I nomi dei mesi in ceco, significato ed origine

Come se il ceco non fosse già di per sé un incubo a livello grammaticale, riesce a far perdere il sonno anche con una cosuccia semplice semplice come i nomi dei mesi. Infatti la maggior parte delle lingue parlate in Europa, incluse molte slave e pure quelle non indoeuropee come l’ungherese, segue l’origine latina; troveremo un po’ ovunque la stessa radice, seguita da qualche ovvia variante, per gennaio, febbraio, marzo, aprile e così via.
Ma no, i mesi in ceco sono diversi. Anzi, più che diversi non hanno NIENTE a che fare con le denominazioni classiche. Non solo in ceco, a dire la verità. Del gruppo di “anarchici” fanno parte anche croato, polacco, ucraino e bielorusso. Ma a cosa si deve questa sostanziale differenza?

I mesi dell’anno nelle lingue slave

Durante le mie lezioni universitarie di filologia slava, spesso si parlava dello “slavo comune” o “proto-slavo”, la lingua originaria che tutte le popolazioni provenienti dal ceppo condividevano, e dal quale derivano le lingue slave moderne. Resiste ancora oggi un vocabolario comune ai tre gruppi (occidentale, orientale e meriodinale) composto di circa 1700 parole, che toccano principalmente l’ambito familiare, gli alberi, i prodotti della terra e gli attrezzi per lavorarla, l’aspetto spirituale e le stagioni (estate ed inverno almeno). Nella lista non rientrano appunto i mesi dell’anno.

Tale e piuttosto bizzarra distinzione affonda le sue radici nella religione. I paesi di fede ortodossa, dove lo slavo veniva impiegato anche nelle funzioni ecclesiastiche, hanno adottato la dizione latina; al contrario, in quelli di fede cristiana cattolica era il latino a venire usato nella sfera religiosa, bloccando di fatto l’adozione dei nomi dei mesi dell’anno, che continuarono a rimanere di origine pagana. Slovenia e Slovacchia rappresentano le due eccezioni: pur essendo cattoliche, i mesi seguono il latino.

E qui scatta la curiosità. I cechi capiscono quasi perfettamente gli slovacchi (e viceversa), vuoi vedere che non riescono ad intendersi proprio riguardo ai mesi? A fermare i miei filmini mentali ci ha pensato Pavel: tra i canali pubblici in Repubblica Ceca ce ne sono (e c’erano, per ovvi motivi) anche alcuni slovacchi, inclusi i telegiornali. Senza contare che all’interno di programmi televisivi di varia natura, soprattutto in passato ma ancora oggi, lavorano personaggi di entrambe le nazionalità. Quindi i mesi in “versione latina” sono entrati regolarmente nelle case ceche da decenni, e continuano ad esserci. Potrà essere più complicato per le nuove generazioni forse, che di tv ne guardano sicuramente meno.

Ulteriore curiosità: il fatto che ceco, polacco, croato, ucraino e bielorusso abbiano “personalizzato” le denominazioni date ai mesi, non significa che conoscerle in una di queste lingue equivalga a comprenderle nelle altre. Ognuna si è creata le proprie, ed anzi i pochi termini comuni che ci sono possono, in realtà, indicare mesi diversi. Prendiamo ad esempio i croati “srpanj” e “listopad“, luglio ed ottobre: in ceco troviamo “srpen” e “listopad“, ma comeagosto e novembre. Questo perché in Croazia la “srp“, la falce con cui si mietono i campi, si usa prima che in Cechia, così come le foglie (listy) cadono (padají) in anticipo. Altro che i false friends italiano-ceco!

Come si dice maggio nelle lingue europee con mappa

I mesi dell’anno in ceco

Ricapitolando, i mesi in ceco non seguono la denominazione latina, ma rimangono fedeli ad un’origine più antica e profonda legata ai cicli della natura. In certi casi può essere molto difficile risalire al significato reale di un certo termine, si possono solo fare delle ipotesi e sperare che, grazie agli studi in corso, queste possano trovare conferma. Una cosa è certa, hanno un fascino davvero unico e tutto un altro sapore. Vediamoli insieme:

