Cosa vedere a Fiume in un giorno, itinerario a piedi

Fiume è una di quelle città che si offre totalmente al suo spettatore, senza maschere né tanti fronzoli. Se quello spettatore decide di fermarsi e darle una possibilità, si intende.
Perché per Fiume, Rijeka in croato, è impossibile non passare. Passare appunto, ma fermarsi? Quella è tutta un’altra storia.
La si sfiora, lanciandole giusto uno sguardo al volo da un’autostrada che conduce alle destinazioni più gettonate della Croazia: le isole del Quarnero (Veglia/Krk su tutte), i laghi di Plitvice, tutta la parte costiera con la Dalmazia e Spalato, giù giù fino ad arrivare a Dubrovnik. Aggiungiamo pure che Trieste è ad un tiro di schioppo, un’ora e mezzo scarsa di strada (dogana permettendo), e che la si può facilmente “abbinare” ad un tour nell’Istria croata.

Sarà proprio il suo essere circondata da tante bellezze di fama internazionale a renderla così poco attraente agli occhi dei più? E dire che un bellissimo e meritato assist le era arrivato con l’elezione a capitale europea della cultura 2020, purtroppo in un anno che definire funesto è riduttivo.
Quella del 2020 è proprio l’estate in cui l’abbiamo scoperta noi, guidati dalla smania di oltrepassare un confine dopo mesi passati ad osservare le pareti di casa, oltre che desiderosi di festeggiare il nostro 15° anniversario in viaggio. E lei, Fiume, non si è fatta certo pregare, accogliendoci a braccia aperte già in fase di organizzazione, tramite i messaggi del nostro host.

Quella Fiume che avevo sentito nominare giusto sui libri di scuola e nei calendari calcistici di coppa, con una storia da eterna contesa tra Italia e Yugoslavia e quel suo “essere croata ma al tempo stesso non esserlo”… la complessità di una città di mare, in questo caso porto principale della Croazia, che per secoli ha abbracciato un turbinio di genti e culture, inutile dirlo, mi ha conquistata. Benché fossi tra quelli che di attraente, da lontano, non riuscivano a trovarci proprio niente.
È bastata una passeggiata troppo breve, una giornata appena, tra le sue strade invase dagli stili architettonici più disparati (e da piatti di pesce fresco da commuoversi) per farmi ricredere.

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Cosa aspettarsi da Fiume?

Fiume incarna perfettamente il ruolo di città portuale crocevia di popoli e di “dominatori”.
Imperiosi palazzi appartenenti al periodo asburgico si mescolano ad altri di scuola veneziana, i resti romani si fanno largo tra i pittoreschi vicoli del centro storico, il tutto sotto lo sguardo onnipresente onnipresente del medievale castello di Tersatto. Potremmo poi (sia mai) dimenticarci della fase modenista/brutalista, con i massicci edifici di cemento grezzo (poco piacevoli alla vista per i più, non per la sottoscritta) disseminati per le periferie e non solo?
Se sia una grande accozzaglia o un’insieme che tutto sommato funziona, è un quesito che non avrà mai una risposta unanime.

Di certo, tutto a Fiume si sviluppa a strati e sembra come arrampicarsi lungo il tragitto che dal mare sale verso la montagna. Posizione invidiabile la sua, protetta dalle intemperie e coccolata dal golfo Quarnero, che ripaga con alcune delle più belle spiagge di questa fetta di Croazia come Ploče e Kostanj, insignite della bandiera blu.
Ciliegina sulla torta, la gastronomia: negli ultimi anni si è investito molto in questo senso, promuovendola sia attraverso numerose manifestazioni incentrate sui prodotti stagionali tipici della zona (pesce – calamari, acciughe, pesce azzurro – funghi, asparagi, ciliegie, fichi, fragole, olive ed olio d’oliva) che “sponsorizzando” i ristoranti che la offrono attraverso il marchio “Kvarner food“.

Itinerario a piedi per il centro città

Il mercato centrale di Fiume

La nostra passeggiata alla scoperta di Fiume parte dalla piccola piazza Jelačić, a pochi passi dal fiume Eneo e dall’ampio parcheggio Delta, al quale abbiamo affidato l’auto durante la breve permanenza. Siamo già nel cuore della città, tanto che dopo un centinaio di metri appena ci si può immergere nell’atmosfera del celeberrimo Korzo. Ma la visita non può non iniziare dal mercato cittadino, Tržnice Rijeka, aperto tutti i giorni dalle 7 alle 14.

Il mercato centrale si trova vicino alla costa, nell’immediata prossimità del porto, nel luogo in cui i pescatori scaricavano il pesce appena preso. È formato da diversi edifici risalenti alla fine del XIX secolo, dove a spiccare è proprio quello dedicato alla vendita del pescato, in stile liberty e vero gioiello architettonico. Oggi al mercato, in bancarelle presenti sia all’interno che all’esterno, non si vende solo pesce, ma anche carne, frutta, verdura, vino e liquori, frutta secca, latticini. A completare il quadro, taverne ed osterie che offrono piatti tipici locali a prezzi davvero competitivi. Noi ci siamo fermati a pranzo alla Konoba Fiume, scelta azzeccatissima!

In questo piccolo spicchio di città meritano almeno un’occhiata il Teatro Nazionale Croato Ivan Zaijc, la casa turca e Palazzo Mondello (sede della biblioteca municipale).

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Il Korzo, con i suoi edifici e i suoi angoli più soprendenti

Il Korzo è la zona pedonale per eccellenza, amatissima dai locali e tappa obbligata per i visitatori. Sarebbe riduttivo definirla la strada dello shopping e dei bar. È vero, ci si viene per fare acquisti e per sedersi ad uno degli accoglienti tavolini a sorseggiare un caffè, ma sono gli edifici che vi si affacciano i veri protagonisti.

Tra tutti spiccano il palazzo municipale e la torre civica (Gradski Toranj), che col suo orologio è il vero simbolo di Fiume e punto di incontro di molti fiumani. La torre sorge su quella che, originariamente, era una delle porte d’ingresso alla città, ruolo che ricopre in realtà ancora oggi: attraverso il suo arco, infatti, si accede alla parte più antica.
Da meno non sono i maestosi palazzi che mescolano moderno, classico e barocco. I miei preferiti? Senza dubbio la Robna Kuća Rijeka (centro commerciale Rijeka), che sembra uscita direttamente dagli anni ’60/’70, ed il palazzo Jadrolinija, sede dell’omonima compagnia di navigazione.

Non mancano, e come potrebbero, le sorprese. A Jadranski Trg, più che la fontana a catturare la mia attenzione sono dei piccoli graffiti che fanno capolino dalla parte opposta della piazza, in un vicoletto di fianco alla Erste Banka. Per una volta decido di seguire il mio istinto, e ci troviamo istantaneamente circondati da una marea di meravigliosi murales che ricoprono ogni angolo di Kružna ulica. Come se non bastasse, in questa sorta di città parallela scoviamo un angolino di Repubblica Ceca, con il centro culturale giovanile Jan Palach (Omladinski kulturni centar Palach).

A Jadranski Trg c’è anche il “grattacielo di Rijeka“, un palazzo di 12 piani in stile modernista che delimita il lato ovest del Korzo; edificio interessante non solo perché sorge nel luogo in cui, secoli fa, si trovava una necropoli romana, ma anche perché la famiglia che l’ha commissionato nel 1939 era alle dipendenze nientemeno che di Al Capone.
Alle sue spalle, il grandioso Palazzo Ploech, che con le sue forme neo-barocche si inserisce perfettamente nel contesto centro-europeo di metà ‘900 di cui Fiume faceva parte. Chiude il cerchio la Chiesa di Nostra Signora di Lourdes con l’annesso convento dei frati cappuccini, stavolta in stile neogotico.

Degno di nota è il Museo Torpedo, che tramanda la storia del grandioso Silurificio Whitehead, inaugurato nel 1874 e fornitore delle maggiori marine del mondo per decenni. L’ex magazzino ferroviario che lo ospita è di fronte alla chiesa dei cappuccini e di fianco alla stazione degli autobus, impossibile non notarlo.

Dai resti romani al municipio, passando per la cattedrale

La passeggiata prosegue attraverso Dolac, dove la meravigliosa Venecijanska kuća, la casa veneziana, aggiunge un altro tassello al ventaglio di stili splendidamente rappresentati a Fiume. Veneziana è anche la Colonna dello Stendardo, che svetta nella piccola Trg Rijecke Rezolucije, sede dell’ex municipio ed oggi sede del rettorato universitario.

Pochi metri più avanti si entra in piazza Ivan Kobler, accessibile anche attraversando la Torre Civica direttamente dal Korzo. Oggi l’attrazione principale è una fontana realizzata con una ruota in pietra appartenente all’antica cartiera cittadina, ma in passato questo piccolo spazio era il cuore della città medievale insieme all’adiacente foro dei Principia di Tarsatica, antico centro di comando militare da cui partiva la principale linea difensiva, misto di mura, torri e fortificazioni, ultimo baluardo contro quegli invasori che volevano spingersi verso l’Italia.
La Porta Vecchia, o Arco Romano, punto di collegamento tra i due elementi, non è invece l’arco trionfale che ci si immaginava in passato, ma appunto una semplice porta che conduceva, e conduce ancora, nel centro di Rijeka.

La cattedrale di San Vito è anch’essa piuttosto nascosta, e dalle dimensioni non particolarmente imponenti. Costruita nel XVII secolo, è l’unica rotonda barocca di tutta la Croazia, ed oltre alle eleganti cappelle al suo interno custodsce il dipinto di San Francesco Saverio, protettore dei turisti. Purtroppo abbiamo trovato chiuse le porte della chiesa, altrimenti lo avremmo “salutato” volentieri.

Alla sinistra del portone d’ingresso, si trova l’accesso ad una delle attrazioni più visitate della città, il tunnel di Rijeka. Non capita tutti i giorni di accedere a tunnel sotterranei scavati al tempo della seconda guerra mondiale, sia come magazzino per le munizioni che soprattutto per offrire alla popolazione un riparo da eventuali attacchi aerei; ruolo questo ricoperto sia nel 1944-1945 che durante la guerra d’indipendenza croata (1991-1995). Benché l’orario ufficiale di apertura sia dalle 10 alle 20, anche in questo caso non siamo riusciti ad accedere, presumo causa Covid. Peccato.

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Gambe in spalla, direzione Castello di Tersatto

Se fin qui la passeggiata è stata piacevole e “priva di insidie”, per visitare due delle attrazioni principali di Fiume c’è un bel po’ da camminare. Certo, è possibile optare per un giro in bus (la linea 2), ma per quanto faticosa una delle caratteristiche uniche della collina di Tersatto è proprio la meraviglia della strada che si percorre per raggiungerne la cima.
Anzi no, strada non è il termine giusto: scalinata. Un’infinita scalinata che regala scorci favolosi su tutta la città.

I 561 gradini dello Stube Petra Kružića, o Trsatske Stube, partono da Titov Trg e si arrampicano lungo un percorso costellato da piccole cappelle dedicate a vari santi. Il motivo è presto detto: sulla collina si erge non solo il castello, ma anche la basilica della Madonna di Tersatto (Crkva Majke Božje Trsatske), importante meta di pellegrinaggio per tutti i fedeli croati; le cappelle rappresentavano punti di sosta per i fedeli, e sono un’ancora di salvezza tutt’ora. Le cappelle, insieme a degli adorabili gattini che spuntano qua e là e ad un belvedere con tanto di panchine e rubinetto di acqua potabile.

Prima di dirigersi al castello, per riprendere fiato consiglio uno stop proprio al santuario con annesso convento francescano, che annovera tra le statue all’aperto una dedicata a Giovanni Paolo II in ricordo della sua storica visita datata 8 giugno 2003. Ametto di non aver dedicato all’edificio sacro troppo tempo, ansiosa di raggiungere il bastione e godere di quella che si preannuncia una vista spettacolare. Aspettative ampiamente rispettate: dall’alto dei suoi 138 metri, il Trsatski kaštel è di fatto una terrazza panoramica su tutta Fiume.

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La struttura attuale risale al XII secolo (una delle fortificazioni più antiche di tutta la costa croata), ma già dalla preistoria qui sorgeva un punto di osservazione su tutto il territorio circostante. Oggi ospita una caffetteria ed una mostra d’arte permanente (unica parte a pagamento), mentre nelle calde sere d’estate vengono organizzati concerti, sfilate e spettacoli teatrali. Suggestivo il tempietto in stile greco, che dà al Castello di Tersatto un aspetto quasi idilliaco, anche se ciò che è davvero indimenticabile è la salita sulla torre centrale: la vista abbraccia tutta la città ed oltre, fino a spingersi alle colline istriane dalla parte opposta della costa.
Osservare il tramonto da lassù dev’essere un sogno (le porte sono aperte tutti i giorni dalle 9 alle 24), ma noi abbiamo preferito un punto altrettanto suggestivo…

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Una passeggiata al tramonto sul Molo Longo

Dover scendere invece che salire per la scalinata Petar Kružić è tutt’altra storia. Permette di godere di nuovi ed altrettanto indimenticabili scorci su Rijeka, nonostante le ginocchia non siano proprio stabili quando si raggiungono le rive del canale morto del fiume Rječina (Eneo). Eppure non è finita qua, perché sarebbe un peccato non percorrere almeno un pezzo di quello che comunemente viene chiamato Molo Longo, e che non è nient’altro che un frangiflutti della zona centrale del porto adibito a terminal passeggeri.

I suoi 1707 metri di lunghezza lo rendono di fatto una passeggiata sul mare, quasi sull’acqua, con una vista d’insieme della città opposta da quella che si può ammirare dal Castello di Tersatto. Ammirare poi il sole che tramonta tra le enormi gru e una miriade di barche che vanno da traghetti da crociera, a yacht, a piccoli pescherecci di legno, è un’esperienza davvero unica. Bar e ristoranti completano il quadro, anche se per un pranzo o una cena “come si deve” consiglio di tornare nell’adiacente zona del mercato centrale.

Rijeka in due giorni

Sebbene in una giornata si possano visitare tranquillamente i maggiori punti di interesse di Fiume, con un po’ più di tempo a disposizione ci sono altre perle da non lasciarsi scappare. Il Palazzo del Governatore ad esempio, meraviglioso edificio neorinascimentale un tempo dimora del governatore ungherese ed oggi sede del Museo storico e marittimo della costa croata (Pomorski i povijesni muzej Hrvatskog primorja Rijeka).

Dirigendosi dal centro verso ovest, l’ormai abbandonata stazione di lancio dei siluri è ciò che resta dell’antica fabbrica costruita negli anni ’30 e che ha fatto la fortuna di Fiume per decenni; è vero, è piuttosto spettrale, ma rimane pur sempre un pezzo di storia, non solo locale.

Nella stessa direzione è Kantrida, quartiere che ospita una delle spiagge più affollate dai fiumani (con zona dedicata ai cani) e l’omonimo stadio. Sarebbe un peccato non visitare uno degli stadi più insoliti al mondo secondo la CNN: sorto su una vecchia cava di pietra, è stretto tra il mare e le rocce e fino al 2015 ha ospitato le partite casalinghe del HNK Rijeka.
Al suo esterno si apre un ampio parcheggio, riservato sia alle auto che ai camper. Visitare la Croazia in camper, che sia il proprio o ad esempio preso a noleggio su Goboony, è un’opzione validissima tanto quanto l’auto, soprattutto quando si trovano delle aree di sosta come quella di Fiume. Il centro infatti è raggiungibile direttamente tramite bus urbano (numero 1) che collega Kantrida con la stazione e Palazzo Mondello.

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Il mio più grande rimpianto è tuttavia il centro islamico di Fiume e la sua moschea, considerata da molti la più bella di tutta Europa.
Tralasciando la vista che si gode su tutto il golfo del Quarnero, sono la sua struttura in acciaio inox, vetro e travertino e le sue sinuose forme moderne a renderla veramente unica. Un’ottima ragione per tornare.

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