Pilsner Urquell Experience, “vivi” l’iconica birra nel cuore di Praga

Nell’aprile 2023 ha aperto i battenti nel cuore di Praga la Pilsner Urquell Experience, una sorta di ode in onore della birra regina della Cechia e prima pale lager al mondo, la Pilsner Urquell appunto. È come se lo storico birrificio ubicato al civico 64/7 di U Prazdroje a Plzeň avesse ceduto un pezzettino, quello più moderno ed innovativo, a Praga, così che coloro che visitano la Cechia ma non hanno tempo o modo di spostarsi verso sud possano essere partecipi della storia e del processo di produzione della sua iconica birra.

Per farlo, il colosso giapponese Ashai, dal 2017 proprietario del marchio, non ha badato a spese, scegliendo come sede il palazzo storico nella parte bassa di Piazza Venceslao che in passato ospitava la Pražská úvěrní banka e fino a quel momento mai aperto ufficialmente al pubblico. Il risultato è un irresistibile museo interattivo che ha l’ambizioso scopo di coinvolgere tutti e cinque i sensi, e dove oltre a scoprire come è nata e come si produce la Urquell si ha a più riprese la possibilità di ricordarsi quanto sia buona!!! E non lo dico tanto per dire, tra le (molte) birre commerciali della Repubblica Ceca per me è sempre stata lei la numero uno.

Dopo aver visitato il birrificio di Plzeň nell’ormai piuttosto lontano 2013 (che è una delle molte ragioni per cui vale la pena visitare Plzeň) e fatto un tour che ricordo non mi avesse particolarmente entusiasmato se non per l’assaggio di birra non filtrata direttamente dalla botte, ammetto di essere arrivata davanti al maestoso ingresso in stile Art Nouveau del City Palais con grandissime aspettative. Tutte ripagate, anche se dovrò tornare per provare la Tapster Academy per sentirmi totalmente soddisfatta. Intanto però voglio condividere la mia esperienza e spiegare perché credo che la Pilsner Urquell Experience non dovrebbe mancare nella lista di esperienze da fare a Praga, specialmente per gli amanti della birra.

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Pilsner Urquell Experience, com’è nata la prima “birra dorata”

È innegabile che l’intera Piazza Venceslao sia piena di palazzi storici da far girare la testa, ma quello che ospita la Pilsner Urquell Experience è davvero semplice da individuare: basta procedere verso la parte più bassa, quasi in concomitanza della fermata metro Můstek, e girare a sinistra lungo la pittoresca via commerciale 28. Října. Dei banner dall’inconfondibile colore “verde Urquell” e delle insegne luminose ben in vista renderanno impossibile non identificarne l’ingresso, in più nella bella stagione all’esterno ci sono dei tavoli completi di ombrelloni dove turisti e locali possono godere di un boccale della prima “birra dorata” al mondo servita da Výčep U Zvonu, birreria alla quale si può attingere anche senza prendere parte all’esperienza.

Appena varcata la soglia e percorso il breve corridoio, cercando per il momento di ignorare il richiamo del negozio ufficiale e la postazione tutta loghi e luci per un’immancabile foto ricordo, sulla destra si trovano le casse per i biglietti. Non si accede all’attrazione principale però senza “passare dal via”, ovvero dall’addetto all’accoglienza che provvederà a fornire un’audioguida (disponibile in varie lingue, tra cui l’italiano), indispensabile per godersi a pieno l’esperienza, e due gettoni che corrispondono a due piccoli boccali di birra rinfrescanti a fine giro. Soltanto una rampa di scale, o un piano in ascensore, separano a questo punto dall’ingresso vero e proprio al museo multimediale, che dà il benvenuto con una piccola riproduzione dell’iconica porta d’ingresso dello storico birrificio di Plzeň.

Dopo aver varcato “l’arco virtuale”, si passa attraverso una serie di corridoi e stanze che prendono letteralmente vita grazie ad ologrammi, proiezioni, giochi di luce e video, con l’audioguida che cambia in automatico a seconda dell’ambiente in cui ci si trova. Non si può non iniziare scomodando antico Egitto e Mesopotamia, dove 7000 anni fa veniva distillata la primissima birra della storia partendo da un impasto di cereali macinati mescolato al lievito e lasciato riposare in barattoli pieni d’acqua; i cechi, che non dimentichiamo sono i più grandi bevitori di birra al mondo, usano ancora oggi il termine tekutý chleb (pane liquido) per descrivere la bevanda!

