Le mie impressioni sull’Istria ed il bilancio del viaggio

Il nostro on the road in Istria mi ha convinto solo a metà.
Ok, forse sto un tantino esagerando… diciamo per due terzi.
In un viaggio per una volta non così mordi e fuggi, sento che parte del tempo avrei potuto impiegarlo decisamente meglio; oltre a capire finalmente il senso di una frase che mi era stata spesso ripetuta nei mesi addietro, chiedendo consigli qua e là: “l’Istria vera è quella lontana dal mare”.
Ma si sa, bisogna fare le proprie esperienze, sbatterci il muso, per imparare sul serio. E se mai ci rimetterò piede, in Istria (e qui parlo di quella croata), starò ben attenta a dedicarmi a quei bellissimi e semideserti paesini sulle sue morbide colline, dove i commercianti del luogo non ti vedono semplicemente come un portafoglio ambulante.

Sia ben chiaro, il discorso non vale per tutte le località che avevamo inserito nel nostro programma.
L’amaro in bocca me l’hanno lasciato Parenzo ed Umago, in sé splendide, ma storpiate e denaturate nella loro essenza. Pola, al contrario, mi è sembrata totalmente lasciata in balia di sè stessa, nonostante un patrimonio storico che molte città nemmeno si sognano.
Per fortuna ci sono loro però: Rovigno, bella da togliere il fiato che, nonostante i numerosissimi turisti, non ha sentito il bisogno di “mascherarsi” con pubblicità di dubbio gusto; Grisignana, il paese degli artisti, piccolo piccolo ma del quale non ne avresti mai abbastanza; il canale di Leme, uno spettacolo naturale difficile da descrivere; Sanvincenti e la sua piazza, che ti fanno sentire lontano anni luce dalla vicinissima ed affollata costa.

E poi c’è lei, la Slovenia. Di cui, di nuovo, non riesco a trovare un singolo lato negativo. La zona costiera prima, e quella interna poi, si sono rivelate la scelta perfetta per aprire e chiudere il nostro on the road. Con una menzione speciale per un luogo che ancora non riesce a rielaborare razionalmente, le Grotte di San Canziano.
Dopo questo doveroso incipit, come ormai prassi ecco un riassunto di cosa abbiamo fatto/visto/sperimentato nel nostro viaggio tra Slovenia e Croazia, “riciclando” ed “aggiustando” leggermente giornalieri che via via ho pubblicato sulla pagina Facebook.

Day 1 -> Capodistria/Pirano/Portorose

Sorpresa sorpresa, ho i piedi in fiamme, senza nemmeno aver camminato chissà quanto. Probabilmente sono solo esausta per la levataccia, e per il fatto che l’agitazione di ieri mi ha tenuta sveglia fino ad un’ora indecente. Ma non posso certo lamentarmi di come è andata questa prima giornata!
A parte un bel po’ di traffico fino a Bologna, il viaggio è passato in un lampo ed abbiamo impiegato appena 5.30h a raggiungere Capodistria dalla Valdichiana, inclusi 2 stop.
Nonostante nuvoloni qua e là, non ha piovuto fino a prima di cena, quando ormai non avevamo più alcuna pretesa, se non quella di rimpinzarci di buon cibo. Obiettivo centrato in pieno: da Oštarija Portorož abbiamo mangiato da dio! Risognerò quei fuži al tartufo parecchio a lungo…

Il centro di Capodistria è raccolto ma veramente carino, anche se quelle immense gru che si innalzano sopra altrettanto immense navi cargo continuano a terrorizzarmi. La piazza centrale è un gioellino, e i vicoli che da lei si “sprigionano” fanno pensare a tutto, tranne ad un mega porto a poche centinaia di metri di distanza. Tra l’altro, abbiamo scovato un negozio di accessori artigianali made in Slovenia che AIUTO; amo i miei nuovi orecchini alla follia!
Pirano me la sono finalmente goduta in pace e tranquillità, riuscendo anche a scalare le mura, ma dovendo rinunciare ancora a salire sul campanile, chiuso senza un perché. Senza contare che, da genio quale sono, mi ero dimenticata la macchina fotografica in “casa”.
Che casa però… un appartamento vista mare nel quale mi trasferirei anche domani!
Day 1: datemi un piatto di fuži al tartufo al giorno e conquisterò il mondo

