Le tradizioni natalizie della Repubblica Ceca

Le tradizioni natalizie della Repubblica Ceca mi hanno sempre profondamente affascinato. Pensate che le scelsi pure come oggetto di un esame universitario in inglese! È che non riesco proprio a capire come un popolo in larga parte ateo possa essere tanto legato ad una festività che sì, di pagano avrà tanto, ma che rimane comunque la celebrazione religiosa più importante del cristianesimo.

Anche se, concediamoglielo, le tradizioni che vi racconterò di sacro hanno ben poco… il che rende ancora più inspiegabile come mai le chiese siano stracolme per la messa di mezzanotte. Se siete curiosi di scoprire come festeggiano il Natale i cechi, questo è il post(o) giusto per voi.

L’Avvento e la preparazione al Natale

Il periodo che precede il Natale è denso di preparativi.
Nelle piazze delle principali città, i mercatini aprono i battenti ormai un mesetto prima (i mercatini di Praga ad esempio già verso il 20 novembre), mentre nelle case ci si munisce di candele per scandire le varie fasi dell’Avvento. I quattro piccoli ceri, generalmente rossi, vengono disposti su un candelabro circolare ed accesi a distanza di una settimana l’uno dall’altro, ogni domenica.

Il lavoro vero avviene però, e come non potrebbe, in cucina. Già, perché uno dei simboli della tradizione natalizia ceca sono gli cukroví, dolcetti immancabili in ogni casa. Anzi, direi che fanno parte di diritto dei piatti tipici della cucina della Repubblica Ceca. I più diffusi sono i linecký, biscottini doppi a base di pasta brisé (in ceco linecké těsto, pasta di Linz) ripieni di marmellata. Generalmente vengono fatti almeno tre settimane prima della cena della Vigilia, e lasciati riposare al fresco (sul balcone, in frigo non c’è spazio) per servirli della giusta consistenza. Devono essere morbidi e allo stesso tempo friabili.

Insieme a loro vengono preparati altri svariati tipi di dolcetti dalle infinite forme, decorazioni e guarnizioni che impegnano le massaie più o meno giovani anche per giorni. Tra i preferiti ci sono i rohlíčky, a base di mandorle noci e nocciole; i košíčky, dei “cestini” di pasta brisé ripieni di caramello e cioccolato; palline di cocco al rum o vodka; biscotti a base di vaječňák (liquore all’uovo)… potrei andare avanti per ore.

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È motivo di vanto farne di più tipi possibile, ed acquistarli dal fornaio è considerata una specie di eresia. La nostra amica Týna ad esempio è particolarmente abile e crea dei piccoli capolavori, di solito una decina di varietà. Ma c’è chi arriva anche a 20-30!!
Il bello? Se ne mangiano talmente tanti che dopo le feste nessuno vuole più sentirne nemmeno parlare, almeno fino al Natale successivo. Tentare di sbolognarne un po’ ai parenti è la tattica più diffusa, ma non sempre vincente. A meno che, guarda caso, non arrivino dall’estero…

Una Vigilia che di fatto è Natale

Non c’è dubbio che il giorno più importante delle festività sia la Vigilia (štědrý den), che in Repubblica Ceca è al centro delle celebrazioni più del giorno di Natale stesso.

Come in tutti i paesi cristiani, vige la regola del digiuno dalla carne. La pena per un eventuale sgarro non è esattamente di natura religiosa però: non vorreste mica rischiare di non vedere lui, lo zlaté prasátko (maialino d’oro) che svolazza per i cieli cechi distribuendo fortuna e prosperità? Continuando con le superstizioni, la tavola dovrebbe essere sempre apparecchiata in numero pari, se si è dispari si aggiunge un piatto vuoto che potrebbe servire anche nel caso in cui si presenti un ospite inatteso.

