Perché visitare Teplice, la località termale più antica del centro Europa

La regione di Ústí nad Labem (Ústecký kraj in ceco) non è esattamente la più invitante per i visitatori che approdano in Repubblica Ceca, benché possa vantare degli angoli la cui fama va ben oltre i confini nazionali. Penso alla celeberrima Svizzera Boema (České Švýcarsko) con l’iconico arco di pietra reso famoso dal film “Le cronache di Narnia: Il leone, la strega e l’armadio”; penso al luppolo di Žatec, considerato tra i più pregiati al mondo; penso a Terezín, città-fortezza trasformata dai nazisti in campo di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale.
Ma è altrettanto vero che si tratta di una delle aree più industrializzate del centro Europa, con enormi stabilimenti di industria chimica, petrolchimica, metallurgica, energetica, solo per citarne alcuni. Va da sé che i livelli di inquinamento siano piuttosto alti, sebbene negli ultimi anni si stia lavorando sodo per diminuire l’impatto sull’ambiente, e che certe zone non abbiano molto da offrire turisticamente parlando.

In questo contesto, la città di Teplice v Čechách è una sorta di oasi nel deserto, sebbene abbia ancora stampato in testa il vividissimo ricordo della descrizione tutt’altro che lusinghiera su una guida (credo del Touring Club) che una mia amica mi prestò prima che partissi per la mia avventura Erasmus, nell’ormai lontano 2007. In effetti, non è che la zona sia tutta sta meraviglia. Teplice è circondata dalle super industrializzate Ústí nad Labem, Most e Lovosice, con la catena dei Monti Metalliferi (Krušné hory) e le sue miniere di carbone e stagno a completare il quadro; senza spostarsi troppo, pure lei è importante centro industriale che produce vetro di alta qualità.

Insomma, non è che ci sia finita a più riprese per mia volontà, almeno all’inizio. Ne ignoravo del tutto il contesto (incluso quello storico), la conoscevo solo attraverso gli occhi di chi ci era nato e cresciuto, e che di conseguenza ne aveva una visione non proprio oggettiva. Pavel mi parlava di terme, di concerti all’aperto, di “gelato all’italiana” e di grandi personaggi del passato che la frequentavano regolarmente. Di come non servissero né auto né mezzi pubblici (mannaggia ai cechi e al voler camminare sempre e ovunque), di quante fontane ci fossero in centro, di come tutto intorno fosse piuttosto grigio, ma lei no. Teplice era diventata la mia casa lontano da casa ancora prima che ci mettessi piede, e quell’aurea  romantico-decadente continua ad accogliermi ogni volta che ci torno.
Lascia che ti spieghi perché dovresti lasciarti ammaliare anche tu attraverso un breve elenco di 5 ottime ragioni per visitare Teplice.

piazza con hotel ed in primo piano colonna della peste

#1 Fatti viziare alle terme più antiche del centro Europa

Non tutti sanno che la Cechia è famosa per le sue località termali. Se ne contano una trentina sparse per tutto il Paese, incluso il triangolo termale boemo (Karlovy VaryMariánské LázněFrantiškovy Lázně) entrato a far parte dei siti Unesco della Repubblica Ceca nel 2021. Teplice di un tale riconoscimento forse non verrà mai insignita, ma rimane il secondo centro termale più grande dopo Karlovy Vary e soprattutto può vantare il titolo di città termale più antica del centro Europa.
La prima menzione scritta risale infatti al 1154, e da allora personaggi più e meno illustri l’hanno scelta come meta ideale per curare acciacchi e malattie più serie. Non bisogna dimenticare che in Cechia il concetto di terme è legato più al curare che al rilassarsi (opzione comunque possibile, in grande stile), e nel caso di Teplice la specializzazione è in malattie vascolari e nervose, problemi al sistema muscolo-scheletrico e riabilitazione post-traumatica.

Le terme di Teplice (Lázně Teplice v Čechách) contano sei diversi stabilimenti: Lázeňský dům Beethoven, Císařské lázně, Kamenné lázně, Nové lázně, Lázeňský dům Jirásek, Depandance Sadové lázně. Lo stabilimento più famoso (e sottoposto di recente ad un massiccio rinnovamento) è quello dedicato ad uno degli ospiti più illustri approdati in quest’angolo di Boemia, ovvero Ludwig van Beethoven. Dal XVII secolo infatti la fama delle terme oltrepassò i confini nazionali, e la tanto decantata qualità delle cure attirò grandi artisti e membri di varie famiglie reali; una concentrazione di grandi personaggi tale da far guadagnare a Teplice il soprannome di Malá Paříž (piccola Parigi). Leggenda narra che tra le sue strade avvenne il primo incontro tra Beethoven e Johann Wolfgang Goethe. Altri nomi di ospiti degni di nota sono quelli di Maria Teresa d’Austria, Massimiliano II d’Asburgo, Pietro il Grande, Giacomo Casanova, Arthur Schopenhauer, Carlo X di Francia, Nicola I di Russia, Richard Wagner, Frédéric Chopin, Hans Christian Andersen, Francesco Giuseppe I d’Austria.

