La Serbia e le birre artigianali: Kabinet Brewery

Benché lavori nel mondo del vino dall’ormai lontano 2011, e sia nata in una delle regioni che meglio lo valorizza, non ne sono mai stata una grande bevitrice, men che meno un’appassionata. Non so perché non mi abbia mai preso. Mi piace, certo, in particolare il rosso (su questo non potevo sgarrare), ma non mi sono mai prodigata nell’acquisto di bottiglie particolari, la curiosità non mi ha mai spinto ad andare in giro per cantine, come invece è successo con le distillerie di whisky ad esempio.

Tra vino e birra ho sempre optato per la seconda. Più dissetante, più facile, più diretta. Almeno fino all’avvento dei nano/mini/micro birrifici artigianali di qualità e dei loro prodotti, che di facile hanno poco e niente, e che hanno decisamente stravolto il mio modo di concepire la bevanda. Ho tentato di “resistere”, soprattutto perché i prezzi non è che mi andassero proprio giù, ecco. Poi ho cominciato a leggere, informarmi, capire che dietro a quello che a me sembrava un costo esagerato si cela spesso una ricerca degli ingredienti quasi maniacale, che i tempi di produzione si allungano anche notevolmente, che il prodotto debba essere davvero eccellente per convincere chi è abituato a birre industriali e al loro canonico 1€/1,50€/2€ a bottiglia.

interno di birrificio con fermentatori in acciaio ed operaio

Kabinet Brewery, amore al primo sorso

La spinta che mi serviva è arrivata durante il primo lockdown, quando non potendo uscire cominciava a non dispiacermi spendere un pochino di più per prodotti di qualità superiore da consumare a casa. Andavo un po’ a braccio in realtà, facendomi conquistare più che altro dalle etichette e dalla promessa di sapori incredibili. Ed è proprio così che è finita tra le mie mani la Brrrka, birra simbolo della Kabinet Brewery; in questo caso non consegnata comodamente a domicilio, ma scelta per quell’etichetta accantivante sullo scaffale di un alimentari di Belgrado, durante il nostro primo on the road in Serbia nell’ottobre del 2020. Un tavolinetto del birrificio, con tanto di edizioni limitate al seguito, al Festival del Cioccolato (???) a Dorćol Platz pochi giorni dopo quel primo assaggio ha fatto il resto. Forti della macchina al seguito, abbiamo acquistato alcune bottiglie da portare con noi. Risultato? Quella prima, ottima, impressione non ha fatto che trovare conferma.

La scorta non è durata molto, ed il problema di un nuovo “rifornimento” si è presentato piuttosto velocemente. Ma come fare con un prodotto extra EU, per di più alcolico, e di quasi impossibile reperibilità in Italia se non per qualche rapida comparsa su un paio di e-shops? Dilemma che ha trovato soluzione solo un anno dopo, quando per le ferie autunnali abbiamo scelto di nuovo la Serbia come meta. Stavolta decidendo di andarci ad “abbeverare” direttamente alla fonte, e visitare di persona Kabinet Brewery.

coppia in posa all'interno di un birrificio

Concept unico con al centro la collettività

Avevo cominciato a seguire Kabinet Brewery sui social dopo quel primo “incontro”, ed era evidente che il progetto fosse piuttosto ambizioso. In una zona tra l’altro, quella compresa tra la parte nord della regione Šumadija e l’area a sud di Belgrado, famosa per la produzione di vino. L’enfasi ricadeva su molteplici parole chiave che non credo di aver mai visto associate a birrifici prima, come greenfield o design; anche l’edificio di classico aveva poco o niente: una forma squadrata fatta di cemento, vetro e lamiere, con un bel prato verde ai suoi piedi. Insomma, la curiosità era a mille, così come le mie aspettative.

Sul sito avevo raccolto solo le informazioni principali, come il fatto che all’interno ci fossero non solo birreria e negozio, ma anche un ristorante. Entrambi però aperti solo dal venerdì alla domenica, dettaglio fondamentale per dare forma al nostro itinerario. Di tour non se ne parlava, fortuna che in risposta ad una mia email il manager in persona, Miloš, si era offerto di portarci a fare un giro per mostrarci come lavorano e spiegarci questo concept unico nei Balcani. Detto, fatto.

Kabinet Brewery è piuttosto “anomala” per il luogo dov’è collocata, ovvero le campagne serbe. Dopo aver girato il Paese in lungo ed in largo in auto, di certo non ci aspettavamo un edificio dallo stile industriale e moderno proprio lì. O almeno, non fuori Belgrado, anche se dalla capitale la si raggiunge in un’oretta di macchina. Stile industriale dicevo, sia all’esterno che all’interno, dove oltre a tanto cemento in vista (quello si, familiare) ci sono tubi per l’areazione, fari e faretti, enormi vetrate che si affacciano su un verde prato con vista Kosmaj le cui potenzialità vengono sfruttate al massimo.

sala ristorante moderna con tavoli e bancone

In estate è possibile accomodarsi sotto un ombrellone e farsi un pic nic ordinando cibo e bevande dal ristorante, o portandosi i propri da casa. In autunno/inverno, lo spazio esterno (quasi 2ha totali) rimane a disposizione dei visitatori, che anche in questo caso non necessariamente devono consumare qualcosa; durante la nostra visita di fine ottobre c’erano gruppi di amici, famiglie con bambini muniti di pallone/aquilone, coppiette che si godevano il timido sole. Molti con una birra in mano, approfittando del tattico punto mescita al piano inferiore. Iniziativa bella e ben pensata.

