza maggiore, ma non vi anticipo niente. Anzi, come ormai d’abitudine voglio condividere con voi i pensieri a caldo riportati di giorno in giorno sulla pagina Facebook, anche perchè al momento in testa ho il nulla cosmico. Che oltre al cuore in Scozia abbia lasciato anche il cervello???

scozia on the road

Day 1/2 -> South Queensferry/ Deanston

Forse è un po’ esagerato dire che siamo in Scozia da due giorni, visto che ieri sera siamo atterrati sul letto poco prima di mezzanotte (al cospetto di un panorama assurdo!).
Il nostro primo volo con scalo è andato tutto sommato bene, così come il primo noleggio auto senza “l’assistenza” della nostra Kristýna grazie ad Auto Europe che ci ha indirizzato al banco Sixt, uno dei pochi aperto fino a tardi.
Insomma, qui da nemmeno 24 ore, e già ho gli occhi ed il cuore pieni fino a scoppiare. Che South Queensferry sia considerata una delle cittadine più pittoresche di Scozia è titolo assolutamente meritato, saremmo rimasti mezza giornata solo a vagare tra le sue stradine ed ammirare a bocca aperta i maestosi Forth Bridges.

Ma non potevamo proprio, eh no. Stavolta dovevo finalmente riuscire a visitare il castello di Midhope, che i fan di Outlander come me conoscono bene; un’emozione indescrivibile vedermelo sbucare in mezzo agli alberi, qualche dubbio una volta avvicinati, ma rimane comunque un’esperienza indimenticabile!
Il ritardo dell’aereo da Praga con i nostri amici a bordo ci ha fatto desistere dall’andare al palazzo di Linlinthgow, in compenso abbiamo passato uno splendido pomeriggio alla distilleria di Deanston (altra location della serie!)
La prima è stata una cena così così in un locale così così, ma il B&B in mezzo al nulla che avevamo scovato è super accogliente, e questo basta. Il termometro segna un grado, ho i piedi congelati, eppure non posso fare a meno di sperare che l’alba arrivi presto…
Day 1/2: third time’s the charm

Camera con vista sul (sotto?) Forth Bridge
Avere la colazione inclusa senza saperlo
Fare mille foto al ponte sperando di capire come usare al meglio il cavalletto ✘
Godersi finalmente Midhope in perfetta solitudine ✘
Visitare il palazzo che ha visto nascere Mary Stuart
Uscire dalla distilleria manco un pochino brilla
Scampare la pioggia

scozia on the road

Day 3 -> Glencoe

Questo post sarà particolarmente breve. C’è poco, proprio poco, che possa dire per tentare di tradurre in parole i pensieri e le emozioni che scenari come quelli di oggi suscitano. È stata la realizzazione di un sogno, e non sono mica ancora pronta a svegliarmi.
Questa è la valle di Glencoe.
Il resto ve lo racconterò un’altra volta.

PS: siamo sbarcati sull’isola di Mull, piove da paura. Dormiamo in un cottage, quindi chissenefrega.
Sono felice.
Day 3: “it’s such a perfect day, I’m glad I spend it with you

Riuscire a finire una scodella di porridge mangiandolo effettivamente con gusto
Fermarsi ad ogni punto panoramico possibile
Avventurarsi in uno dei percorsi a piedi ✘ (ma è solo rimandata)
Impazzire per la varietà di colori che ci circondano
Innamorarsi della pubblicizzatissima Oban ✘
Fare una traversata tranquilla ✘
Trovare dove cenare senza impazzire ✘ e senza venire gentilmente rimbalzati ✘
Dormire in un cottage
Scampare la pioggia

scozia on the road

Day 4 -> Isola di Mull

Il tanto temuto giorno che scombussola tutti i piani è arrivato, e sulla carta ha fatto più danni della grandine. O meglio, del vento. Un vento assurdo che non ha smesso di soffiare per tutta la notte, accompagnato da una pioggia intermittente ma altrettanto forte. La “coda” di un uragano dal continente americano ci dicono, una meraviglia.
Oggi saremmo dovuti andare su Iona, ma causa tempo da lupi tutti i traghetti sono stati cancellati, e la domenica l’orario invernale non ne prevede; il piccolo cerchio di pietre l’ho lasciato lì dov’è, grazie al diluvio universale mentre stavamo per scendere di macchina; stessa cosa per altri punti panoramici.

