La nostra Pasqua tra Slovenia e Croazia: scoprire Zagabria

Il diario di viaggio dedicato a Lubiana si era chiuso con noi in partenza per raggiungere la capitale croata Zagabria, ignari del reale tempo di percorrenza. Appena 140km dividono le due città, ma c’è il grande punto interrogativo rappresentato dalla dogana: fila o non fila?

 

Diario di viaggio: Zagabria

Fila ovviamente, anche se minima. Rimaniamo in coda per una mezz’ora, con un traffico tuttavia praticamente inesistente. Gli autobus ed i camion hanno delle corsie riservate e non riusciamo a capire perché, nonostante questo, ci mettano così tanto a controllare i documenti. Uffffff…

Poco più avanti della dogana c’è un altro casello, stavolta d’ingresso all’autostrada. Paghiamo il corrispettivo delle 7kn di pedaggio in euro e proseguiamo alla ricerca del nostro appartamento. 
Dal confine si arriva quasi senza accorgersene alla periferia della città, è come venire catapultati in mezzo a grandi locali commerciali e ad una miriade di sventolanti bandierine croate.
Benvenuti a Zagabria!

Telefoniamo per annunciare il nostro arrivo al referente dell’appartamento, che ci comunica che tale Marko sarà lì ad aspettarci. Una volta raggiunto l’indirizzo, ci troviamo davanti ad un palazzo che ci lascia un po’ perplessi: non è esattamente come ce l’eravamo immaginato. Sembra più scalcinato di alcuni in Repubblica Ceca, il che è tutto un dire. Il quartiere rispecchia l’edificio, eppure siamo nelle immediate vicinanze del centro. 

Marko si fa attendere un bel po’, scaricando la colpa sull’accompagnatrice. L’interno del palazzo non è migliore del fuori… siamo sicuri che il carinissimo appartamento prenotato su booking si trovi qui???
……………………….
Si, per fortuna è proprio lui!

Non è spazioso come quello di Lubiana, ma è esattamente come in foto: appena ristrutturato, moderno, pulitissimo, con due camere ed una cucina accessoriata di tutto punto. C’è la possibilità di parcheggiare in una sorta di cortiletto chiuso da una sbarra, ma Marko ci assicura che Zagabria è una città super sicura e che se vogliamo possiamo lasciare le auto nel parcheggio pubblico gratuito. Ci fidiamo.
Ci dice anche che i croati sono “più religiosi del Papa” e che l’indomani, giorno di Pasqua, troveremo TUTTO chiuso, perciò ci consiglia di fare la spesa. 

Noi, che siamo esperti di “parti per il ponte”, non abbiamo mai trovato situazioni simili: né a Vilnius (dove non mi aspettavo fossero così devoti), né nella cattolicissima Polonia. Ringraziamo per il consiglio, che tuttavia ci entra da un orecchio e ci esce dall’altro.

È ora di cena, quindi ci avventuriamo verso il centro alla ricerca di un posto dove mangiare. Sui pochissimi blog che parlano in maniera un po’ più approfondita di Zagabria, Tkalčićeva ulica è indicata come la strada dei locali ed è lì che vorrei andare, ma gli altri sono stanchi ed entriamo nel primo ristorante che ci troviamo davanti. Il Kaptolska Klet sembra un posto molto chic, ma il menù spazia da piatti raffinati ad altri più rustici. Io che sono decisamente più sul rustico mi butto sui ćevapi, mentre gli altri ordinano tonno scottato con cavolini di Bruxelles. Sembra ottimo, ma l’unica sazia a fine cena sono io!

Usciti dal ristorante, ci ritroviamo la bellissima cattedrale che svetta maestosa davanti a noi. Nel piccolo giardino adiacente c’è un cesto gigante con delle uova giganti e dei pulcini giganti che sembrano saltellargli intorno, così come in piazza Jelačić. I bambini sono estasiati, ma Kristýna ed io non siamo da meno…

Eccoci, il tanto temuto giorno di Pasqua! Siamo curiosi di uscire e verificare se Marko avesse ragione o meno. La spesa ovviamente non l’abbiamo fatta, al di fuori di qualche snack locale che non può mai mancare.