All’interno invece le cose, com’è logico, cambiano. È possibile ordinare una pinta al bancone, scegliendo da una super selezione che comprende tra le 14 e le 20 birre alla spina, o sedersi al tavolo per un pasto completo. Il menu non è vasto, ci sono pochi piatti selezionati attentamente e presentati in maniera molto invitante. Noi non abbiamo saputo resistere all’ottima kobasica, la salsiccia tradizionale in questo caso ripiena di formaggio, servita col pane di segale e tre contorni (patate arrosto, prebranac – fagioli – e podvarak – cavolo stufato con cipolle). Più tre salsine portate a tavola con la birra, una più buona dell’altra. Sazi e soddisfatti, eravamo ancora più curiosi di addentrarci nel “dietro le quinte” in compagnia di Miloš.

La “camera delle meraviglie” versione craft brewery

Non potevamo che cominciare con la domanda più ovvia: come mai il nome Kabinet Brewery?
Kabinet, ovvero “camera delle meraviglie” o “gabinetto delle curiosità”, deriva dal termine tedesco wunderkammer ed indica una collezione di oggetti distintivi e unici, tutto ciò che è raro, strano e prezioso; una sorta di scrigno del tesoro insomma, che quando apri non sai cosa ti offre. È così che è nata l’ispirazione per la creazione di birre artigianali all’ombra di Kosmaj: prodotti di alta qualità ma dai gusti nuovi, insoliti e ricercati. Kabinet Brewery aspira a divenire la camera delle meraviglie del mondo della birra (o per lo meno dei Balcani), riunendo in un unico luogo tutti i suoi sapori ed odori. Per farlo, è stato scelto un greenfield, un terreno libero da vincoli e mai utilizzato prima, e di conseguenza (potenzialmente) incontaminato.

Questo progetto, che ha visto la luce nel 2013 come il primo birrificio artigianale a conduzione familiare della Serbia , ha voluto far leva anche sul lato artistico, il design: ognuna delle etichette delle circa 65 birre concepite fino alla nostra visita (ottobre 2021) è stata creata da un artista diverso. E sono una più accattivante dell’altra! Lungo la parete della piccola galleria che si affaccia sull’area di produzione c’è posto per ognuna di loro. Tra le parole chiave quando si parla di Kabinet rientra anche “piccola”, e non sempre con accezione positiva: la produzione totale di circa 40.000 litri al mese non è più sufficiente a soddisfare la richiesta, e non c’è ulteriore spazio dove potersi allargare. Peccato, perché sono arrivati ad esportare in 29 Paesi in tutto il mondo, e potevano sicuramente ambire ad espandersi ulteriormente.

Il successo del loro concept e quanto sia apprezzato in Serbia è chiaro anche dalle prestigiose collaborazioni, come nel caso della birra Kolaboracija 02: potente caramel stout da 11% ABV, è stata invecchiata per 6 mesi in botti di rakija (specie di grappa locale) dai monaci del monastero di Kovilj, nei pressi di Novi Sad, unico birrificio a cui sia stato mai accordato tale onore. Il risultato? Una stout che per tre anni consecutivi si è piazzata tra le 50 migliori al mondo, e premiata come miglior birra di Serbia nel 2020. Abbiamo avuto la fortuna di assaggiarla e sono convinta che nessun’altra stout (stile tutt’altro che tra i miei preferiti) mi conquisterà mai al suo pari.
In sintesi, se ti trovi in Serbia cerca la birra Kabinet nelle birrerie o negli scaffali di negozi specializzati e non, a meno che tu non sia dalle parti di Sopot perché in quel caso DEVI FERMARTI AL BIRRIFICIO. Una valida opzione per chi passa solo da Belgrado è il pub Samo Pivo.

Dove si trova Kabinet Brewery e come raggiungerla

Kabinet Brewery si trova a pochi chilometri da Sopot, anche se il reale punto di riferimento è la montagna di Kosmaj, tra i cui boschi è custodito uno degli spomenik più iconici dell’ex Jugoslavia. Fa parte della regione di Belgrado, che dista 55km; è quasi tutta autostrada, quindi la si raggiunge piuttosto agevolmente, se non che l’auto è proprio l’unico mezzo per arrivarci.
Il birrificio ed il ristorante sono aperti venerdì, sabato e domenica dalle 12 alle 20. Raccomando di prenotare un tavolo nel caso in cui si fosse interessati a consumare un pasto, i tavoli non sono tantissimi e da quanto abbiamo potuto vedere la gente che arriva è molta. Sarebbe un peccato dover rinunciare!

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