Estate 2016, day #2 – Bischofshofen & Salisburgo

Mi scuso per la prolungata assenza, tra i vari guai iniziali con conseguenti cambi di programma ed i mille giri che abbiamo fatto non ho avuto più tempo di mettermi al pc e continuare il racconto.
Ci eravamo lasciati in Austria, per la precisione a Flachau, il 1 agosto.


2 agosto 2016

Il 2 agosto ci alziamo alla buon ora, prepariamo i bagagli e ci dirigiamo verso Bischofshofen, che dista appena 30km. Il tratto autostradale sovrasta il paese da un’altezza notevole, ed a sprazzi riusciamo ad avere una discreta visuale sulla valle sottostante. A differenza delle altre tappe, stavolta la motivazione non è propriamente turistica: c’è la “nostra” Fiorentina in ritiro per pochi giorni, quindi abbiamo deciso di approfittarne ed assistere al primo allenamento mattutino.
Se vi state chiedendo se abbiamo dovuto corrompere i nostri amici per questa sosta intermedia, la risposta è no! Pavel & Pavel si sono conosciuti anni fa proprio perchè entrambi tifosi viola (i misteri della vita) e sono entrambi appassionati di calcio in generale.

Il campo sportivo di Bischofshofen è piccolissimo e nascosto dagli edifici intorno, infatti impieghiamo un po’ per capire dove si trova l’entrata. C’è una tribunetta coperta sulla quale ci fanno accomodare e dove ci siamo solo noi e qualche giornalista/addetto ai lavori arrivato insieme alla squadra. Le due ore di allenamento scorrono veloci, non c’è praticamente nessuno e ci godiamo al massimo la situazione, che è un po’ surreale ma allo stesso tempo ideale!

Venuti via dal campo, decidiamo di dare una rapida occhiata al paese, che però non ha molto da offrire rispetto a quelli visitati il giorno precedente: importante per gli sport invernali, ci sono il trampolino per il salto con gli sci ed un paio di belle chiese, ma niente degno di nota. Dopo aver messo sotto i denti qualcosa al volo, ci dirigiamo quindi verso l’ultima tappa in terra austriaca, ovvero Salisburgo!

I 60km che ci dividono dalla città li percorriamo velocemente e senza intoppi. Ero già stata a Salisburgo da piccola con i miei genitori, ma della città non ricordo assolutamente nulla, tranne la casa natale di Mozart… per questo sono molto curiosa di andare alla riscoperta e capire perchè non ha fatto presa nella mia memoria.

Parcheggiamo in un multipiano affollatissimo a ridosso del centro, e quando ne usciamo ci ritroviamo direttamente in Hofstallgasse, il viale costeggiato dalla sede dell’università, nonchè dalla sua imponente chiesa, e il teatro dell’opera, e che ci conduce nel cuore del centro storico. Già da qui si ha una vista mozzafiato sulla fortezza, abbarbicata sulla cima del monte Mönchsberg. Proseguiamo poi per Franziskanergasse, ai cui lati ci sono il famosissimo monastero di San Pietro con il suo cimitero e le catacombe (che purtroppo non abbiamo il tempo di visitare) e la chiesa francescana; senza nemmeno accorgercene, ci ritroviamo davanti all’imponente cattedrale, purtroppo parzialmente coperta dalle tribune montate nella piazza antistante per i concerti estivi all’aperto.

Anche in Kapitelplazt, sul lato destro del duomo, è stato allestito un palco e ci sono vari stand che vendono souvenir e cibarie. Completiamo poi il giro ritrovandoci sul lato sinistro, dove si apre maestosa Residentplatz, sulla quale tra le altre cose si affacciano il museo cittadino e il famoso Glockenspiel, un carillon con 35 campane che suona ogni giorno alle 7.00, alle 11.00 e alle 18.00: nessuna speranza di sentirlo per noi insomma… ci fermiamo all’ufficio turistico sito in Mozartplazt, dove campeggia la statua del cittadino più illustre della città, per procurarci una cartina degna di questo nome e decidere come muoverci.

Visto il poco tempo a disposizione, optiamo per un giro veloce a Getreidegasse, ovvero la via dello shopping dove però c’è anche la casa natale di Mozart e le bellissime insegne storiche che rendono la strada una delle più fotografate; i giardini del castello di Mirabell attraverso il ponte Makarsteg; per chiudere in bellezza, ovviamente la fortezza.

Raggiungiamo Getreidegasse attraverso Judengasse, facendoci largo tra la folla di turisti che come noi si stanno godendo le bellezze della città. Ben presto alla nostra sinistra troviamo la casa natale di Mozart, visibilissima grazie al giallo sgargiante delle sue mura, all’inequivocabile “insegna” affissa tra le finestre del secondo e terzo piano e ad un’enorme bandiera austriaca che sventola fiera. La cosa che più mi preme sono però le insegne storiche dei negozi che ho visto in molteplici cartoline; quelle più belle sono sulla parte finale della strada, ed è un peccato che siano state aggiunge altre di stampo decisamente più moderno, anche se nel complesso mantiene comunque il suo fascino.