Insomma, se l’hanno scelta loro… chi siamo noi per dubitarne??? Ok, forse io non faccio testo, in 15 anni non ho mai messo piede in uno stabilimento. Lacuna a cui dovrò rimediare il prima possibile. In compenso, c’è un’altra “attività termale” alla quale non mi sottraggo mai: passeggiare per il centro città sgranocchiando oplatky, ovvero cialde dalla forma rotonda ripiene di crema, immancabili in ogni città termale che si rispetti. A Teplice c’è un piccolo negozio sulla Lázeňská che ne sforna di freschissimi tutto il giorno, e sui gusti a disposizione c’è davvero l’imbarazzo della scelta.

parco con fontana e stabilimento termale sullo sfondo

#2 Architettura e punti di interesse unici nel suo genere

La caratteristica che più mi colpì durante le mie prime visite a Teplice fu quanti elementi diversi tra loro potessero convivere in un centro così piccolo. Benché Pavel sia sempre andato particolarmente orgoglioso di Krupská, l’elegante seppur breve viale pedonale, il mio luogo del cuore rimane Zámecké náměstí, la Piazza del Castello, proprio perché rappresenta al meglio questa peculiarità: eleganti palazzi sui lati nord ed ovest, la chiesa cattolica di San Giovanni Battista con la torre panoramica su quello est, il castello e la chiesa ortodossa con i resti di San Chiaro a sud. Come ad unire il tutto, la Colonna della Santissima Trinità, più comunemente conosciuta come Colonna della Peste, la seconda più alta in tutta la Repubblica Ceca dietro solo al capolavoro barocco (e sito Unesco) di Olomouc.

I complessi termali sono belli da ammirare anche dall’esterno, e se non si ha intenzione di entrare e farsi coccolare un po’, una passeggiata nei parchi adiacenti è sempre un’ottima idea. Gli abitanti di Teplice li attraversano ad ogni occasione, e come dargli torto? Il Lázeňský park, “stretto” tra ben 3 stabilimenti e l’imponente teatro cittadino, è ricchissimo di fontane, alberi, panchine; Zámecká zahrada è piuttosto esteso ed ospita due laghetti dove sguazzano abitualmente cigni e papere; Sady československé armády rimane un po’ più defilato, ma può vantare nelle immediate vicinanze le “Terme di Pietra” (Kamenné lázně), una delle gelaterie storiche (Pinocchio), l’hospoda vecchio stile Pod Lampou e la Chiesa intitolata a Santa Elisabetta di Turingia. Da maggio, apertura della stagione termale, fino a fine estate gli spazi verdi si animano anche grazie ai teatri all’aperto, dove spesso vengono messi in scena spettacoli di vario genere. E guai a dimenticarsi dell’unico giardino botanico in tutta la regione di Ústí nad Labem!

piazza con due chiese, a sinistra la cattolica e a destra l'ortodossa

L’unicità di Teplice è ben rappresentata anche dalla Lázeňská Kolonáda, il colonnato che copre la passeggiata di fronte al centro culturale (Dům kultury), decisamente lontano dallo stile classico di quelli di una qualsiasi delle città del triangolo termale boemo. Qui, possenti colonne di acciaio sorreggono robusti pannelli di vetro, a celebrare una delle attività più importanti in città, la produzione di vetro appunto. Il colonnato conduce alle porte di Náměstí Svobody (Piazza della Libertà), dove l’edificio che ospita il municipio cittadino spicca su due moderni centri commerciali di recente costruzione; a rappresentare il passato e la “vecchia architettura” rimane solo il lato ovest, con i pannelli del palazzo delle telecomunicazioni e le forme squadrate della sede centrale delle poste ceche. L’evoluzione della città dell’ultimo ventennio è passata soprattutto da qui.

Lo chateau in Piazza del Castello non è l’unico palazzo “nobile” che può vantare Teplice, anche se per raggiungere il castello di Doubravka, situato sull’omonima collina, bisogna spingersi appena fuori città. Hrad Doubravka ha origini risalenti al XV secolo ed una storia complessa e travagliata, oltre ad un’onnipresente leggenda che accompagna ogni castello ceco che si rispetti. Quel che rimane oggi sono dei resti gotici del nucleo originario uniti ad altri in stile romantico dovuti ai lavori di fine ‘800, entrambi piuttosto suggestivi, soprattutto sotto un soffice manto di neve. Il panorama sulla città lo rende la meta ideale per chi ama le vedute dall’alto. Se ti trovi a Teplice nella bella stagione, il metodo migliore per arrivarci è il treno turistico Humboldt (fine settimana), o il CabrioBus Payer (mercoledì-venerdì); entrambi partono da Piazza del Castello, per ulteriori informazioni ti consiglio di visitare il portale di Visit Teplice.

colonnato termale in vetro ed acciaio a Teplice

#3 Birra artigianale in un ristorante stile Prima Repubblica

Che la birra in Repubblica Ceca sia una questione piuttosto seria è risaputo, così come che i cechi ne siano i maggiori bevitori al mondo. Teplice non è certo paragonabile a Plzeň quando si parla di birra (d’altra parte in pochi possono battere l’originale Pilsner quanto a fama), ma può comunque vantare un piccolo angolo di paradiso che accontenta gli amanti di pivo e gli appassionati di storia: un micro birrificio all’interno di un ristorante stile Prima Repubblica.
Pivovar Monopol ha aperto i battenti nel 2014, grazie al brillante lavoro di ricostruzione di un edificio Art Nouveau datato 1850 ed utilizzato durante il regime per la vendita di salumi. Si è cercato di riportare in vita l’ambiente originario, divenuto marchio di fabbrica durante i primi vent’anni di storia della Cecoslovacchia (1918-1938, a cui si fa solitamente riferimento col nome di Prima Repubblica), unendolo con la produzione della bevanda più amata in Cechia.