Il merito per il prodotto che possiamo gustare oggi va però principalmente ai monaci, che all’interno di numerosi monasteri in giro per l’Europa (addirittura 600 ad un certo punto) affinavano l’arte della birrificazione già da inizio Medioevo documentando il tutto passo dopo passo. Il birrificio più antico della Repubblica Ceca, ovvero quello di Břevnov, ha visto la luce nel 993 d.C. ed è anch’esso a Praga, per nulla difficile da raggiungere se si vuole vivere un’esperienza complementare ma molto diversa da quella della Pilsner Urquell Experience. Tra le grandi innovazioni introdotte dai monaci c’era soprattutto l’utilizzo del luppolo, che non solo apportò un cambiamento deciso al sapore, rendendolo più amaro, ma l’azione di conservante naturale permise di poter preservare molto più a lungo il prodotto. Didascalie ed illustrazioni fatte ad hoc durante il percorso spiegano la storia sicuramente meglio di me!

Menzione speciale, accompagnata da animazioni davvero divertenti, va ai sovrani boemi che hanno appoggiato la produzione di birra in patria. Nell’ordine:

  • Duca di Boemia Venceslao, Santo patrono non solo della Cechia ma anche della sua birra;
  • Re Venceslao I, ovvero colui che convinse papa Innocenzo IV ad abolire il monopolio che i monasteri avevano sulla produzione di birra che era in piedi da oltre 250 anni;
  • Re Carlo IV, primo re di Boemia ed imperatore del Sacro Romano Impero, promulgatore di leggi finalizzate a migliorare la qualità del luppolo ceco e a controllarne l’esportazione introducendo un certificato di origine;
  • Re Venceslao II, colui che spostò il nucleo di Plzeň alla confluenza di quattro fiumi (Radbuza, Mže, Úslava, Úhlava) sulla rotta tra Praga e la Baviera, concedendo il “diritto di produrre birra” alle 240 famiglie fondatrici.

Plzeň balza di nuovo alla cronaca nel 1838 in quella che viene ricordata come la “rivolta della birra”, con i cittadini scesi in piazza a protestare per la dir poco scarsa qualità della già amatissima bevanda. È così che viene aperto il primo, controllato, Měšťanský pivovar (birrificio cittadino), che il 5 ottobre 1842 vede la nascita della leggendaria Pilsner grazie al birraio venuto dalla Baviera, Josef Groll. Sicuramente abile e visionario, ma non il più simpatico del mucchio, è in sua “compagnia” (o per meglio dire in compagnia del suo ologramma chiacchierone ed un po’ snob) che viene servito il primo assaggio della Urquell, accompagnato da un breve excursus sulla sua storia e le sue idee rivoluzionarie.

La parte finale della Pilsner Urquell Experience si focalizza quindi sulla qualità degli ingredienti e sulla ricetta perfetta che ha portato alla creazione della prima birra bionda al mondo. Acqua locale purissima e priva di calcare, lievito (sempre lo stesso), orzo proveniente dalla Moravia, luppolo di Žatec (che dal 2023 rientra tra i siti patrimonio UNESCO della Repubblica Ceca) sono tutto ciò che serve e che qui si possono letteralmente toccare con mano. Fermentazione a bassa temperatura e triplice decozione fanno il resto, regalando una birra incredibilmente aromatica, chiara e cristallina, queste ultime due le caratteristiche che più di tutte entusiasmarono gli abitanti locali a fine XIX secolo.

E cosa sarebbe questo percorso interattivo senza una doverosa menzione all’importanza della densa gustosa schiuma della Pilsner Urquell??? Ci sono infatti tre diversi modi in cui viene spillata: Hladinka, Šnyt e Mlíko. Partirei dall’ultimo, perché ha un gran successo tra i cechi e perché degli amici ne sono diventati abitudinari senza che io riuscissi a capirne la ragione (mi limitavo a bollarli come “rintronati”, passami il termine). In pratica si tratta un un boccale pieno di schiuma, con pochissimo liquido in fondo; adesso finalmente so che quella schiuma è super cremosa e super aromatica, perfetta per gustare a pieno il ricco sapore del luppolo e la dolcezza del malto. La Šnyt è fatta per 2/6 di birra, 3/6 di schiuma ed 1/6 di “aria”, combinazione che gli dà una freschezza unica e che la rende perfetta con cibi un po’ più pesanti. E poi c’è lei, la classica Hladinka, ovvero come viene normalmente spillata la Pilsner Urquell, con tre dita di densa schiuma che bilanciano il tipico retrogusto amaro con note dolci.

