Cosa vedere nella Boemia meridionale: Písek, la città dell’oro

Benché le sue dimensioni attuali siano tutto sommato contenute, Písek rimane una delle città storicamente più importanti dell’intera Boemia. Titolo questo strettamente legato alla presenza del ponte in pietra più vecchio della Repubblica Ceca, e secondo nel centro Europa. La ragione di tale prestigio la rivela il nome: písek in ceco significa sabbia, intesa in questo caso come come quella poggiata sul letto del fiume Otava, nell’antichità ricchissima di depositi aurei.

La città, oggi abitata da circa 30.000 persone, è uscita dall’ombra del glorioso passato ed è assolutamente proiettata nel futuro, anche e soprattutto grazie alle sue scuole. Il soprannome “Atene della Boemia meridionale” è forse un tantinello esagerato, ma è un dato di fatto che le università di cinematografia (FAMO) e quella forestale siano famose a livello nazionale.

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Cenni storici ed aneddoti interessanti

La prima menzione scritta di Písek risale al 1243, quando la febbre dell’oro era già ampliamente diffusa nell’intera zona. Rispetto agli altri insediamenti, la sua posizione privilegiata sulle rive del fiume Otava la rendeva unica, così i sovrani boemi decisero di fondare qui la città di riferimento attraverso la costruzione del castello e di un centro abitato fortificato. Přemysl Otakar II, Karel IV e Václav IV erano tutti visitatori assidui, ed è sotto il regno del primo che vide la luce il Kamenný most, il ponte in pietra più vecchio dell’intero Paese. La scelta fu dettata, inutile dirlo, dal voler favorire ulteriormente il commercio, sia dell’oro che dell’artigianato locale.

Come se non bastasse, nel XV secolo Písek divenne importante anche per gli hussiti, ormai di casa nella vicina Tábor. Le truppe cercavano consensi e donazioni per perorare la causa contro i cattolici, ed i loro successi portarono di rimando prosperità anche alla cittadina. Questo almeno fino allo scoppio della guerra dei trent’anni, della quale fu vittima quasi inerme. Non solo venne quasi rasa al suolo, ma perse anche buona parte della popolazione.
La ricostruzione si rivelò lenta e accidentata, tra epidemie ed incendi di vasta portata. La posizione lungo l’importante rotta commerciale che l’aveva resa così ricca era anche la causa del passaggio di molti eserciti, che spesso e volentieri si dedicavano a razie.

Solo nel XIX secolo la città riuscì a risorgere dalle proprie ceneri, con un’espansione oltre lo spazio limitato all’interno delle mura medievali ed un panorama culturale che vide la nascita di importanti scuole dove, elemento fondamentale, era utilizzata in prevalenza la lingua ceca. Senza dimenticare che stiamo parlando della prima città della Boemia a dotarsi di illuminazione pubblica grazie a František Křižík, che il 23 giugno 1887 “accese” il centro storico (tra l’altro, la centrale elettrica è stata trasformata in un museo).

Tutti pregi questi di cui la “città dei boschi” può ancora andare fiera. Il nomignolo, l’ennesimo, sottolinea un’altra delle particolarità della piccola ma allo stesso tempo grande Písek. Caratteristica, quella di trovarsi circondata da foreste, che attrae molti visitatori, tra cui tanti ultrasessantenni volenterosi di soddisfare la loro sete di cultura, ma allo stesso tempo in cerca di relax e frescura nelle ormai caldi estati ceche.

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L’importanza della Otava nel bene e nel male

Va da sé che la prosperità commerciale di Písek la si debba in grandissima parte al fiume Otava, importante affluente della Moldava.
Depositi aurei, rotta commerciale fino a Praga, centrale idroelettrica più antica di Boemia.
Peccato che, mai come in questo caso, non sia tutto oro quello che luccica.
Perché alluvioni di varia portata si sono riversate puntalmente nella cittadina ad intervalli piuttosto regolari. Dalla prima, datata 1432, all’ultima, nel 2013, se ne contano 42. Con il picco più alto mai registrato, quello del 2002, che ha davvero messo in ginocchio Písek ed i suoi abitanti.

A causa delle piogge ininterrotte e torrenziali, il 13 agosto 2002 l’Otava si è ritrovata con una portata di 50 volte superiore al normale, che ha fatto schizzare il livello di 9 metri in poche ore. Gli argini non hanno retto, e ben presto le case lungo la Čechova hanno dovuto arrendersi alla furia dell’acqua, che le ha sommerse fino al primo piano. Inutile dire che a farne le spese è stato anche il Ponte di Pietra, inghiottito dal fiume. Ma non distrutto.
Due giorni dopo, quando finalmente l’Otava è rientrata nei ranghi, lo storico monumento è riemerso in tutto il suo splendore, anche se privo del parapetto, di qualche statua (copia degli originali) e dei sanpietrini.