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I pasti della giornata sono quindi forzatamente a base di pesce, o meglio di carpa, la vera star delle tavole ceche al pari degli cukroví. Tradizione comanda di comprarne una viva un giorno o due prima della Vigilia e metterla nella propria vasca da bagno in attesa di cucinarla. C’è anche chi, invece di cuocerla, la libera in un fiume, facendole comunque un pessimo servizio: a causa dello sbalzo termico, la fine è la stessa. Questa usanza fortunatamente sta pian piano sparendo, ma non sorprendetevi se nelle piazze o lungo le strade vedete ancora oggi dei venditori con bancarelle improvvisate circondate da grossi recipienti contenenti pesci vivi…

In cosa consistono i pasti principali del Natale ceco quindi?
Per pranzo viene generalmente servita una zuppa di pesce, mentre a cena il menù prevede come portata principale carpa fritta ed insalata di patate. Ma se pensate che il ruolo della carpa si limiti alla tavola, vi sbagliate di grosso: è buon auspicio mettere sotto il piatto delle squame insieme a qualche moneta, in più le squame finiscono dritte dritte nel portafoglio, perché (si dice) porteranno soldi e fortuna.

A chiusura della cena non può mancare un altro dolce tipico, la vánočka. Il ruolo che ricopre è molto simile a quello del nostro panettone e contiene sì uvetta, ma accompagnata da mandorle, limone e noce moscata; la consistenza è quella di una brioche e la classica forma a treccia pare rappresenti Gesù bambino avvolto dalle fasce.

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Babbo Natale??? Noooo, Gesù bambino!

L’albero di Natale è un’usanza naturalmente diffusissima anche in Repubblica Ceca, così come lo è il presepe. Un tempo l’abete si addobbava con frutta secca ed ornamenti in legno, tradizione che si è andata a perdere a favore delle classiche palline.

Soprattutto se in casa ci sono dei bambini, l’albero dovrebbe essere in un’altra stanza rispetto alla sala da pranzo, perché è proprio alla fine della cena che “magicamente” si sentiranno suonare dei campanellini che annunciano l’arrivo di Ježíšek, Gesù bambino… ovvero il Babbo Natale ceco! È lui che lascia i doni per grandi e piccini, ma sparisce volando via dalla finestra (lasciata aperta) prima che qualcuno possa vederlo.

Una volta spacchettati i regali, si rimane intorno all’albero e si intonano canzoni natalizie mentre in mano si tengono i prskavky, le stelle filanti scintillanti. Attenzione però, pare che la maggior parte dei piccoli incendi domestici siano dovuti proprio a loro!
Prima della messa di mezzanotte, quasi obbligatorio è guardare in TV la pohadka (favola) di turno. Ce ne sono tantissime e sono molto amate dai cechi. D’altra parte, con i castelli che si ritrovano come dargli torto?? Tra i set prediletti c’è anche Bouzov, casa della nostra eroina delle fiabe per eccellenza: Fantaghirò.

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Tra tradizione e scaramanzia

Tradizioni e scaramanzia sono legate a doppio filo in Repubblica Ceca.
Prendiamo quella riservata a noi donzelle che abitano ancora a casa con i genitori: la sera della Vigilia, dobbiamo prendere una scarpa e lanciarcela alle spalle: se la punta indicherà la porta significa che entro il nuovo anno andremo via di casa (a sposarci?), altrimenti rimarremo lì.
Un tempo c’era anche l’usanza di fondere del piombo (???), gettare il liquido in una bacinella d’acqua fredda e leggere il futuro attraverso la forma che il metallo aveva assunto. Ok…

Un’altra tradizione decisamente meno complicata dice di tagliare una mela orizzontalmente, se al centro la sezione del torsolo ha una forma a 5 punte l’anno sarà fortunato, altrimenti ahia… in mancanza di mele si può anche aprire una noce, se è bianca e fresca possiamo stare tranquilli, se è nera peggio per noi.

Per chiudere vi racconto la mia preferita, che ha sempre a che fare con le noci: in una bacinella (o nel lavandino) si mettono dei gusci di noce a mo’ di barchetta, uno per ogni presente, sopra i quali si sistemano delle candeline; la direzione che prenderà la propria noce sarà una previsione dell’anno nuovo. Ad esempio, se non si muove non cambierà niente; se tocca quella di un altro, il legame con questa persona si rafforzerà; se si spenge la fiamma, sarà un annata complicata; se affonda… avete capito, no?

Lada, il Natale in Cechia e le sue tradizioni

Personalmente, ho passato un solo (e non bianco) Natale della mia vita in Repubblica Ceca. Ero curiosa di vedere se alcune di queste tradizioni sarebbero state rispettate, e non sono rimasta poi così delusa. Non dico che abbia fatto il pieno, quello no, e Pavel molte di queste elencate nemmeno le conosce, ma è stato comunque bello. Che poi con vagonate di cukroví a disposizione, cosa vuoi di più dalla vita? E, a dirla tutta, la squama di carpa nel portafoglio il suo dovere l’ha fatto…

VESELÉ VÁNOCE!!!

