Völkerschlachtdenkmal, il monumento alla battaglia delle nazioni di Lipsia

Trovarsi a calpestare la terra dove ormai più di due secoli fa è stata combattuta una delle battaglie più cruente dell’era moderna non è cosa da tutti i giorni. Pensare che su quel suolo, dove io ed i miei amici stavamo trascorrendo una piacevolissima e spensierata mattinata, un numero imprecisato di soldati (dagli 80.000 ai 110.000) furono feriti o uccisi fa venire i brividi. Eppure, come tutte le “grandi battaglie che si rispettino”, anche quella di Lipsia ha il suo bel monumento celebrativo: il Völkerschlachtdenkmal.

Völkerschlachtdenkmal: cos’è e cosa celebra

Il Monumento alla Battaglia delle Nazioni è di costruzione abbastanza recente.
Datato 1913, venne eretto grazie a donazioni private e fondi cittadini per celebrare il centenario di una delle più grandi sconfitte dell’esercito napoleonico contro la sesta coalizione (Russia, Prussia, Austria e Svezia) in quel di Lipsia. Non è un caso che l’imponente e massiccia torre, alta ben 91 metri, sorga nel luogo da cui l’imperatore francese ordinò la ritirata.
La battaglia delle nazioni durò appena 4 giorni (13-16 ottobre 1813), ma ebbe ripercussioni fondamentali per la storia d’Europa: la sconfitta fece infatti da apripista all’invasione della Francia da parte degli alleati e condusse Napoleone prima all’abdicazione e poi all’esilio all’isola d’Elba.

Völkerschlachtdenkmal: la storia

L’idea di un monumento a celebrazione della vittoria contro Napoleone prese piede già nel 1814. Nel 1863, per il cinquantenario, venne piazzata la prima pietra, che tuttavia rimase la sola fino al 1898. In quella data infatti, sia grazie ai fondi raccolti da Clemens Thieme e dalla sua Associazione dei Patrioti Tedeschi (Deutsche Patriotenbund), che alla città di Lipsia che donò ben 40.000mq, il Völkerschlachtdenkmal vide finalmente la luce. La costruzione durò 15 anni, ebbe un costo dell’equivalente di 54 milioni e mezzo di euro e venne inaugurato per il centenario della battaglia, il 18 ottobre 1913, di fronte all’imperatore Wilhelm II ed altri 100.000 spettatori.

Il monumento venne spesso utilizzato da Hitler durante le visite a Lipsia e fu l’ultimo a cadere durante la conquista americana della città nel 1945. In epoca comunista, rischiò di essere abbattuto dai russi, che però decisero di innalzarlo a simbolo dell’unità sovietico/tedesca contro il nemico comune. 
Un massiccio restauro strutturale è stato concluso nel 2013.

Völkerschlachtdenkmal: la stuttura

Il compito di realizzare l’opera fu affidato all’architetto Bruno Schmitz, che optò per una forma piramidale e scelse granito e porfido per la struttura. A vari livelli sono presenti delle terrazze panoramiche dalle quali si ha una vista unica sulla città ed i suoi dintorni. Per raggiungere la cima, a 91 metri d’altezza, è necessario scalare ben 500 gradini, che a tratti sono fortunatamente sostituiti da ascensori. Al suo interno, nella cripta e nella galleria, sono state realizzate gigantesche statue. In realtà, tutto è gigantesco, anche la figura dell’Arcangelo Michele che “fa la guardia” l’entrata, sovrastato dal motto Gott mit Uns (Dio con noi). D’altra parte è o non è il monumento più grande d’Europa?

L’esterno è ancora in fase di completamento; l’enorme spazio vuoto di fronte verrà probabilmente occupato da una sorta di vasca, come già in passato. Schmitz nel suo progetto lo aveva pensato per un ulteriore complesso, mai realizzato. 

Völkerschlachtdenkmal: informazioni per la visita

Il monumento si trova nella parte sud-est di Lipsia ed è facilmente raggiungibile sia in auto (parcheggio gratuito di fronte) che con i tram #2 e #15.
L’ingresso per gli adulti ha un costo di 8€;  presso la biglietteria è presente anche una piccola esposizione di oggetti rinvenuti dalla battaglia, ed uno scarno negozio di souvenir. È possibile consultare il sito ufficiale per orari ed ulteriori informazioni.

Völkerschlachtdenkmal: sì o no?