Non ci sono mai stati dubbi: il merito di un salvataggio quasi miracoloso andava ai massicci restauri portati avanti avanti tra il 1994 ed il 1996.
L’amministrazione cittadina avviò i lavori già dal 16 agosto, rendendolo subito fruibile ai pedoni. Si scoprì presto che le statue e molte porzioni del parapetto erano rimaste sul letto del fiume, e ciò che non poteva essere recuperato venne sostituito da granito proveniente dalla regione di Telč. La ricostruzione venne finanziata esclusivamente da una colletta pubblica, che raccolse in brevissimo tempo la somma necessaria e ne permise la riapertura già il 12 maggio 2003. Perché, se c’è qualcosa che i cittadini di Písek amano davvero, quello è il loro ponte.

Sulle rive del fiume si svolge anche il festival più sentito della città, quello di Pískoviště, che prende il via a metà maggio per protrarsi fino alla fine di novembre. In realtà, più che un festival è un’esposizione permanente di opere di sabbia realizzate da artisti professionisti, che ogni hanno seguono un tema ben preciso. Si gioca con la parola písek, sabbia, volendo ricordare la tradizione aurea che è ancora viva in tutta la zona dell’antica regione del Prácheňsko, tanto che addirittura, in alcune località, si tiene ogni anno il campionato di passaggio al setaccio dell’oro.

Cosa vedere a Písek in una giornata

Ritengo che Písek sia una tappa fondamentale in un itinerario alla scoperta della Boemia meridionale.
Il centro storico della cittadina è poco esteso, ma ricco di punti di interesse dal sapore prettamente medievale, con tanti sprazzi di gotico e barocco.
Basterebbe forse una mezza giornata per girarli tutti, ma perché togliersi il piacere di esplorarli con calma? Che poi, specialmente in estate, al culturale si aggiunge anche il gastronomico. Ristoranti e caffé dagli angoli caratteristici faranno di tutto per non lasciarti andare via!

Il Ponte di Pietra (Kamenný Most)

Il tour di Písek non può che iniziare dal suo simbolo, il Ponte di Pietra.
Ho già ribadito che si tratta del ponte più antico della Cechia, il che significa che ha battuto sul tempo, e di oltre mezzo secolo, il celeberrimo Ponte Carlo di Praga. A dire la verità, per il suo aspetto gotico, le statue, le arcate, ricorda molto il “parente” praghese. Che tuttavia vince a mani basse sul fronte dimensioni: 515 metri in lunghezza contro 111, 9,5 in larghezza contro 6,5.

Così come la città, anche il Kamenný Most ha un nomignolo, stavolta legato ad una leggenda. Pare che la scelta del nome sarebbe dipesa dal primo essere che l’avesse attraversato. Písek era una sorta di oasi in un mare di boschi e foreste, così fu inaspettatamente un cervo ad avere l’onore. Da qui Jelení most, Ponte del Cervo. Anche se per i cittadini è semplicemente starý most, ponte vecchio.
Passeggiare sul suo selciato significa non solo entrare in punta di piedi nel cuore della città, ma anche e soprattutto assaporare la storia di un’intera regione (quella di Prácheň) e di un’intera nazione.

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Il palazzo reale, il museo del Prácheň e la Sladovna

La costruzione di un castello lungo le rive dell’Otava fu voluta e supervisionata da uno dei sovrani più importanti della storia boema, Přemysl Otakar II.
Originariamente, il maestoso edificio si sviluppava attorno ad un cortile in quattro ali con tre torri, parte del sistema di fortificazione. La tribolata storia di Písek l’ha però lasciata con una sola ala, quella che si affaccia sul fiume e che all’interno custodisce una delle grandi sale.
Dal 1902, lo spazio ospita il Prácheňské Museum, il museo della regione storica e culturale di Prácheň. Sono le tradizioni e la natura le protagoniste delle esposizioni permanenti e temporanee, così ben pensate da aggiudicarsi il titolo di European Museum of the Year 1996.

Accedendo invece alla parte sinistra del cortile interno, oltre all’ufficio turistico locale ed un ristorante tipico molto gettonato, troviamo la Sladovna. L’edificio serviva originariamente per la produzione del malto impiegato nella birra, ma dal 2007 ha completamente cambiato volto. Rimane un’esposizione permanente che illustra la maltazione, tuttavia lo scopo principale è quello di stimolare lo sviluppo creativo dei bambini attraverso giochi ed interattività. Uno degli elementi che rende Písek la meta perfetta per le famiglie.