In appena 10 minuti raggiungiamo piazza Re Tomislav (Trg Kralja Tomislava), al cui interno si trovano il parco Strossmayer (Park Josipa Jurja Strossmayera) e il parco Zrinjevac. La piazza è divisa in tre parti più o meno uguali: in quella più a sud, adiacente alla stazione, svetta il Padiglione d’Arte, facilmente riconoscibile dal giallo sgargiante. In quella centrale c’è invece l’Accademia Jugoslava delle Scienze e delle Arti (Jugoslavenska akademija znanosti i umjetnosti). Entrambi sono chiusi, quindi proseguiamo verso piazza Jelačić facendo una piccola deviazione per Bogovićeva ulica.

Qui si trova infatti la statua del sole, punto focale di quello che è conosciuto con il nome di sistema solare di Zagabria. Ne parlerò approfonditamente in un altro post, vi dico solo che sparsi per la città ci sono i modellini dei 9 pianeti, di dimensione proporzionata a quella del sole e a distanza calcolata in scala rispetto a quella reale. E no, nonostante abbia cercato non ne ho trovato nemmeno mezzo.

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Bogovićeva ulica tra le altre cose è piena di locali. APERTI. Qua la mano Marko…
Ci soffermiamo un po’ in piazza Jelačić (Trg bana Josipa Jelačića), considerata il cuore della città, nel cui centro torreggia la statua del bano Josip Jelačić, figura storica molto controversa considerata eroe nazionale. Sul lato destro c’è invece la fontana Manduševac, alla cui base si trova la sorgente che ha fornito acqua alla città fino al XIX secolo. A lei è legata la leggenda da cui deriva il nome della città.

Dalla piazza, raggiungere Tkalčićeva ulica è un attimo. La stradina è un susseguirsi di suggestivi edifici bassi e graziosi, tutti occupati da qualche locale commerciale. Ristoranti (APERTI), negozietti e bar di vario genere la fanno da padrona. Purtroppo pasticcerie e negozi di souvenir sono chiusi in massa, ci tenevo in particolare ad assaggiare le fritule, che in foto sembrano deliziose. Peccato.

I nuvoloni grigi non presagiscono niente di buono,  per cui ci dirigiamo verso un ristorantino che avevamo adocchiato. Ha pochissimi tavoli che sembrano essere tutti pieni, ma vorremmo spendere meno che a cena e il cibo è decisamente invitante. Giusto il tempo di metterci a sedere che comincia a piovere. Anzi no, a diluviare. Per fortuna ci permettono di rimanere al coperto anche a pranzo finito, un solo ombrello in quattro non è certo l’ideale.

Appena la pioggia ci da un attimo di tregua, cerchiamo di tornare verso l’appartamento. Illusi! A Bogovićeva ulica ci rifugiamo nel bar Millennium, dove avevamo già testato un ottimo caffè la mattina. La scortesia del personale ci fa però rimanere un po’ di traverso sia le bevande che le non-così-buone torte.

Stavolta sembra che il tempo voglia darci davvero una tregua, così proseguiamo con la visita al gornji grad, la parte alta della città che corrisponde al nucleo medievale. La raggiungiamo attraverso Zakmardijeve stube, un vicolo con delle scale che portano direttamente ai piedi della torre Lotrščak (kula Lotrščak). Esiste anche una funicolare, la più corta al mondo: appena 66 metri di lunghezza. La sua costruzione, risalente al 1863, fu voluta dai nobili che poverini non volevano faticare per raggiungere la cima della collina. 

Passeggiamo lungo Strossmayerovo šetalište godendoci la vista sul donji grad, la parte bassa della città. Le nubi grigie aggiungono un tocco malinconico, rafforzato dalla scritta Strossmartre che campeggia su di un cancello accanto all’ingresso della funicolare. Il vialetto deserto, fradicio e un po’ cupo però non ricorda affatto Montmartre. Mi mette un po’ di tristezza, rafforzando l’impressione che Zagabria provi costantemente ad essere qualcosa che non è.