Anche in questo caso, mi ritrovo a dire sì. Un deciso sonoro sì.
Il Monumento alla Battaglia delle Nazioni (per me il nome originale è davvero impronunciabile) non ha eguali. Per dimensioni, forma, storia. Non si tratta di un semplice memoriale alla vittoria, ma di una celebrazione alla vita, alla morte,  soprattutto alla libertà. Credetemi quando dico che per quanto suggestiva, nessuna foto può rendergli giustizia. Tutto è enorme, esagerato. Ci sono immagini religiose, altre quasi arabeggianti, altre che esaltano eroi e virtù. E che vista dalla cima!!

Per vivere al meglio l’esperienza, non cadete nei miei stessi errori!
A meno che non abbiate una gran resistenza o amiate particolarmente trascinarvi per rampe infinite di scale a chiocciola (o siate masochisti), controllate bene dove si trovano gli ascensori. L’ultimo tratto non ne è provvisto, peccato che io l’abbia mancato clamorosamente anche nella parte centrale. Si potesse almeno tornare indietro… quando realizzi che sei spacciato, ormai è troppo tardi! Penso che il mio polmone si trovi ancora lì…
E non fatevi ingannare dal bellissimo edificio sulla destra, che sembra quasi un castello; stavo già mentalmente programmando una visita, quando ho carpito da una conversazione la parola krematorium

There are 8 comments
  1. Ma quanti posti interessanti mi fai scoprire? Al di là della bellezza del luogo, mi piace visitare dei posti che hanno un significato particolare nella storia di un paese.
    Buona giornata 😊

    • Ti ringrazio Silvia, ma mai quanti me ne fai scoprire te! Ammetto che è stata una visita bella ed emozionante, e pensare che non ne avevo mai sentito parlare…
      Buona giornata, e grazie di essere passata!

  2. Quindi non lo inseriamo nell’appuntamento settimanale con #machebelcastello german version? Giusto ;-)?
    Anni fa, quando ancora partecipavamo ai tour in bus per tutta Europa, ricordo che ne trovai uno che faceva tappa anche a Lipsia. Poi non abbiamo scelto quello, ma la voglia di scoprire la città mi è rimasta da allora.
    Trovo stupenda la visita al memoriale. Hai ragione, non è solo un monumento qualunque, qui si tratta di ascoltare una storia che parla di intrighi, di vite (vissute, interrotte, sacrificate). Dietro ad ogni memoriale, ci sono sempre delle persone e degli eventi, che hanno in qualche modo cambiato anche noi, il nostro presente.
    Grazie per questo bel post di scoperta!
    Baci,
    Claudia B.

    • Ommioddio, non ce la farei mai a fare anche #machebelcastello german version xD a parte che non ne so niente, ma poi è già troppo lavoro così!!
      Di memoriali via via ne ho visti, ma questo è schizzato subito al primo posto. Per quello che rappresenta, ma anche per com’è stato pensato e costruito. Io fossi in voi un giretto a Lipsia lo farei, abbinandoci senza dubbio anche Dresda, la città tedesca più bella che abbia visto.
      Ma grazie a te di essere passata, un bacione e buona settimana!

  3. E anche oggi ho imparato una cosa nuova! Non conoscevo questo monumento e men che meno avrei mai immaginato la storia alle sue spalle. È davvero gigantesco, grazie per la dritta sugli ascensori 😉
    Ps: peccato per il “castello, dall’alto sembra bellissimo, peccato che sia tutt’altro..
    Un bacio!

    • Ciao Silvia,
      anche io non lo conoscevo prima di andare a Lipsia e cercando (distrattamente) su Google non mi ero resa conto delle dimensioni e dell’effettiva importanza.
      La dritta sugli ascensori è importantissima, e sul “castello”… mi ci sarei fiondata, meno male che ho distrattamente origliato xD Altrimenti dopo i mancati ascensori, gli altri mi avrebbero piantata lì!
      Un bacione Silvia, grazie di essere passata!

  4. E’ bellissimo e così monumentale *_* Quanto l’adoro questo stile architettonico, sarei capace di lasciare musei e ristoranti in qualsiasi centro cittadino (oddio forse i ristoranti no 😛 ) per raggiungere questi memoriali ed ammirarli in tutto il loro splendore.
    Buon fine settimana Celeste! 😉

    • Ti dico la verità, non fossimo stati in auto, probabilmente non saremmo andati. Semplicemente perchè non avevo capito quanto fosse imponente e unico. Per una volta è andata bene (e ti dirò, i ristoranti tedeschi non mi fanno impazzire, quindi per il memoriale l’avrei smollato!)
      Buona settimana Orsa, grazie di essere passata :*

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