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La chiesa della Natività della Vergine Maria (Kostel Narození Panny Marie)

L’edificio di culto più importante della città è la chiesa della Natività della Vergine Maria, ubicata nella parte sud del centro storico.
La particolarità più evidente è la torre di destra che svetta sull’altra, da un’altezza di ben 72 metri. E dire che al momento della costruzione nel XIII secolo, e fino al 1489, i due campanili erano identici! La grande torre è uno degli elementi distintivi della città, senza contare che il panorama che si gode dalla cima è davvero suggestivo. Ricorda solo di prenotare la visita sul sito ufficiale del turismo di Písek o presso i loro uffici in loco.

Per quanto riguarda lo stile, era nata gotica, ma nei secoli sono stati aggiunti molti elementi rinascimentali e neo-gotici. Se arrivi dal castello di Zvíkov, o ci sei diretto, non potrai non notare moltissime similitudini con la sua di chiesa. Bella lotta nella scelta della più suggestiva!
Ciliegina sulla torta, nel piccolo parco attorno alla canonica (Bakaláře) e sulla piazza antistante l’edificio sacro, degli scavi archeologici piuttosto recenti hanno riportato alla luce testimonianze incredibili. Non solo un pozzo medievale, ma anche e soprattutto i resti di una necropoli del XV secolo a.C., di cui si può ammirare una porzione grazie alle lastre di vetro messe a protezione.

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Velké náměstí e il municipio barocco

Velké náměstí è la piazza centrale (nonché la più grande, come indica il nome) di Písek. Il suo perimetro è circondato da splendidi edifici, come la chiesa dell’Assunzione della Sacra Croce con la sua facciata rinascimentale (che conserva il simbolo dell’ordine domenicano), ma soprattutto il municipio cittadino.
La costruzione fu portata avanti tra il 1740 ed il 1767, ovvero nel momento in cui gli ambienti dell’antico palazzo reale, che fungevano da uffici comunali, si dimostrarono non consoni al compito. Rimane comunque un forte legame tra il vecchio ed il nuovo, visto che il municipio originario è stato di fatto inglobato nel più recente, e che al castello si accede dallo stesso ingresso.

Alšovo náměstí e la colonna della peste

Subito dietro Velké náměstí, c’è quella che gli abitanti di Písek chiamano affettuosamente la piccola piazza, Alšovo náměstí.
Nel medioevo si trattava probabilmente dello spazio aperto più importante della città, infatti il suo ruolo di spicco può essere ancora percepito dalla presenza della colonna mariana della peste, in memoria della terribile epidemia del 1713. Ma nemmeno ad edifici è messa così male: la Biblioteca Municipale, caratterizzata da una facciata ricca di richiami scientifici, fa a gara con il magnifico palazzo neorinascimentale all’angolo, oggi occupato dal policlinico.

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Le mura medievali

Al momento della costruzione del castello e della cittadella fortificata, le mura rappresentavano un elemento essenziale, tanto che l’ingresso era possibile solo da 3 porte: Pražská brána, nelle immediate vicinanze del Ponte di Pietra; Budějovická brána, dalla parte opposta; Putimská brána, a sud-ovest. Purtroppo in piedi non ne è rimasta nemmeno una, in compenso il fossato gotico è stato rinnovato egregiamente nel 2006 insieme al bastione ed una porzione delle mura medievali. Il tratto che più mi è piaciuto è quello dove, fino al 1836, si trovava la Putimská brána. Tra i vicoletti, gli scorci sulle merlature ed i giardini nascosti, sembra di fare davvero un salto indietro nel tempo!

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Come raggiungere Písek da Praga

Písek si trova a in una posizione ottimale, soprattutto se devi raggiungere Praga in auto arrivando da České Budějovice.
Il percorso più lineare sarebbe quello che passa per Tábor, ma in mancanza di autostrade da entrambi i lati l’opzione Písek lo allunga di neanche una decina di chilometri.

Se invece ti trovi già a Praga e vorresti visitare la storica città boema con i mezzi per un’escursione giornaliera, l’ideale è salire su uno dei bus diretti che partono dalla stazione Na Knížecí (raccomando la compagnia RegioJet) e che impiegano 1.20h al costo di circa 6€ a tratta.
Esistono anche collegamenti via treno, ma impiegano oltre un’ora in più. In ogni caso, consulta il portale IDOS per orari e prezzi.

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