La torre Lotrščak, così come il Museo delle Relazioni Interrotte, ovvero due delle tre cose per le quali avrei pagato il biglietto, sono chiusi. In piazza San Marco (trg svetog Marka), oltre all’omonima e famosissima chiesa si affacciano anche tutti gli edifici istituzionali: il Parlamento, la Corte Costituzionale e il Palazzo Urbano (sede del presidente della repubblica) occupano ciascuno un lato. La star incontrastata è però l’edificio sacro, con il suo coloratissimo tetto piastrellato. Lo stemma sul lato destro raffigura l’emblema di Zagabria, mentre sul lato sinistro sono raccolti gli stemmi di Croazia, Slovenia e Dalmazia. 

Torniamo sui nostri passi, perché so che lungo Strossmayerovo šetalište c’è una panchina/monumento raffiguurante il sig. Strossmayer. Anzi, don Strossmayer. Anch’egli figura di spicco nella storia e nella cultura croata, fu vescovo e fondatore, tra le altre cose, dell’accademia jugoslava e dell’università di Zagabria. Alla fine della passeggiata, si trova una bellissima terrazza dalla quale si può ammirare la cattedrale e il donji grad. Ancora più bella è la terrazza dietro la chiesa di Santa Caterina (crkva sv. Katarine), circondata da splendidi murales. 

Ci avviamo verso la cattedrale attraversando la Porta di Pietra (kamenita vrata), l’unica delle quattro porte cittadine rimasta in piedi. Secondo leggenda, durante un grosso incendio che distrusse quasi completamente la struttura e le case adiacenti, soltanto un dipinto raffigurante la Madonna rimase miracolosamente intatto. Fu quindi costruita una cappella intorno ad esso, dove i fedeli vengono tutt’oggi a pregare. Benché al nostro passaggio fosse vuota, la spiritualità che vi si respira l’ho raramente sentita altrove.

Salta subito all’occhio che la cattedrale, l’edificio di culto più alto della Croazia, è circondata da delle mura belle spesse: questo per evitare che l’invasore di turno la distruggesse, così come era successo con i mongoli nel XIII secolo. L’interno è riccamente decorato e ospita le tombe di importanti personaggi della storia croata.

La stanchezza ha finalmente il sopravvento. Decidiamo di tornare all’appartamento, riposarci un po’ e cercare un posto per cena. 
La pigrizia ci spinge a prendere la macchina ed andare in cerca di un paio di ristoranti fuori dal centro che offrano altro rispetto alla carne. Sono però chiusi in massa (Marko 2 la vendetta) e ci riduciamo a mangiare al Mc Donald’s di Kvaternikov trg. Sigh.

Siamo già a lunedì, ovvero il giorno della partenza. Abbiamo calcolato che per essere a casa ad un’ora decente dovremmo metterci in viaggio al massimo per le 12, vista l’incognita dogana e il traffico in Italia. Mettiamo la valigia in macchina e ci avviamo per l’ultima volta verso piazza Jelačić.
Facciamo immediatamente colazione da Amelie, per poi spostarci dove solitamente si tiene il mercato ortofrutticolo cittadino (tržnica Dolac). Altro punto per Marko, niente mercato. Riusciamo a comprare finalmente dei souvenir (che spesso hanno prezzi folli) prima di salire su Zagreb 360°.

Zagreb 360° occupa il 16° piano di un palazzo di vetro in piazza Jelačić ed è impossibile non notarlo. Pare sia l’attrazione più visitata di Zagabria e io, che ho un debole per la vista sulla città dal punto più alto, non potevo non andare. 
La terrazza copre tutti e 4 i lati ed offre una bellissima visuale. 30kn (4€ circa) ben spese.
Una volta scesi ci mettiamo alla ricerca dei pianeti più vicini, ma le cose sono due: o siamo ciecati/rincoglioniti, o sti benedetti pianeti non ci sono. Che frustrazione!