Non trovare particolare traffico ed arrivare ad un orario decente 
Comprare la sciarpa della squadra di calcio di Koper 
Non farsi prendere un mezzo attacco di panico davanti alle abnormi gru del porto ✘
Vedere tutta Pirano dalle mura  e finalmente immortalare il panorama ✘
Guardare increduli 2 turiste giapponesi che decidono che il nostro appartamento, con porta aperta e pieno di roba nostra in giro, è in realtà il loro 

Day 2 -> Portorose/Grisignana/Parenzo/Canale di Leme/Rovigno

Alla fine è successo: ho preso una multa per eccesso di velocità. Mai successo in 13 anni e mezzo di patente. A mia discolpa, dico che era una strada semi-deserta, senza case né persone nei paraggi; ma pur sempre nei confini del paese, ed io che il limite fosse ancora 50 lo ignoravo completamente. Così come ho notato i poliziotti solo nel momento in cui mi hanno piazzato la paletta davanti. E pensare che pochi secondi prima avevo messo sù un mega pippone a Pavel su quanto fosse emozionante esplorare una nuova parte di mondo…

Per il resto, la giornata è proseguita tra alti e bassi. Tra gli alti: la colazione da Cacao a Portorose; il passaggio alla dogana senza nemmeno un minuto di fila; la visita alla splendida Grisignana, dove abbiamo fatto incetta di liquori tipici; un principio di tramonto sul fiordo di Leme, in compagnia di un vivacissimo mini pipistrello; il tramonto vero e proprio su Rovigno, che dopo un primo assaggio notturno mi ha completamente conquistato, anche grazie alla cena.

Tra i bassi, a parte la multa, Parenzo: bello, per carità; e la basilica di Santa Eufrasiana, patrimonio UNESCO, da sola vale la visita. Ma il centro della cittadina è stato completamente stravolto dal turismo, con negozianti e ristoratori che provano continuamente a spingerti nei loro locali, e terribili insegne di plastica dalla grafica discutibile ad ogni angolo che rovinano tutta la poesia.
Day 2: sorry, I don’t speak Italian. And NO, I don’t want to enter!!!

Fare colazione con la solita sconvolgente e supercalorica fetta di torta
Emozionarsi non appena varcato il confine  così tanto da non accorgersi dei poliziotti 
Far rigirare gli amici perché non hai ancora kune in tasca per pagare la multa 
Rimanere rapita dalle viuzze di Grisignana  ed importunare i gatti che le popolano 
Salire su uno dei mille campanili della costa  e godersi la splendida vista ✘
Non farsi prendere da un raptus omicida   (ma per poco)
Immortalare il fiordo di Leme dall’alto ✘
Cenare in un locale tipico nel cuore di Rovigno 

Day 3 -> Rovigno/Pola/Sanvincenti/Umago

Comincio a pensare che l’Istria mi stia dando dei segnali abbastanza chiari sul fatto che la mia presenza non sia poi così gradita.
Dopo la multa, l’apice l’ho raggiunto stamattina: passeggiando nella piazza centrale di Rovigno, mi sto gustando una pasta freschissima e superbuona alle amarene appena presa al forno. Sono lì lì per addentare la seconda metà , quando sento una sorta di schiaffo “morbido” in faccia; abbasso gli occhi e la pasta non c’è più. Dopo un paio di secondi in pieno shock, alzo la testa e vedo un gabbiano che se ne va con la MIA pasta in bocca. La MIA. MALEDETTO!!!!
Inutile che vi dica che gli altri mi stanno ancora prendendo per il culo, e che da oggi i gabbiani sono miei nemici giurati. Altro che foto e moine, è guerra!

