Cosa vedere a Lubiana in due giorni: alla scoperta della città dei draghi

Che Lubiana sia una delle capitali più piccole d’Europa è un dato di fatto.
Ma non fatevi ingannare da quello che in realtà è un minuscolo dettaglio, perché se sulla carta dedicare una giornata alla città slovena sarebbe sufficiente, sono certa che vi pentireste di non esserci rimasti più a lungo. Eh sì, perché Lubiana si assapora anche (e soprattutto) senza seguire un percorso preciso, semplicemente vagando per le sue strade e lasciandosi cullare dalla pace che si respira anche nei mesi più affollati dell’anno.

Voglio provarci però, voglio tentare di buttare giù una piccola guida di un paio di giorni per mostrarvi come la capitale slovena ci abbia conquistato e perchè non ci stancheremmo mai di tornarci. Voglio farvi innamorare di lei senza che ci siate nemmeno stati o, se il viaggio l’avete già fatto, voglio farvi sentire un improvviso bisogno di ripartire.

Lubiana in due giorni: la Ljubljanica e tutto ciò che le ruota intorno

Da capitale che si rispetti, anche Lubiana è attraversata dal suo fiume. Un corso d’acqua modesto e non particolarmente importante, almeno all’apparenza: è come se con il suo scorrere tranquillo portasse linfa alla città ed a coloro che popolano le sue immediate vicinanze. Dove c’è la Ljubljanica, c’è vita. Vita VERA.

Ricordo perfettamente la prima volta che ho messo piede nel centro città: arrivavamo dalla stazione centrale, e ci trovammo davanti quasi inconsapevolmente l’iconico Ponte dei Draghi. Le sue quattro piiiiccole bestiole ci davano ufficialmente il benvenuto su uno dei lungofiumi più affollati e vitali che abbia mai visto. È lì il cuore di Lubiana. E non importa che sia mattina pomeriggio o sera, che abbiate voglia di una birra o di leggere un buon libro o di mangiare un gelato o semplicemente di oziare e stare a chiacchiere: è a tutti gli effetti un’area polivalente che vi accoglierà a braccia aperte. E che non avrete più voglia di lasciare.

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Noi c’abbiamo fatto di tutto lungo la Ljubljanica (bé dai, QUASI di tutto…). Abbiamo fatto un rilassantissimo giro su un battello di legno; abbiamo passeggiato sotto le bellissime Plečnikove arkade, il colonnato progettato da colui che ha reso Lubiana il quadretto che è oggi, il grande architetto Jože Plečnik; ci siamo gustati delle spettacolari (anche se non proprio economiche) torte, ed una cena quasi a lume di candela; ci siamo divertiti a scovare le simpaticissime statue a forma di draghetto sparse un po’ ovunque, ed immortalare quelle decisamente più inquietanti sul Ponte dei Macellai.
Ed è proprio con loro che vorrei concludere questa sorta di piccola ode alla Ljubljanica: i ponti.

Dei ponti davvero speciali, e completamente diversi tra loro.
Il Ponte dei Draghi, in perfetto stile secessione viennese, è uno dei simboli della città.
Il Ponte dei Macellai è una struttura in vetro popolata da statue ed appesantita da centinaia di (per me purtroppo irresistibili) lucchetti.
Il Triplo Ponte, altro simbolo (ed altra opera di Plečnik), è il più classico e collega la parte medievale a quella moderna.
Il Ponte dei Calzolai risale addirittura al XIII secolo e deve il suo nome agli artigiani che vi lavoravano; nel corso dei secoli è stato ricostruito molte volte e il suo aspetto attuale è opera, manco a dirlo, di Jože Plečnik; piccolo dettaglio: è il mio preferito.

Lubiana in due giorni: la città medievale (o quel che ne resta)

Ad una prima occhiata, non si direbbe che l’area cittadina strizzata tra la Ljubljanica ed il castello sia di stampo medievale. Ad esclusione del castello appunto, ricostruito integralmente a partire dal 1960 su modello dell’antica fortezza.
Camminando per le viuzze che si snodano dalla Cattedrale di San Nicola a Mestni Trg, fino a Stari Trg e Gornji Trg, è il barocco a regnare incontrastato. Ciò che vediamo oggi è il risultato di massicce ristrutturazioni e ricostruzioni portate avanti tra il XVII ed il XVIII secolo e che hanno toccato praticamente ogni singolo edificio, inclusa la Cattedrale.
Medievale o meno, la parte più antica di Lubiana è un continuo susseguirsi di sorprese “scontate”, come appunto i bellissimi palazzi o le fontane (quella di Robbo e quella di Ercole su tutte), di scorci sul fiume, di arcate e mercati. Già, i mercati!!

A Vodnikov trg ogni giorno ad esclusione della domenica si tiene il mercato degli agricoltori. Che, credetemi, è davvero una gioia per gli occhi e per il palato. Al pari del mercato coperto di Pogačarjev trg, a pochissimi metri di distanza, nel quale si vendono anche carne e legumi. Sono un’interessante spaccato di vita cittadina che vi consiglio di non perdervi, anche solo per curiosare.
Il mercato gastronomico per eccellenza si tiene però ogni venerdì (da metà marzo a fine ottobre), ed ha un nome ben preciso: Odprta kuhna; la “cucina aperta” è quella dei ristoranti, che portano in piazza piatti tipici sloveni e non per la gioia di turisti e locali.