E anche questa avventura è arrivata alla fine. 
Salutiamo mosci mosci i nostri amici e ci mettiamo in viaggio, stavolta senza aver fatto programmi futuri. Il che mi rattrista ancora di più. 
Zagabria, la scintilla non è scoccata ma è stato comunque bello conoscerti.


PS: abbiamo perso 2 ore in fila alla dogana. Auguri di cuore a chi deciderà di passare le vacanze estive in Croazia.

Come raggiungere Zagabria in auto

Da Lubiana è semplicissimo arrivare a Zagabria, è tutta autostrada.
Una volta superato il confine e la tanto temuta dogana, c’è un casello dove bisogna pagare il corrispettivo di 7kn (0,95€). Io non avevo la moneta locale ed hanno accettato l’euro, in alternativa va bene anche la carta.
In Croazia l’autostrada si paga a seconda della tratta percorsa, per ulteriori consultare il sito ufficiale.

Dove dormire a Zagabria

Come per Lubiana, anche qui volevamo un appartamento che disponesse di parcheggio e che non fosse molto distante dal centro.
Devo dire che, tranne per il primo impatto visivo, il Life Inn Apartment si è rivelata la scelta giusta. Ubicato al secondo piano di questi tipici palazzoni un po’ scalcinati, all’interno è però nuovissimo, pulito, moderno ed accessoriato. Ti fa sentire il benvenuto ed è arredato proprio come piace a me. Inoltre ci sono tantissime brochure informative e mappe. Come dicevo sopra, è possibile parcheggiare all’interno di un’area privata chiusa da una sbarra, ma i parcheggi pubblici davanti l’edificio, gratuiti fine settimana e festivi, sono anch’essi un’ottima alternativa.

Marko, tranne le indicazioni lasciate un po’ a caso (ma sicuramente non in cattiva fede), è stato molto gentile e si è messo a completa disposizione in caso di necessità.
Piazza Jelačić dista una ventina di minuti a piedi.
Il costo? Quasi irrisorio: 140€ in totale, ovvero 17,50€ a testa a notte. Un vero affare!

Dove mangiare a Zagabria

Non ci eravamo documentati molto su dove andare a mangiare, ma le situazioni in cui ci siamo trovati ci hanno portato a scelte un po’ obbligate.
Per la cena di sabato siamo finiti al Kaptolska Klet, di fronte alla cattedrale. Ambiente molto raffinato, ma menù vario. Abbiamo preso un piatto di formaggi locali in quattro, mentre come portata principale io ćevapi con patate (porzione abbondante) e gli altri tonno e cavolini di Bruxelles (bell’impiattamento ma poca la quantità). Servizio così così, nonostante non ci fosse tanta gente abbiamo aspettato un bel po’ per pagare. Prezzo alto: 74€ totali. In centro a Praga per quasi 20€ a testa ti mangi il ristorante.

Per il pranzo del giorno successivo, abbiamo optato per Street Food, in Tkalčićeva ulica, attirati dai prezzi e dall’aspetto del cibo. Il locale è molto piccolo e ha una manciata di tavoli fuori. Viene tutto preparato al momento, infatti i tempi di attesa per chi è arrivato dopo di noi erano intorno ai 45 minuti. Ma vale decisamente la pena aspettare! Ce la siamo cavati con 8€ a testa, sentendoci sazi e soddisfatti.

Della pasticceria Amelie ne ho già parlato abbondantemente qui, mentre del bar/pasticceria/gelateria Millennium salvo solo il caffè, davvero ottimo. Per il resto, torte nella norma e personale scortese al massimo. Passino le occhiatacce mentre stavamo guardando la vetrina (non c’era nessun’altro, quindi non bloccavamo passaggio/visuale), passi il servire due fette di torta spiaccicate in un solo piatto ed ancora avvolte nella plastica, ma portare il conto e venire a prendere i soldi quasi a spregio senza nemmeno ringraziare proprio NO. Bocciatissimo.