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La Tapster Academy

Se la Pilsner Urquell Experience non ti avesse già coinvolto abbastanza, c’è un’ultima ciliegina sulla torta. Vuoi diventare un perfetto spillatore, magari padroneggiando tutti e tre gli stili (e portando a casa un certificato che lo dimostra)? Vuoi scoprire i segreti di una spillatura perfetta e tante altre curiosità? Potrai farlo in compagnia di un mastro spillatore professionista all’interno della Tapster Academy, esperienza esclusiva ed unica organizzata in un bar riservato al secondo piano. Come dicevo all’inizio, purtroppo non ho avuto abbastanza tempo a disposizione, ma tornerò sicuramente perché è sulla mia lista dal momento in cui ho scoperto della sua esistenza. A bere sono un asso, ma a spillare, lo ammetto, non me la cavo altrettanto bene…

Tapster Academy o meno, allo stesso piano si trova un bellissimo angolo bar dove poter finalmente usufruire dei gettoni che vengono consegnati all’ingresso con l’audioguida. Due boccali che vanno ad aggiungersi a quello servito durante il percorso interattivo, con la differenza che stavolta si può scegliere tra Hladinka, Šnyt, and Mlíko. Sorseggiare una freschissima Pilsner Urquell alla luce di tutte le nuove informazioni  è un’esperienza nell’esperienza, mi sono sentita quasi come se la bevessi per la prima volta (e credimi, non ne ho bevuta poca nel corso degli anni).

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Sono davvero curiosa di vedere cosa riserverà il futuro alla Pilsner Urquell Experience, che sicuramente non smetterà di evolversi e stare al passo con i tempi, anche se già modernissima. Anzi, ne approfitto per ringraziare Kamila non solo per la splendida compagnia e per l’entusiasmo con cui nelle veci di rappresentante ha accettato di collaborare con il mio piccolo blog, ma anche per avermi svelato in anteprima il possibile utilizzo di favolose stanze non ancora sfruttate… non anticipo niente, vedrai coi tuoi occhi!!

Così come vedrai, ma senza dover aspettare, tutto il merchandise esistente legato alla Pilsner Urquell al negozio ufficiale accessibile sia dall’esterno che dall’atrio davanti alla biglietteria. Si va dai boccali alle calamite, alle magliette fino ai calzini e chi più ne ha più ne metta. Nota dolente, almeno per la sottoscritta, i prezzi, che mi sono sembrati piuttosto alti.

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Visitare la Pilsner Urquell Experience: orari e prezzi

Entrata prepotentemente tra le attrazioni più apprezzate di Praga, non sorprende che sia aperta tutti i giorni dell’anno tranne il 24 dicembre, unica chiusura annuale (non dimentichiamoci che in Cechia la vigilia di Natale è più importante del Natale stesso). Visitala da lunedì a domenica dalle 11 alle 20:30 (ultimo ingresso 90 minuti prima della chiusura), tutte le eccezioni e gli orari ridotti sono prontamente segnalati sulla sezione contatti di PilsnerExperience.com.

Per evitare di fare code, i biglietti di ingresso alla Pilsner Urquell Experience e alla Tapster Academy sono acquistabili online dal sito ufficiale. Si può scegliere se selezionare subito la data, o lasciarla aperta ed usufruirne nei 90 giorni successivi all’acquisto. Le due esperienze sono disponibili sia separatamente (al costo di 490 – circa 20€ – per la prima ed 825 – circa 33,80€ – per la seconda) che come pacchetto (al costo di 1149 – circa 47€), opzione questa che permette di risparmiare. La Tapster Academy è prenotabile in lingua ceca o in inglese, mentre per il percorso interattivo l’audioguida include 8 lingue: italiano, inglese, ceco, cinese, tedesco, spagnolo, francese e giapponese.

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