Per il resto, confermo la prima impressione su Rovigno: incantevole. Ha degli scorci sul mare da cartolina, per non parlare dei suoi vicoli che sembrano condurre tutti, indistintamente, verso la chiesa Santa Eufemia. Credo che sarei rimasta tutto il giorno a bighellonare.
Invece per l’ora di pranzo eravamo già a Pola, dove abbiamo visitato la stupenda Arena Romana. Nonostante di resti dell’epoca romana la città sia ricchissima, la maggior parte sono praticamente in rovina, ed in generale Pola sembra davvero abbandonata a sé stessa.
Sanvincenti mi era stato caldamente consigliato, sapevo che era piccolo ma non pensavo così tanto. La piazza, con la chiesa e la fortezza, è incantevole, ma è l’unica cosa che c’è e 10 minuti dopo eravamo già risaliti in macchina, destinazione Umago.

Già, Umago. Appartamento carino, ma completamente diverso da ciò che ci aspettavamo. Per cena, ristorante super-iper-turistico sul mare per soddisfare le bizze di qualcuno, prezzo folle e cibo meh (non credo che parmigiano e salame ungherese siano piatti tipici, ma magari mi sbaglio…). Paese minuscolo ma con un certo fascino, anche se l’impressione che mi ha lasciato è molto simile a quella di Parenzo. In compenso, ci ha regalato un tramonto sul mare da togliere il fiato!
Siamo quasi alla fine di questa avventura. Gli amici rientreranno domani mattina, noi invece avremo ancora un giorno da dedicare alla Slovenia, sempre più salda nelle prime posizioni della mia personalissima classifica.
Day 3: come un tramonto sul mare riesca a cancellare qualsiasi malumore.

Farsi fregare la colazione di mano da un uccellaccio 
Non rimanerne segnata per l’eternità ✘
Trovare quel vicoletto a picco sul mare a Rovigno  con quel “contorno” che lo rende così WOW ✘ che mi permetta di farmi finalmente fare una foto strafichissima ✘
Non farsi prendere da un raptus omicida   (di nuovo per poco)
Bere un caffè decente all’estero  
Visitare l’arena di Pola 
Chiudere in bellezza con una supercena ✘✘✘
Non farsi prendere da un raptus omicida   (davvero per pochissimo)

Day 4 -> Grotte di San Canziano/Lubiana

È incredibile come la Slovenia continui a stregarmi. Dopo la Scozia, è probabilmente l’unico paese le cui bellezze naturali sono quasi riuscite a farmi scappare la lacrimuccia; come capacitarsi di trovarsi al cospetto di qualcosa che fino ad un momento prima per me era quasi innimmaginabile?
Nello specifico, sto parlando delle Grotte di San Canziano, patrimonio UNESCO dal 1986. Sarà difficile, se non impossibile, descriverle rendendogli giustizia, ma giuro che farò del mio meglio; anche attraverso il materiale gentilmente fornitomi in loco.

Il pomeriggio lo abbiamo invece dedicato alla nostra amata Lubiana, e ad alcune delle aree che non avevamo ancora visitato: la chiesa ortodossa, il “Cyanometer” e l’ex fabbrica ROG, una sorta di meno trafficata Metelkova. Abbiamo mangiato una fetta di torta in riva alla Ljubljanica, ridendo e scherzando come non avessimo una singola preoccupazione al mondo. Come se domani non dovessimo rientrare. Ed invece anche questa splendida, a tratti stressante, avventura è arrivata alla fine.
Slovenia, tranquilla… ci rivedremo prima di quanto pensi.
Day 4: ditemi che non sto sognando ad occhi aperti

Emozionarsi quasi fino alle lacrime per un paesaggio surreale  
Essere così stravolta da non soffrire per una volta di vertigini 
Imbucarsi nella visita guidata in inglese per evitare millemila bambini urlanti   per trovarsi dietro a due giapponesi che, nonostante il divieto, scattavano chiaramente foto   (ho ancora voglia di menarli)
Mangiare una fetta di torta in riva alla Ljubljanica  
Visitare zone di Lubiana ancora a noi sconosciute  
Sentirsi come a “casa”  

There are 17 comments
  1. Ahahahah! Maledetto gabbiani! Mi viene sempre in mente Alla Ricerca di Nemo, quelle orde di ladruncoli che non fanno che ripetere ossessivamente “MIO! MIO!”
    Anche io ho avuto un incontro ravvicinato, a San Francisco un gabbiano enorme mi è planato addosso per rubarmi un panino al granchio…sono pesantissimi, mi fece pure male..
    Comunque, uccellacci a parte, mi è piaciuto molto il tuo resoconto di viaggio! l’Istria è una parte di mondo che non ho mai considerato granché, ma dopo averti sentito raccontare di Rovigno e di Grisignana sto cambiando idea😉
    Un bacione cara, buon weekend!