Per quanto mi riguarda, missione compiuta. Ne ho girati via via di ristoranti, in Boemia soprattutto, e non ho mai trovato niente di simile. Anche se più delle delle loro birre (buone, di alta qualità, con luppolo proveniente solo da Žatec ed acqua dalle riserve di Fláje e Přísečnice) impazzisco per il cibo ed i dolci, entrambi facenti parte della tradizione culinaria ceca ma spesso con qualche tocco di modernità. L’atmosfera retrò ed elegante, completata da due piccole cisterne dove fermenta regolarmente la birra (= profumo di lievito e malto nell’aria), fanno il resto. Ogni volta che vado a Teplice, non posso non fargli una visita.

ristorante in stile primo novecento con balcone e birrificio

#4 La grigliata allo stadio

Potrà suonare piuttosto sorprendente che tra le 5 ragioni per visitare Teplice scelga di includere di andare allo stadio. La Fortuna Liga non è certo tra i top campionati europei, ed il FK Teplice non ha certo la fama (senza offesa, per carità) di Sparta o Slavia Praga; negli ultimi anni non giocano nemmeno troppo bene, ma sia mai che riescano a trovare il nuovo Edin Džeko (che ha iniziato proprio qui la sua carriera, prima di approdare a Wolfburg, Roma ed Inter) a raddrizzare le loro sorti. E allora il perché di questa scelta?

Se mi segui da un po’, saprai che sono una patita di calcio, e che vado abitualmente allo stadio. Ma entrare in uno stadio ceco per la prima volta, sempre nel famoso 2007, per me fu una sorta di shock culturale. Non tanto per la qualità di gioco, o per una partecipazione del tifo piuttosto blanda. No, rimasi impressionata dal cibo servito all’interno di AGC Arena Na Stínadlech: párek v rohlíku, pop-corn freschi dolci o salati, pollo allo spiedo, mega klobása servita in vassoietti di carta con tanto di pane di segale e ketchup/senape, fiumi di birra, perfino malinovka (breve excursus sui piatti tipici della Repubblica Ceca). Non comprai nulla in quell’occasione, mi sentivo “offesa”, sembrava quasi che la gente andasse lì per mangiare più che per guardare la partita. Poi mi decisi ad assaggiarla anch’io quella klobása, senza sapere che secondo un sondaggio annuale tra i tifosi di tutte le squadre passate da Teplice, quelle fossero le salsicce le migliori del campionato. Non ho metro di paragone con altri stadi, ma difficile immaginare qualcosa di più gustoso. Considerando il costo piuttosto basso del biglietto d’ingresso e del cibo, è un’esperienza che ti consiglio di fare.

salsiccia e bibita sulla balaustra dello stadio a bordo campo
Credits Twitter @petrmottl

#5 Da Teplice fino a…

Teplice è un’opzione ottima per una gita fuori porta da Praga. La città è collegata ottimamente con la capitale ed è facilmente raggiungibile sia con i mezzi (bus e treno) che con l’auto, grazie all’autostrada diretta che le collega in poco più di un’ora. Se tuttavia il tempo che hai a disposizione è più di una giornata risicata, perché non fare base a Teplice ed usarla per visitare i moltissimi punti di interesse nelle vicinanze?
Le possibilità sono tante, e per tutti i gusti.

La prima che mi viene in mente è il castello di Duchcov, dove Giacomo Casanova lavorò come bibliotecario, scrisse le sue memorie e visse fino alla sua morte avvenuta nel 1798. Altrettanto vicina è la cittadina di Krupka, località facente parte de “Il paesaggio culturale delle miniere di Erzgebirge/Krušnohoří” (Monti Metalliferi), inserito tra i siti Unesco nel 2019; la Štola Starý Martin è stata trasformata in museo e rimane la miniera di stagno con la vena più lunga non solo della Repubblica Ceca, ma di tutta l’Europa centrale. Per gli amanti della natura incontaminata, interessantissimi la diga di Fláje e il villaggio di Moldava, al confine con la Germania ed un tempo importantissimo snodo ferroviario.
Mete più “sostanziose” della regione sono Louny, Kadaň, Litoměřice ed il vicino campo di concentramento di Terezín, il Parco Nazionale della Svizzera Boema. Teplice è terra di confine, quindi anche la Sassonia è un’opzione validissima e vicina: Dresda non ha eguali, ma pure località più piccole come Pirna ed Altenberg meritano una visita.

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