Ma c’è un ma. Un ma enorme. Nonostante il pazzo meteo scozzese, la giornata è stata splendida. Avevo letto che Mull era un “concentrato” di Scozia e non ci potrebbe essere modo migliore per definirla. Nel giro di pochi chilometri abbiamo ritrovato le cime e le vallate di Glencoe, i castelli dell’Aberdeenshire, i laghi delle Highlands. Pecore ovunque, cervi, mucche, cavalli. Sulle lontre e le aquile ci stiamo ancora lavorando, abbiamo altre 24 ore. Ma so già che quando salirò su quel traghetto che mi riporterà ad Oban, un pezzettino di me rimarrà qui.
Day 4: only the brave(s)

Dormire beatamente in un cottage ✘ (che nottata gente)
Visitare la famosissima Iona ed innamorarsene ✘
Entrare nel cerchio di pietre ✘
Trovare un mini negozio in mezzo al nulla in cui pagare “sulla fiducia”
Vedere aquile ✘ lontre ✘ cervi  le mucchine delle Highlands
Single track road as a way of life
Scampare la pioggia ✘✘

scozia on the road

Day 5 -> Isola di Mull/Killin

Vento scozzese, quanto (non) mi mancherai…
Contro ogni previsione oggi il tempo ci ha sorriso, fatta eccezione per una leggggerisssima brezzolina glaciale che ha voluto accompagnarci nella nostra scoperta alla parte nord dell’isola di Mull. Sono “scioccata” dalla quantità di paesaggi che si sono alternati nel giro di relativamente pochi chilometri, ma che sono riusciti comunque a portarci via tutta la mattinata tra strade da favola (o panico?) e punti panoramici assurdi. Terreni brulli, fattorie in mezzo al nulla, colline verdissime, scogliere a strapiombo. E pecore ovunque, le padrone assolute dell’isola.

Dopo un pranzo velocissimo è stato il turno della seconda distilleria del viaggio, quella di Tobermory nell’omonimo coloratissimo paesino; fosse dipeso da loro probabilmente saremmo ancora lì a provare i loro whisky o a parlare con la signora del visitor center di Praga! La chiusura ideale di un’avventura breve ma intensissima su un’isola spesso “usata” solo per raggiungere Iona. Un peccato davvero.
L’ultimo hotel del viaggio, a metà strada tra Oban ed Edimburgo, è anche lui una favola, i dettagli in tweed mi fanno impazzire e desidero con tutta me stessa avere una camera del genere anche a casa. Se frego almeno le tende pensate se ne accorgeranno???
Day 5: “When I’m dreaming, well I know I’m gonna dream, I’m gonna dream about the time when I’m with you

Esplorare le assurde strade di Mull senza farsi prendere dal panico
Salutare indistintamente qualsiasi anima incroci il nostro cammino
Vedere aquile ✘ e lontre ✘
Innamorarsi follemente della baia di Calgary nonostante il vento assassino
Uscire dalla distilleria manco un pochino brilla
Scampare la pioggia
Dormire cullati dal rumore delle cascate

scozia on the road

Day 6 -> Killin/Edimburgo/casa

Il resoconto dell’ultima (mezza) giornata scozzese non arriva più da una calda ed accogliente camera d’albergo, bensì dalla Toscana e da una casa che amo ma che avrei volentieri aspettato a rivedere.
La nostra avventura si è chiusa come meglio non avrebbe potuto però, alla scoperta di un villaggio nel quale siamo capitati per caso e che si è rivelato splendido. Io di Killin e delle sue cascate non avevo mai sentito parlare, nè tantomeno del suo cerchio di pietre purtroppo inaccessibile, tranne che per decine di pecore fortunelle.
Edimburgo ci ha regalato un tiepido e splendente sole mentre visitavamo la suggestiva Liberton Kirk (priva della sua edera, sigh) ed il castello di Craigmiller, utilizzato come location di Outlander ma che merita davvero di essere visitato, fan o meno (e che vista sulla città!).
Day 6: why do all good things come to an end?

Riuscire a finire una scodella di porridge ✘ mangiandolo effettivamente con gusto ✘✘
Entrare nel cerchio di pietre ✘✘
Desiderare che tempo e spazio si fermino
Rimanere abbagliati dai colori autunnali della Liberton Kirk
Rapire il gatto a guardia (???) della biglietteria del castello di Craigmiller ✘
Riconsegnare la macchina integra
Ripartire senza sentirsi devastati ✘✘✘✘✘

scozia on the road

Come al ritorno da ogni viaggio che ti segna, che ti segna per davvero, la “vita vera” mi sembra ancora meno bella del solito. Chissà quando ti rivedrò Scozia, io intanto l’ennesimo percorso immaginario me lo studio, non vorrei mai che mi trovassi impreparata!