    • AHAHAHAAH ESATTO!! Sono cattiva se spero che gli sia andata di traverso? Certo che se avessi avuto tra le mani un panino al granchio, non so come avrei reagito… spero per te che, male a parte, non sia riuscito a fregartelo…
      Rovigno e Grisignana sembrano uscite da una cartolina, valgono il viaggio da sole <3
      Grazie di essere passata Alessia, buon fine settimana anche a te, un bacione!

      • Col piffero che è riuscito a fregarmelo!! Non sapeva con chi aveva a che fare, il gabbianazzo… 😂😂😂

  2. Sono stata a Umago qualche anno fa e, non so… non mi ha convinta tantissimo. Sarà che anche io sono capitata in un ristorante in riva al mare dove servivano piatti senza indentità, e dove per poco siamo stati portati via da un temporale terribile. Però la città in sè ha degli angoli carini. E proprio in centro a Umago ho comprato un paio di orecchini di corallo, anzi ora vado a vedere il sito del negozio di Capodistria!

    • Piatti senza identità è la miglior definizione che potessi dare Silvia. Esattamente quello. Siamo stati poco, principalmente di sera quando si era già fatto buio e non ho potuto cercare particolari scorci, ma ripeto: proprio come a te, non ha convinto nemmeno me.
      Il negozio di Koper è da perdere la testa, fammi sapere poi se trovi qualcosa 😉
      Grazie di essere passata, un bacione!

  3. Vabbè dai, multa e gabbiano ingordo a parte, vedo che il viaggio è andato bene! Ti avevo già detto che ero stata a Pola in ferie alcuni – molti – anni fa, ma non ricordo assolutamente nulla della cittadina. Solo che i ristoranti non costavano nulla, ma evidentemente si sono fatti furbi. Ho visitato l’arena, ma non ricordo niente nemmeno di quella! Che belissime fotografie Celeste, adoro quella di copertina e quella del tramonto, spettacolare!!!!

    • Non lamentiamoci Beatrice, anche se mi pento sempre di più di non essermi fermata maggiormente a Rovigno… nonostante il gabbiano! A Pola non abbiamo mangiato, anche perchè era tutto chiuso e l’unico ristorante aperto era preso d’assalto.
      Ti ringrazio per le foto, ne ho scattate moltissime e sono soddisfatta del risultato. Pian piano le metto tutte quelle più belle su instagram!
      Un bacione e grazie di essere passata!

  4. Quei buontemponi ti piombano alle spalle a tradimento e sono di una precisione micidiale (anche quando sganciano la bomba-H) 😀 Però sono bellissimi! *_*
    Gabbiani a parte tutto sommato i posticini che hai inserito nel tuo itinerario meritano un viaggio, la foto del tramonto è da rivista! Sugli imprevisti, sulle cose andate a male e sulle delusioni ormai siamo vaccinati macheppalle lo stesso! 😛
    Buona domenica!

    • Ci mancava solo la bomba-H e poi avevo davvero fatto bingo xD ti giuro che fino a quel momento li avevo fotografati in ogni posa, sti stronzoni…
      Sulle foto effettivamente sono soddisfatta, lo ammetto. E quel tramonto sul mare non me lo dimenticherò mai…
      Gli imprevisti ormai fanno parte dei viaggi, sappi che con i tuoi di Malta mi hai seriamente sconvolta però xD
      Buona settimana Orsa, grazie di essere passata!

  5. Che programma ricchissimo Celeste!! Sei stata davvero brava ad incastrare tutto!
    Anche a me Rovigno è paiciuta tantissimo, l’ho trovata autentica e la vista dall’alto mi ha conquistata.
    Vorrei tornare in Istria per scoprire il territorio più a fondo, evitando però di incontrare il gabbiano malefico (sto ridendo da dieci minuti pensando alla scena!!).
    E poi come non voler tornare in Slovenia? Non sono mai stata alle grotte di San Canziano e inoltre devo assolutamente tornare a Lubiana per dedicarle più tempo e fare qualche altra merenda golosa! 😉
    Un bacione!