Dopo aver fatto mille foto, ci avviamo verso il castello di Mirabell, con i suoi famosissimi giardini; per farlo, attraversiamo il fiume Salzach passando per il Makarsteg, un ponte ornato di lucchetti di ogni colore e forma! Oltre ai lucchetti, sul ponte sono anche esposti dei pannelli che spiegano la situazione dell’Austria dopo la II guerra mondiale e la necessità di portare lavoratori dall’ex Jugoslavia per fronteggiare la scarsità di manodopera, nonchè il pessimo trattamento riservato a questi ultimi.

Sulla riva del fiume si staglia l’Hotel Sacher Salzburg, ovvero lo stesso dove mi ero fermata lo scorso anno a Vienna; per fortuna hanno anche un piccolo negozio che vende la celeberrima torta, e mi riprometto di fermarmi sulla strada del ritorno. I giardini di Mirabell sono bellissimi e curatissimi, sicuramente l’attrazione più affollata della città: come per Halstatt, la fanno da padrone i turisti giapponesi, che proprio non ne vogliono sapere di farsi un po’ più in là per permettere anche agli altri di scattare foto decenti… ci limitiamo a girovagare un po’ e ad ammirare i coloratissimi fiori e le statue. Anche da qui si ha una vista splendida sulla fortezza, che rappresenta l’ultima tappa della nostra giornata.

Riattraversiamo il Salzach stavolta passando per lo Staatsbrücke, il ponte più importante della città, non prima però di aver comprato il mio tortino! Passiamo di nuovo per Residentplatz e Kapitelplatz diretti a Festungasse, dove si trova la stazione della funicolare che conduce al castello. Nel post precedente ho scritto che non è sempre una buona idea affidarci ai nostri amici in ogni occasione… ecco perchè: l’altro Pavel conosce bene il tedesco, quindi non ci siamo dati la pena di controllare quando torna dalla biglietteria dicendo che il costo di salita e discesa è di circa 15€ a testa, che mai e poi mai avrebbe speso tanto e che sarebbero andati a piedi. Anche a noi il prezzo sembra una follia, come però anche l’arrampicata, considerando quanto è ripida e lunga la strada. Non vogliamo tuttavia perderci la fortezza e la vista mozzafiato che sicuramente si gode da lassù, quindi decidiamo di seguirli.

Vi risparmio i dettagli, vi dico solo che non so come ho fatto ad arrivare in cima viva. All’ingresso delle mura, che si trova ancora ben lontano dalla cima, compriamo il biglietto per il giro più breve (che include tutto tranne le stanze dei principi e il teatro magico) al costo di 13€ a testa, contro i 15,20€ di quello completo. Iniziano a sorgermi dei dubbi. Dopo un’ulteriore ripidissima salita, arriviamo finalmente nel cortile interno, e boom: poco più sotto c’è la fermata della funicolare. Che arriva dentro le mura ed oltre la biglietteria. Il che significa che gli “spaventosi” 15€ a testa comprendevano anche la salita e la discesa, e che mi sarei potuta risparmiare una mezza sincope. Vorrei seriamente urlare e battere i piedi come un bambino, riesco invece ad allontanarmi un po’ e sbollire la rabbia. Grande verità il “fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio”.

Nel prezzo è compresa un’audioguida, che stanza per stanza spiega la storia della costruzione della fortezza, il suo utilizzo e l’importanza nella storia della città. Sono un po’ rimbambita, ma non avevo mai associato Salisburgo al sale, mai. La parte più bella della visita per me è la salita su una delle torri, dov’è allestito anche una sorta di palco rialzato con una bellissima vista a 360°. Anche qui, non è semplice prendersi un po’ di spazio per scattare qualche foto…

Sono circa le 19 quando, per forza di cose (a quell’ora chiudono, ed eravamo probabilmente gli ultimi visitatori rimasti insieme ad una coppia di giapponesi), riprendiamo la via verso il basso, già leggermente in ritardo sulla tabella di marcia che ci vedeva a Plzeň al massimo per mezzanotte (quasi 300km di cui una bella fetta senza autostrada). Invece lo stomaco comincia a brontolare e non resistiamo quando passiamo davanti al Nordsee in Getreidegasse: cena veloce ma abbondantissima. Il parcheggio per le circa 6 ore trascorse in città è di 18€.

Inutile dire che appena salgo in macchina, sono già nel mondo dei sogni. Mi sveglio dopo un paio d’ore scarse mentre girovaghiamo per le campagne tedesche in cerca dell’entrata in autostrada, chiusa per lavori in corso ma non segnalata dal navigatore. Tra tutto arriviamo a Plzeň che sono quasi le 2 di notte. Il giorno dopo possiamo prendercela con calma però, i nostri amici ci porteranno a visitare il museo dei sotterranei della città, ed io non vedo l’ora. Ma questo ve lo racconto nella prossima puntata 😀

PS: il perchè la mia memoria avesse cancellato il 99% delle bellezze di Salisburgo non sono proprio riuscita a capirlo!



QUI l’album con le migliori foto!

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