I meravigliosi disegni presenti nel post (presi dal sito www.zakrasnejsivimperk.cz) sono opera del grande illustratore ceco Josef Lada e sono famosissimi in patria. Lada, oltre a rappresentare festività, stagioni e tradizioni ceche, è particolarmente conosciuto per aver dato un volto ad uno dei grandi personaggi della letteratura, “Il buon soldato Švejk” di Jaroslav Hašek.
There are 8 comments
  1. Aranka

    Che meraviglia! Celeste… Ma come fai a descrivere questi particolari con una attenzione e delicatezza che solo pochi riescono? Sei bravissima. Io mi sono permessa di pubblicare questo tuo post sia sul FB di nostra associazione ARCA che sul FB di Consolato. Spero non hai nulla contro. Un abbraccio..

    • Aranka, che piacere sentirti!
      Ti ringrazio molto per le tue parole, quando parlo di Repubblica Ceca lo faccio con particolare passione ed attenzione e sono contenta che si noti. Se poi lo confermi anche tu, a maggior ragione 🙂 Ti ringrazio anche per aver condiviso il link sulle pagine Facebook, non ho assolutamente nulla contro, anzi!
      Ti faccio tanti auguri di buon Natale e buon anno, sono sicura ci sarà occasione di vederci più spesso nel 2019. Un abbraccio!

  2. E’ interessantissimo vedere come cambiano le tradizioni natalizie da un Paese all’altro! In Finlandia ad esempio si festeggia sì più la Vigilia che il giorno di Natale, ma si mangia il prosciutto cotto al forno e a pranzo spesso si fa il riisipuuro, un porridge di riso condito con zucchero e cannella in cui si nasconde una mandorla portafortuna 🙂

    • Ma pensa, credevo che la cosa del digiuno dalla carne fosse diffusa un po’ ovunque in Europa! Il porridge di riso con zucchero e cannella sembra buonissimo, non amo la cannella ma suona proprio nataloso, lo assaggerei sicuramente! Hai mai provato a farlo??

  3. Mi sembra di capire quindi che in Repubblica Ceca Natale significhi decisamente cibo! Nonostante la carne non sia presente, tra biscotti e biscottini e carpe varie non si resta per niente a digiuno, anzi! Mi piace tantissimo che per loro i regali siano doni di Gesù Bambino e non di Babbo Natale. Sono rimasti fedeli alla tradizione più religiosa e meno americanizzata che invece ha spopolato ovunque. Che dire, un Natale in Repubblica Ceca lo passerei molto volentieri 😉

    • In Repubblica Ceca qualsiasi cosa significa cibo!! Magari non avranno le varietà di roba che abbiamo noi, ma in quanto a pesantezza credo possano vincere a man bassa.
      Per i regali è effettivamente carino che ci sia Gesù bambino, ma la connotazione religiosa ormai è completamente sparita, almeno in Boemia sono un popolo se non di “eretici” poco ci manca xD I misteri, come quello della messa di mezzanotte… vediamo se riesco ad andarci! Un bacio Simona!

  4. Petrini Luca

    Abito in Repubblica Ceca da ormai 22 anni. Mia moglie è Ceca e confermo tutto. L’atmosfera forse è più natalizia che in Italia ma la carpa no, quella no! Io personalmente non la mangio e mi sono sempre rifiutato. Mia moglie inizia a fare i biscotti quasi un mese prima e alla fine avanzano sempre.

    • Ciao Luca,
      e benvenuto sul mio blog. Che bello che abiti in Repubblica Ceca! Io il Natale ce l’ho fatto una sola volta, di solito vado nei giorni successivi, quando l’atmosfera un po’ si è affievolita ma non del tutto. Quindi riesco ancora a viverle un po’ queste tradizioni. Per la carpa, io come te, non ce l’ho fatta ad assaggiarla. Ed i biscotti li faccio anch’io in Italia, di solito non avanzano perché li do in giro, avvantaggiata dal fatto che non li fa nessuno qui. Ma ne riportiamo sempre un po’ dalla Cechia, chiunque cerca di affibbiarcene ogni volta xD

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