Dopo questa doverosa parentesi culinaria, torniamo a quello che è IL monumento medievale: il castello. Che, sarò sincera, a me non ha particolarmente entusiasmato. La salita in funicolare è molto carina, e la vista che si gode dall’alto davvero splendida, ma ho trovato il costo abbastanza alto per ciò che realmente offre. Per questo, nonostante non sia una grande ammiratrice delle city card, vi consiglio di fare quella di Lubiana: sono comprese sia la salita che l’ingresso, più una visita guidata della città vecchia e molto molto altro. Ve ne parlerò approfonditamente più avanti.

Lubiana in due giorni: la città moderna, le sue piazze, i suoi musei

Arrivando dal municipio ed imboccando il Triplo Ponte, si viene catapultati in quella che è la “nuova” Lubiana, di fatto la seconda metà del centro storico. A dominarla c’è lei, la statua dell’altro personaggio simbolo della Slovenia, amato tanto quanto Plečnik (se non di più): France Prešeren. Poeta romantico ed autore di quello che, dal 1991, è stato adottato come inno nazionale, a lui sono dedicate piazze e strade in giro per tutto il paese (in particolare a Kranj, dov’è morto nel 1849). Tra cui una delle mie preferite, Prešernov trg appunto. Lo spazio più scenografico e fotografato di Lubiana ospita anche la Chiesa Francescana dell’Annunciazione, riconoscibilissima grazie alla sua facciata rossa.

Spostandosi di poche decine di metri, troviamo quella che di fatto è la piazza principe: Kongresni Trg. Su di lei si affacciano alcuni degli edifici più importanti della città, come quello che ospita l’Orchestra della Filarmonica Slovena, l’Università, la chiesa delle Orsoline, il Palazzo del Casino. Il vero prestigio viene però dalla storia: qui nel 1918 venne dichiarata l’indipendenza dal dominio austro-ungarico, qui nel 1945 Tito tenne un discorso ai cittadini di Lubiana, sempre qui nel 1988 si tenne la manifestazione che dette il via alla primavera slovena e che portò, 3 anni più tardi, all’indipendenza dalla Jugoslavia.

Anche Kongresni Trg, così come Piazza della Rivoluzione Francese e il monumento dedicato a Napoleone e alle province illiriche, devono il loro aspetto a Plečnik.
Un Plečnik che probabilmente nulla ha potuto sulla piazza attorno alla quale ruota il potere politico e che ospita il parlamento sloveno: Piazza della Repubblica. È la tipica architettura sovietica a fare da padrona, e sembra quasi di trovarsi in un’altra città, in un altro mondo, in un passato buio e remoto. Per questo una visita è quasi d’obbligo.
Come se non bastasse, è in quest’area che sono racchiusi i più importanti musei cittadini: la Galleria Nazionale (che nel 2018 festeggia il centenario), il Museo Civico, il Museo Nazionale Sloveno, il Museo di Scienze Naturali, la Galleria d’arte Moderna, il Museo Etnografico e quello di Storia Contemporanea. Tutti accessibili gratuitamente con la Lubiana Card.

Lubiana in due giorni: camminare col naso all’insù

Una delle ragioni per cui Lubiana mi fa impazzire sono i suoi edifici. Guardatevi bene bene bene intorno, non pensate nemmeno per un momento di abbassare la testa, e vi si aprirà un nuovo mondo fatto di mille stili diversi. Non voglio rovinarvi la sorpresa, ma non posso non condividere con voi la mia top 3. Solo in foto però: vediamo se riuscite a scovarli!

Gli edifici non sono i soli a farmi impazzire: i vicoli del centro meritano una menzione tutta per loro. Non importa se ad una prima occhiata sembrano malandati, se non si sente l’irrefrenabile richiamo di imboccarli… buttatevi e ne rimarrete fulminati! Ci sono delle stradine che sembrano uscite direttamente da un quadro, come la bellissima Križevniška ulica e le sue panchine “parlanti”, mentre altre sembrano appartenere ad un’altra città nonostante i pochi metri che le dividono dal lungofiume: Trubarjeva cesta, sto parlando di te!

Lubiana in due giorni: street art, street art ovunque

Trubarjeva cesta è una grande tavolozza a completa disposizione di graffitari ed amanti della street art. Lontana anni luce dalle eleganti strade adiacenti, sembra davvero uscita da un mondo parallelo: serrande coloratissime, scarpe che ciondolano dai cavi altrettanto penzolanti, mura scrostate. Eppure ha un richiamo irresistibile, quasi assordante. Ed è il filo conduttore perfetto tra il centro e la zona che della street art ne ha fatto il suo grido di battaglia: l’ex fabbrica ROG e soprattutto Metelkova.