App in viaggio: quali ho usato

Come navigatore ho utilizzato l’app offline HERE, perfetta.
Per orientarmi in città, insieme alla mappa cartacea ho continuato ad affidarmi a Google Trips come per Lubiana. Credo che da ora in poi ne potrò fare difficilmente a meno!

Bilancio finale

Non sapevo cosa aspettarmi da Zagabria, non ero riuscita a reperire informazioni particolari prima della partenza per farmi un’idea generale soddisfacente. Tuttavia la capitale croata è una vera e propria metropoli che conta quasi 1 milione di abitanti, per cui speravo in qualcosa di più. Il centro storico è veramente piccolo e si gira velocemente, l’unico museo consigliato e degno di nota pare essere quello delle Relazioni Interrotte. Un po’ poco.

Mi è sembrata una città molto piena di sè con abitanti moooolto pieni di sè (perlomeno quelli che abbiamo incontrato noi), ma non ho ancora capito bene a che titolo. Sulla carta può essere paragonata a Praga o Budapest, è 3 volte più grande di Lubiana, eppure c’è un abisso. Senza contare che l’abbiamo trovata decisamente cara rispetto alle capitali sopra citate.
Personalissimo giudizio: carina e sicuramente interessante da visitare una volta nella vita, niente di più.
E voi, ci siete stati? Che ne pensate? Mi piacerebbe confrontarmi con qualcuno sull’argomento.

There are 12 comments
  1. Celeste, io aspettavo il tuo diario di viaggio. Lo sai, Zagabria mi incuriosiva molto. Ma oggettivamente, essendo stata in altre località della Croazia, tutte stupende, qui resto un pò sul “ni”.
    La tua descrizione e le foto sono perfette, ma in effetti è una città che non mi induce a dire “parto subito”. Eppure, un giorno, le darò una possibilità, tenendo conto di tutti i tuoi consigli!!!! Caffetteria inclusa!
    Diciamo che, dopo aver visto Ljubljana, è dura per qualunque centro reggere il confronto. Però è anche vero che, alcune città, non hanno quel fascino che ti sa prendere completamente.
    E a Zagabria, magari, manca proprio di quel tocco magico. Comunque, appena riesco ad andare, ti racconto!
    Un bacio,
    Claudia B.

    • Buongiorno bellezza 😀
      So che lo aspettavi e spero che il post sia valso l’attesa. C’ho messo più del previsto, perché volevo trasmettere bene le ragioni per cui Zagabria non mi è entrata dentro, che spesso non erano così chiare nemmeno a me. Forse hai ragione, manca semplicemente quel tocco magico. Avevo provato la stessa identica cosa con Bruxelles, solo che in quella parte “germanica” d’Europa raramente ho trovato cose che mi facessero impazzire, invece la parte centro-orientale fin’ora mi aveva sempre entusiasmato.
      E’ pur sempre un’esperienza che sono felicissima di aver fatto! E poi sai cosa? In auto è relativamente facile arrivarci, te rispetto a me avrai anche un paio d’ore di viaggio in meno. Aspetto 😉
      Un bacione, grazie di essere passata!

  2. Sai che comunque mi hai incuriosito e se dovessi capitare da quelle parti un giretto lo farei?
    Non mi parlare della coda alla dogana: un paio di anni fa per rientrare dalla Croazia abbiamo fatto ben tre ore di coda al confine! Al caldo, senza acqua e senza nemmeno un autogrill per fare pipì 😵

    • Ciao Silvia!
      Io credo che la percezione che si ha di un luogo è moooolto soggettiva, quindi comunque una possibilità gliela darei. Magari torni a casa più entusiasta di me 😉
      Che incubo mammamia, che poi mi è sembrata più una cosa per rompere le scatole che altro… mah. Quei poveri camionisti saranno sempre lì in fila.
      Grazie di essere passata, buon fine settimana :*

  3. Ecco il post che attendevo di leggere. Attraverso il tuo racconto e le tue foto, traspare bene la sensazione che ti ha trasmesso Zagabria. A dirti la verità, mi entusiasma poco come città. Io della Croazia ho visitato solo Pula ed ho avuto la tua stessa impressione: persone gonfiate, prezzi troppo alti rispetto all’offerta e zone totalmente fatiscenti. Credo che tornerò in Croazia solo per il suo mare e per le bellezze paesaggistiche.. le città lasciano a desiderare!