    • Grazie Silvia! Ho tolto un paio di tappe all’ultimo, ma ripensandoci a mente fredda non mi dispiacerebbe proprio tornarci, anche se per concentrarmi sull’altra “sponda” e sulla parte centrale. E tornare a Rovigno, che è davvero una perla. Magari senza che i gabbiani si alleino di nuovo contro di me…
      Credo che se abitassi in Veneto, sarei in Slovenia tutte le settimane 😀 Che Lubiana sia splendida è appurato, ma le grotte… c’è da camminare, ma è tutto così stupefaciente che uno non se ne rende nemmeno conto. Non credo di aver mai visto qualcosa di più bello… quando puoi, facci un pensierino <3
      Un bacione, e grazie mille di essere passata!

  6. Fino a poco tempo fa, i gabbiani spaventavano solo in MotoGP, esattamente sulla pista australiana. Non a caso qualcuno viene investito o preso letteralmente al volo, durante le gare, ed è piuttosto pericoloso. Ecco, da oggi i gabbiani saranno il terrore dei buongustai, peggio delle gazze ladre 😂! Scusa Celeste, ma appena ho letto su Facebook questa scena, ho dovuto raccontarla a tutti, piegandomi dal ridere. Giuro, non era per sfottere te (anzi, karma, non essere cattivo), ma perché la situazione è davvero surreale!
    Sull’esito e le sensazioni derivate da questo viaggio, ne abbiamo discusso anche insieme, è vero. Purtroppo, snaturare le località, vedere il turista come un ‘gabbiano da spennare’ (mi sembra giusto usarlo in questo contesto), direi che sta diventando un metodo ‘boomerang’. Nel senso che, a mio avviso, prima o poi si ritorcerà contro chi si diverte ad applicarlo. Certi atteggiamenti, posso aspettarmeli in alcune parti del mondo, sono quasi caratteristiche, una vera specialità locale… Ma in Istria? Forse dovrebbero spingere molto di più nella ricerca della qualità, che nella ricerca del soldo subito. Solo così ci si garantisce il ritorno delle persone, una buona pubblicità e, di conseguenza, anche un guadagno vero.
    Aspetto di sapere il resto!
    Bacioni,
    Claudia B.

    • Sai che Pavel ieri mi ha girato il link con tanto di foto di una malcapitata a cui è successa la stessa cosa a Venezia??? Ormai sono abilissimi sti gabbiani, nel senso che sfiorano appena la persona e vanno dritti sulla preda, ma c’è comunque da stare in campana. E che posso farci, a me ancora mi girano eh!!!
      Snaturare è il termine giusto. Riguardando le foto, sono riuscita ad eliminare quasi completamente gli “intrusi”, e sono rimasta quasi stupita di quanto appaiano più “naturali” alcuni di quei paeselli. Che peccato. L’unica cosa che mi consola è che sono ancora una minoranza, dovessi tornare a Rovigno e trovarla “contaminata” mi si spezzerebbe il cuore. Il resto arriverà presto xD
      Un bacione guru!!!

  7. Celeste devo dirti che la scenetta del gabbiano che vola via con la tua pasta in bocca mi ha fatto morire!! 😂😂😂
    A parte questo, seguiremo i tuoi consigli nel passaggio in Istria, cercando di privilegiare i paesini nell’entroterra! Invece ti dico la verità, non vediamo l’ora di visitare Lubiana!! 😍
    Aspettiamo il tuo articolo sulle grotte di San Canziano! 😉

    • Ci credi che a distanza di ormai quasi 3 settimane sono ancora amareggiata??? Anche se ho visto che non sono sola, il gabbiano di Rovigno ha fratelli altrettanto stronzi sparsi un po’ ovunque…
      Lubiana <3 sono sicura che la amerete, è impossibile non innamorarsene!! Poi da Modena non ci vuole nemmeno troppo, fateci un pensierino 😉
      Un bacione ad entrambi!

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