Metelkova, l’ex caserma militare trasformata in centro sociale e culturale autonomo; uno spazio completamente riqualificato dove graffiti sculture mosaici e strane “statue” si sono appropriati di qualsiasi superficie disponibile, dove il diverso diventa la normalità.
Tutt’altra storia invece è quella dell’ex fabbrica ROG, quasi spiaggiata sul lungofiume in attesa da anni di una vera e propria riqualificazione; dell’edificio e dell’apprezzabilissimo lavoro degli “invasori” ne avevo già parlato nell’articolo su Lubiana alternativa, altro aspetto della città che non si può proprio ignorare.

Lubiana in due giorni: a tutta birra

Prima della visita dell’agosto 2017 alla cittadina di Žalec, famosa per la prima fontana di birra al mondo, ignoravo completamente che la Slovenia fosse uno dei più grandi produttori mondiali di luppolo. Continuando a tornare, è diventato evidente il ruolo fondamentale che la birra ha nella cultura gastronomica del paese, ed escludendo le straniere e le artigianali, sono due quelle che troverete ovunque: Union e Laško. Nonostante da un po’ di anni a questa parte il proprietario sia lo stesso, per gli sloveni i due prodotti rappresentano correnti di pensiero opposte, ed io so esattamente da che parte stare. Union forever! A me la birra di Lubiana piace e pure tanto, e visitarne il birrificio è stato un passo quasi obbligato. Un tour guidato davvero molto interessante che ripercorre la storia attraverso video e vecchi macchinari, fino ad arrivare all’area di produzione ed imbottigliamento.

cosa vedere a lubiana

Ed eccola qua, Lubiana in due giorni. Anche se per ammirarne pure il lato alternativo e godervi tutti i suoi musei (e magari il parco Tivoli) ve ne occorrerebbe almeno uno in più.
Ribadisco il mio consiglio di acquistare la Lubiana Card: a noi è stata gentilmente offerta dall’ufficio turistico, e posso affermare per esperienza diretta che offre una gamma di possibilità vastissima, permettendo di risparmiare veramente molto. Castello, musei, gite in battello, trenino elettrico, birrificio, tour a piedi e tanto altro, tutto compreso.
Allora, ve l’ho fatta venire un po’ di voglia di partire? O di tornare? Ci siete già stati? Ne siete innamorati quanto noi? Ok ok, forse le foto avranno fatto la maggior parte del lavoro.
E comunque se Lubiana, o meglio Ljubljana, significa letteralmente “amata” un motivo ci sarà, non vi pare?

There are 8 comments
  1. Devo tornare a Zagabria in autunno e tra le idee di itinerario c’è quella di andare anche a Lubiana. Grazie di questo post perché così prendo appunti! Hai fatto un racconto a 360° della città, valido per tutti i gusti!

    • Ti è piaciuta così tanto Zagabria, o vai per altri motivi? A me ha un po’ lasciato con l’amaro in bocca a differenza di Lubiana! Ormai sì, la conosco come le mie tasche. E se dovesse servirti qualche altra info, chiedi pure Marina 😉
      Un bacione, grazie di essere passata!

  2. Bellissima Lubiana, è stato bruttissimo doverla lasciare!

    • Per fortuna è abbastanza vicina e ci si arriva facilmente, ogni volta per me è un piccolo trauma andarmene! Un bacione!

  3. Splendida questa guida Celeste, mi hai dato tantissimi spunti che sicuramente sfrutterò perché in primavera spero di tornarci con il piccolino, visto che è relativamente vicina a casa. ❤
    Sicuramente vorrei scoprire la street art della città e salire al castello per il panorama dall’alto, oltre a ingozzarmi di dolci, ahahahhahah.
    Ah dimenticavo, le foto sono davvero bellissime!
    Un bacione

    • Una gita con il piccino sarebbe perfetta, è una città che riesce ad essere perfettamente vivibile anche in pieno agosto, quindi figurati in primavera che spettacolo! La street art è veramente spettacolare e ci sono gatti un po’ ovunque, quindi si va sul sicuro ahahahahah. E per i dolci ehm…. ehm…. ehm…. non mi esprimo.
      Un bacione Silvia, e grazie per essere passata di qui!

  4. Che voglia di vedere Lubiana! Certo che il tuo è proprio amore… Hai mai pensato di trasferirti là? Penso che sia una città molto gradevole, dall’atmosfera rilassata e penso che anch’io cadrei innamorata di fronte alle architetture di quei magnifici edifici. Ma me la spieghi la differenza tra Union e Lakso?😉

    • Sai che in realtà mi era balenata l’idea? Anche perché durante il primo viaggio parlando con la nostra host ci aveva svelato il costo dell’appartamento dove stavamo, ed era seriamente ridicolo! La città è gradevolissima anche per le famiglie, è tranquilla anche quando ci sono tanti turisti, è perfetta! Andateci appena potete, potreste tranquillamente unirla anche all’Austria.
      Tra Lasko ed Union posso dirti la differenza che sento io, che non sono affatto esperta in birre: la Lasko ha un sapore molto meno deciso, è davvero leggera e non ti lascia quel retrogusto dolce/amaro in bocca. La Union, soprattutto quella non filtrata, invece ha un sapore molto più ricco. Mi saprai ridire 😉

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