    • Ciao Roberta,
      mi fa piacere sapere che traspare quello che mi ha trasmesso la città, non sapevo bene come metterlo per iscritto.
      Non sono mai stata sulla costa, era la mia primissima volta in Croazia, ma non essendo particolarmente amante del mare credo che passerà un bel po’ prima che ci rimetta piede. Sicuramente però vorrei visitare i laghi di Plitvice e Dubrovnik!
      Grazie di essere passata :*

  4. Nel web ho sempre trovato poco su Zagabria quindi ho letto super volentieri questo articolo! Penso che tu sia riuscita a rendere benissimo le sensazioni che hai provato, a volte in effetti ci sono città a cui manca la scintilla, quell’anima che te le fa amare e che ti lascia la voglia di tornare. Io sono molto curiosa per natura quindi credo che prima o poi ci andrò (evitando accuratamente il Millennium!), considerato anche che dal Veneto sono molto comoda 🙂
    Ora aspetto l’articolo sul sistema solare, mi incuriosisce!!
    Un abbraccio

    • Ciao Silvia,
      ti ringrazio tanto, speravo di riuscire a rendere quello che penso di Zagabria in modo chiaro.
      Fai bene ad andarci, la percezione che si ha di un luogo è comunque sempre moooolto soggettiva, quindi magari a te “arriverà” in altro modo. Dal Veneto poi è veramente vicino, quindi perchè no? Seguo il tuo blog con moltissimo piacere, aspetterò di vedere quando riesci ad andare 😉 Magari con i pianeti avrai più fortuna di me!
      Grazie di essere passata, un abbraccio

  5. Mi spiace per il quasi tutto chiuso, questo è il rischio di partire durante le festività, anche se in una città turistica non dovrebbe essere così. Comunque molto belle le architetture del centro storico (a parte la facciata “sgarrupata” del vostro alloggio) 😉
    Due ore alla dogana non le reggerei, pensare che in due ore di volo sono andata dall’altra parte dell’Europa, si lo so, ormai ragiono in ore di volo! 😀 😀
    Ti auguro buon fine settimana Celeste! 😀

    • Sai cosa? Non è un problema il chiuso dei negozi, anzi è comprensibile (anche se sarebbe per loro il momento migliore per vendere), ma dispiace quando si tratta dei musei. In molte città non ho trovato queste limitazioni, qui se ne fregano… forse perchè ancora non è propriamente turistica? Comunque si, architetture belle ma non so se valgono la fila alla dogana eh xD pensa che la ragazza a Lubiana ci ha detto che il giorno prima erano arrivati a 5 ore… 5 ORE!! Credo sarei sbroccata.
      Grazie di essere passata, un bacione :*

  6. Le tue foto sono molto belle e fanno comunque sembrare Zagabria interessante, però il tuo racconto conferma un po’ l’opinione che mi ero già fatta della città (considera che però non ci sono mai stata!).
    Sono stata una settimana in Dalmazia un paio di anni fa ed è stata una vacanza stupenda, se dovessi tornare in Croazia sicuramente ripasserei da quelle zone… Zagabria non so, ha qualcosa che non mi ispira.
    Magari andrebbe vista quando è tutto aperto, forse ti avrebbe fatto un’impressione diversa!

    • Ciao Diletta 😀
      Non credo in realtà che l’aperto o chiuso cambi molto la situazione. Alla fine ho dovuto saltare l’ingresso ad una torre ed un museo di certo unico, ma che con storia e tradizioni della Croazia ha poco o niente a che fare. La Dalmazia sarà sicuramente bellissima, ma per ora credo che mi concentrerò su altre mete!
      Grazie di essere passata <3

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