There are 10 comments
  1. Celeste, che spettacolo di panorami! Non per mettere il dito nella piaga, ma ti credo che sei in fase di depressione post viaggio. A me le collinette scozzesi con quei colori fanno impazzire, è una delle cose che mi sono rimaste più impresse del nostro, ahimè, lontanissimo viaggio in Scozia, ormai svariati anni fa. E quell’atmosfera magica in bilico tra presente e passato, ma un passato glorioso fatto di gente con altra tempra e clima non sempre facile, ma che, non so per quale motivo, solo a lei sembra donare. Hai notato quante sfumature di verde, di grigio, di blu riesci a vedere in Scozia? E’ un posto pazzesco, c’è poco da fare, e anche il tuo itinerario, che ho seguito su fb. Aspetto gli altri racconti, intanto ti auguro una buona giornata (per quanto possibile) 😉

    • È vero che io di natura non è che ne ho vista tanta all’estero eh, mi sono sempre concentrata principalmente sulle città, ma faccio veramente fatica ad immaginare dei colori più belli di questi, delle sfumature più intense. E la gente poi… io ancora mi stupisco, ma ci salutavano TUTTI. Cioè, si vedeva chiaramente che eravamo turisti, eppure non è mai mancato un sorriso, un cenno, dei ringraziamenti quando ci accostavamo nei passing point. Amo la Scozia e gli scozzesi alla follia, c’è poco da fare! Samuele dovrete portarcelo prima o poi, mi raccomando!! Un bacio Alessia!!

  2. Hai assolutamente ragione: la vita vera è meno bella dopo qualsiasi viaggio, ma dopo certi viaggi è ancora peggio. Ma proprio da stare male fisicamente: io quando torno non sopporto nemmeno i miei colleghi che mi parlano… E poi se torni da un posto bello come la Scozia, come fai a tornare alla vita di tutti i giorni? Lo so, non ti sto dando coraggio, ma ti capisco benissimo. La Scozia ti porta via il cuore. Adesso pure io ho nostalgia di quel bellissimo angolo di mondo 😥
    Ah, io il porridge lo mangio sempre a colazione nei mesi invernali!

    • Ci credi che a quasi 10 giorni dal rientro ho ancora il morale sotto i piedi? Più che altro perchè non so quando li rivedrò quei posti da sogno?? Almeno non ho colleghi in ufficio, mi deprimo in solitudine xD
      Ma guarda, abbiamo mangiato un porridge stratosferico in una guesthouse che ci sono rimasta di sasso, accompagnato da una marmellata fatta in casa da dieci e lode; ma l’ultimo giorno quello non sono proprio riuscita a mandarlo giù, sapeva di legno!!
      Un bacione Silvia, buona serata!

  3. L’immagine del cottage con il caminetto acceso mentre fuori piove, nella Valle incantata di Glencoe, mette in pace con il mondo intero. Che colori e che paesaggi regala la Scozia…😍
    Ci hai portato lì, Celeste, e quasi la tua felicità si può toccare in questo racconto, è qualcosa di solido, di potente, perciò…grazie! 😉

    • Glencoe è un luogo fuori dal tempo e dallo spazio, fuori dall’immaginazione. Lo vedi nelle foto e pensi “cacchio, non può esistere”, poi ti trovi lì ed è ancora più incredibile. Voglio ripartire!!!
      Mi fa piacere di avervi portato lì, spero di non essere stata troppo lagnosa ma davvero, è sempre più duro il rientro. Tra poco passo da voi a leggere di Stoccolma, un bacione ragazzi!

      • Lasgnosa?? E perché mai Celeste??! Quando un viaggio ti prende l’anima per forza è dura separarsi da lui, dai luoghi dove sei stata così felice! 😉
        Continua invece a raccontarceli, perché sono bellissimi! 💕

  4. Io più ti leggo e più mi innamoro del tuo blog. Mi piace da impazzire il modo in cui ironicamente riesci a raccontare tutto del tuo viaggio. Dalle emozioni agli imprevisti. Però una cosa te la devo dire, dopo tutto questo ben di Dio ci credo che hai il mal di Scozia adesso! Un abbraccio a te Celeste!

    • Simona, ma così mi fai commuovere però, non ci sono mica abituata ai complimenti <3
      Ti ringrazio infinitamente per le tue parole, io commento poco ma seguo il tuo blog e dette da te credimi che fanno ancora più piacere. Come mi fa piacere non risultare una sorta di psicopatica xD
      Mi servirebbe un mesetto in Scozia per distendere i nervi...
      Un bacione, buona serata!!

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