  • LEDEN (gennaio) -> da “led“, ghiaccio. Gennaio infatti è il mese più freddo dell’anno, le superfici dei laghi e dei fiumiciattoli sono ghiacciate ed in generale il ghiaccio è un elemento onnipresente.
  • ÚNOR (febbraio) -> da “nořit (se)“, immergersi. Il ghiaccio di cui sopra comincia a sciogliersi e si immerge, sprofonda nell’acqua.
  • BŘEZEN (marzo) -> da “bříza“, betulla. È a marzo che germogliano le betulle, la cui linfa ha proprietà curative. Tuttavia potrebbe anche derivare da “březí“, gravido, ad indicare la gravidanza delle femmine degli animali.
  • DUBEN (aprile) -> da “dub“, quercia. Come a marzo con la betulla, ad aprile germogliano le querce.
  • KVĚTEN (maggio) -> da “květ“, fiore. È il mese in cui la natura si risveglia, spuntano fiori dappertutto. C’è una nota interessante: fino al 1805 si utilizzava il termine máj; è stato Josef Jungmann, uno dei più importanti esponenti del Rinascimento Nazionale Ceco (XVIII-XIX secolo), a coniarlo nella sua traduzione di Atala. Jungmann prese sicuramente spunto dal termine polacco kwiecień, aprile. Máj non è sparito dal vocabolario ceco però, e non è raro sentirlo usare.
  • ČERVEN (giugno) -> ci sono varie ipotesi legate al mese di giugno. La più ovvia si riferisce alla maturazione dei frutti rossi (fragole, amarene, frutti di bosco), da “červený“, rosso. Un’altra invece al “červec“, un insetto utilizzato per colorare di rosso i tessuti. Ai vermi/bruchi ed al loro strisciare fuori dai loro nidi, anche per infettare frutti e messi, è legata la parola “červ“. Secondo gli etimologi, la prima opzione è la più plausibile.
  • ČERVENEC (luglio) -> esattamente come giugno, da “červený“, rosso, riferito ai colori dei frutti e dei fiori di stagione.
  • SRPEN (agosto) -> da “srp“, falce. Agosto è il mese della mietitura, della falciatura dei campi.
  • ZÁŘÍ (settembre) ->non c’è un’ipotesi certa  al 100%. La parola “září“, che deriva dal ceco antico e letteralmente significa splendere, farebbe pensare al sole, la cui luce a settembre (soprattutto a certe latitudini) tende però ad affievolirsi; per questo si interpreta piuttosto come “za říje“, che ha a che fare con un altro tipo di scintillio, quello degli animali in calore, i cervi in particolare.
  • ŘÍJEN (ottobre) -> si ricollega direttamente a settembre ed è la stagione in cui gli animali (di nuovo, soprattutto i cervi) vanno in calore (“říje”).
  • LISTOPAD (novembre) -> da “list“, foglia, e “padat“, cadere. Siamo in pieno autunno e cadono le foglie. Semplice e poetico.
  • PROSINEC (dicembre) -> l’ultimo mese dell’anno è quello forse più controverso da spiegare. Molti mettono in ballo l’antico termine “prosinouti“, brillare attraverso: il sole fa capolino da dietro le nuvole, e la sua luce diventa più penetrante e persistente dal solstizio d’inverno in poi. Altra ipotesi piuttosto gettonata è la derivazione da “siný“, parola antica per il colore blu/grigio, ad indicare la predominanza di queste sfumature tenui. Potrebbe averci messo lo zampino anche il verbo “prosit“, pregare/chiedere/implorare, in relazione alle festività natalizie ed il periodo dell’avvento. Un’ultima opzione, che però è stata scartata, prendeva in considerazione la macellazione del maiale, animale che in ceco si chiama “prase“.
Nomi dei mesi in ceco con illustrazioni

Mesi dell’anno a confronto: ceco, polacco, slovacco e croato

Giusto per rafforzare il concetto che conoscere i nomi dei mesi in ceco o in una di queste lingue non ti aiuterà a capirci qualcosa nelle altre!

leden styczeń január siječanj
únor luty február veljača
březen marzec marec ožujak
duben kwiecień apríl travanj
květen maj máj svibanj
červen czerwiec jún lipanj
červenec lipiec júl srpanj
srpen sierpień august kolovoz
září wrzesień september rujan
říjen październik október listopad
listopad listopad november studeni
prosinec grudzień december prosinac

 

Maggio in inglese, tedesco, polacco, russo, slovacco e ceco
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

div#stuning-header .dfd-stuning-header-bg-container {background-image: url(https://www.berightback.it/wp-content/uploads/2021/01/mesi-in-ceco-maggio-cop-berightback.jpg);background-color: #2ac8e0;background-size: cover;background-position: center bottom;background-attachment: fixed;background-repeat: no-repeat;}#stuning-header div.page-title-inner {min-height: 300px;}div#stuning-header .dfd-stuning-header-bg-container.dfd_stun_header_vertical_parallax {-webkit-transform: -webkit-translate3d(0,0,0) !important;-moz-transform: -moz-translate3d(0,0,0) !important;-ms-transform: -ms-translate3d(0,0,0) !important;-o-transform: -o-translate3d(0,0,0) !important;transform: translate3d(0,0,0) !important;}#main-content .dfd-content-wrap {margin: 0px;} #main-content .dfd-content-wrap > article {padding: 0px;}@media only screen and (min-width: 1101px) {#layout.dfd-portfolio-loop > .row.full-width > .blog-section.no-sidebars,#layout.dfd-gallery-loop > .row.full-width > .blog-section.no-sidebars {padding: 0 0px;}#layout.dfd-portfolio-loop > .row.full-width > .blog-section.no-sidebars > #main-content > .dfd-content-wrap:first-child,#layout.dfd-gallery-loop > .row.full-width > .blog-section.no-sidebars > #main-content > .dfd-content-wrap:first-child {border-top: 0px solid transparent; border-bottom: 0px solid transparent;}#layout.dfd-portfolio-loop > .row.full-width #right-sidebar,#layout.dfd-gallery-loop > .row.full-width #right-sidebar {padding-top: 0px;padding-bottom: 0px;}#layout.dfd-portfolio-loop > .row.full-width > .blog-section.no-sidebars .sort-panel,#layout.dfd-gallery-loop > .row.full-width > .blog-section.no-sidebars .sort-panel {margin-left: -0px;margin-right: -0px;}}#layout .dfd-content-wrap.layout-side-image,#layout > .row.full-width .dfd-content-wrap.layout-side-image {margin-left: 0;margin-right: 0;}

Scopri di più da *BeRightBack

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading