Sardegna da scoprire: come arrivare e dove trovare i tesori più nascosti

È quasi inevitabile dedicare la prima visita ad una regione o ad un Paese passando in rassegna i suoi punti più celebri o “chiacchierati”. Abito nel cuore della Toscana e lavoro in ambito turistico, e se dovessi fare una lista dei luoghi più gettonati da coloro che passano di qui la lista sarebbe piuttosto “banale”. Non sono nessuno per giudicare però, per troppi anni ho fatto esattamente la stessa cosa, e ripensandoci non posso non provare più di un pizzico di rimpianto. In particolare se si tratta di Sardegna: 15 giorni piantata in Costa Smeralda, che di certo offre un mare da capogiro e tutto ciò che gli amanti della movida possano desiderare, ma che spesso finisce per definire ingiustamente una terra che ha moltissimo altro da offrire.

Sardegna, come arrivare e scegliere il mezzo più appropriato

Nel corso degli anni mi sono dedicata a ricerche online e lettura di articoli su alcune riviste di settore per cercare di stilare un piccolo elenco delle meraviglie più nascoste dell’isola, nel caso in cui in futuro mi ritrovassi nuovamente a passare di lì. È ovvio che, essendo piuttosto lontane dalle località più turistiche, il modo migliore per visitarle sia sicuramente in macchina. Come arrivare in Sardegna non è altrettanto “segreto”, aereo o nave sono le uniche opzioni. Proprio per essere il più indipendente possibile approfitterei dei traghetti per la Sardegna in offerta (e non solo nei mesi estivi) per organizzare un viaggio indimenticabile in compagnia della mia cara auto, che tanto mi ha fatto compagnia in giro per l’Europa.

Ma basta chiacchiere, volevamo o no scoprire qualcosa in più su alcuni dei tesori più nascosti? Ho raccolto in una breve lista quelli che hanno maggiormente colpito la mia attenzione e perché.

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I tesori più nascosti della Sardegna

 

  • Il villaggio nuragico di Tiscali

Benché più recenti rispetto agli incredibili villaggi neolitici delle Orcadi che tanto ho amato, non potevo non cominciare la ricerca dai nuraghi. In particolare mi incuriosisce il parco archeologico del Monte Tiscali, in provincia di Nuoro, che custodisce un villaggio nuragico unico nel suo genere. Costruito all’interno di una dolina creata dal collassamento di una grotta carsica, è ritenuto essere tra gli ultimi (se non l’ultimo) baluardi difensivi nuragici contro l’avanzata dei romani. Il poterlo raggiungere soltanto a piedi lo rende molto meno accessibile al turismo di massa.

 

  • Le nuraghe di Barumini

Il complesso nuragico dell’area archeologica “Su Nuraxi” di Barumini è sicuramente più conosciuto del precedente, ma la sua lontananza dalla costa non lo rende parte degli itinerari turistici principali. Stiamo parlando nientemeno che di un sito patrimonio Unesco tra i meglio conservati al mondo, la cui visita offre un’immersione straordinaria nella storia e nella cultura della Sardegna.

 

  • Le grotte di Su Mannau

Così come per i villaggi preistorici e dell’età antica, nel corso degli anni mi sono appassionata anche al mondo sotterraneo. Le grotte più impressionanti che abbia mai visto rimangono le Grotte di San Canziano in Slovenia, ma sono sicura che mi innamorerei anche di quelle di Su Mannau. A renderle speciali, oltre alle “solite” stalattiti e stalagmiti, sono dei cristallini laghi sotterranei.

 

  • La gola di Gorropu

Non sarà profondo come la gola del fiume Tara in Montenegro, ma quello di Gorropu rimane il canyon più profondo d’Italia ed uno dei più profondi d’Europa. Le pareti rocciose, scavate nel corso dei millenni dal fiume Flumineddu, in alcuni punti si innalzano fino a 500 metri, creando paesaggi a dir poco mozzafiato. Di certo rappresenta una tappa imperdibile per coloro che desiderano scoprire gli angoli più selvaggi e suggestivi della Sardegna.

L’itinerario sembra pronto, adesso non mi resta che programmare e regalarmi un sogno letteralmente modellato dai millenni.

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