Qualche informazione pratica su come organizzare un viaggio a Belgrado

Prima di partire alla scoperta di una nuova città, ho l’abitudine di documentarmi allo sfinimento. Blog, guide, Wikipedia, Youtube, Google Maps… ditemi che non sono l’unica che vive in funzione di Google Maps nella fase pre-viaggio!! Della serie che quando mi trovo sul posto ho come la sensazione di esserci già stata, quando in realtà la colpa è tutta del gaiardissimo omino giallo buttato troppe volte in pasto alla Street View.

In mia difesa, non mi sono mai pentita di questo mio modus operandi e sì, anche avendo certe aree ben stampate in testa, quando me le trovo davanti rimango spesso e volentieri a fissarle inebetita.
E poi vi assicuro che per organizzare un viaggio a Belgrado, la programmazione è fondamentale. O volete farmi credere che conoscete tutti il cirillico?

organizzare un viaggio a belgrado
I piloti che ti fanno fare il giro panoramico sulla città <3

Organizzare un viaggio a Belgrado: cosa mettere in valigia

Il contenuto del mio bagaglio a mano rimane praticamente immutato qualsiasi sia la destinazione: vestiti (pochi, devo lasciare spazio per riportare cibo), scarpe (s)comode, ombrello che sennò piove, collanine ed orecchini che per pigrizia non cambio mai, trucchi e struccanti, carta d’identità valida per l’espatrio + passaporto, smartphone con app offline, guida cartacea, tablet + auricolari così il volo passa più veloce, la fida macchina fotografica Lumix zoom 60x (ma per ridurre l’ingombro sto facendo un pensierino su una delle fotocamere compatte Panasonic).

Bagaglio immutato dovuto al fatto che nella mia minuziosa fase di programmazione, c’è un piiiiccolo dettaglio che tendo ad ignorare: il meteo. Non sono una di quelle ossessionate con le temperature, che ha bisogno dello schema delle precipitazioni o la media dei gradi mese per mese. Mi limito a controllare che tempo dovrebbe fare un paio di giorni prima della partenza. Peccato che, secondo la mia app, 2 dei nostri 3 giorni a Belgrado dovevano essere bagnatissimi; ho messo in valigia l’ombrello, e me ne sono tornata a casa mezza ustionata. Il caro vecchio “non ci sono più le mezze stagioni” vale anche per la Serbia, quindi autunno/inverno -> da freddo a freddissimo e primavera/estate -> da caldo a caldissimo. Qualsiasi edificio è dotato di aria condizionata però, il problema temperatura è solo all’esterno.

La Serbia non fa parte nè dell’Unione Europea, nè dell’area Schengen. Ciò nonostante, si può viaggiare anche solo con la semplice carta d’identità valida per l’espatrio, anche se il passaporto sveltisce i controlli (e riceverete un timbro ricordo all’entrata e all’uscita dal Paese, bonus non da poco).

La non appartenenza all’UE diventa più rognosa quando si parla delle tariffe telefoniche: nessuno degli operatori italiani ha delle agevolazioni. La Vodafone ad esempio, per 6€  al giorno, offre solo 30 minuti (di cui 15 in entrata), 30 sms e 30 miseri MB di traffico. Guai a sgarrare: per ogni MB in più, si prendono 0,244€. Un salasso.
L’opzione più semplice è quella di spegnere il roaming e collegarsi attraverso le numerosissime reti Wi-Fi gratuite di moltissimi locali e ristoranti, considerando che ormai anche ogni hotel e/o appartamento ne è dotata; altrimenti, se stare senza connessione non è un’opzione, potete acquistare una SIM serba (gli operatori sono Telekom, Telenor e VIP).

Capitolo guida: cercando informazioni particolari e volendo forzatamente dare una rinfrescatina alla mia memoria storica, ho escluso quelle troppo generiche stile “Serbia e Belgrado”. La soluzione ideale l’ho trovata nella nuovissima riedizione di Belgrado e Dintorni di Marco Vertovec, della collana Versoest. Ottima. Oltre al resoconto storico, alle mappe, a qualche immagine, alle informazioni turistiche corredate da appunti o consigli dell’autore, è presente anche la trascrizione dell’alfabeto cirillico serbo che, credete a me, serve eccome. Nonostante i belgradesi siano super amichevoli e parlino bene l’inglese, e che l’alfabeto latino sia ormai molto diffuso, conoscerlo sarà di grande aiuto.

Temendo che la mappa cartacea non fosse sufficiente, al solito mi ero scaricata perché fosse consultabile offline cartina + punti d’interesse su Google Trips, un’app per me indispensabile. A quella, avevo aggiunto anche un’app per la conversione della valuta, altrettanto necessaria.

Organizzare un viaggio a Belgrado: come raggiungere il centro città dall’aeroporto

Belgrado è connessa all’Italia tramite voli diretti da Milano, Roma o Venezia operati unicamente da Alitalia in collaborazione con Air Serbia, ragion per cui i prezzi difficilmente saranno inferiori a 100€ a/r.
L’aeroporto Nikola Tesla (chi altro), o Surčin, si trova ad appena 12 chilometri ad ovest dal centro della città. Ciò nonostante, occorre una mezz’ora abbondante per raggiungerlo, visto che si transita sull’autostrada da e per Zagabria, la più trafficata del Paese. Escludendo i taxi, che hanno comunque tariffe fisse (a proposito, controllate sempre che la targa del mezzo termini in TX, altrimenti è abusivo), è il bus il mezzo da utilizzare.

La navetta A1 è la più veloce, fa solo tre fermate (tra cui la stazione centrale e Piazza Slavjia) e costa 300rsd da pagare all’autista; il bus urbano 72 ci mette un po’ di più, ma è economico (89rsd, 150rsd se acquistato a bordo) ed ha il capolinea in pieno centro, vicinissimo alla zona pedonale Knez Mihaila. Per orari e collegamenti dettagliati, si può consultare l’intuitivissimo sito ufficiale.
L’aeroporto è relativamente piccolo, ed orientarsi non sarà difficile. Vi segnalo soltanto che i prezzi nei negozi all’interno dei gate sono assurdi, quindi qualsiasi souvenir o ricordo vogliate acquistare, fatelo in città.

Organizzare un viaggio a Belgrado: come spostarsi in città e dove cambiare la valuta

Belgrado è una città da quasi 2 milioni di abitanti, va da sè che le sue dimensioni siano considerevoli. Alcuni punti d’interesse, come il Museo Jugoslavo o il quartiere di Zemun, sono distanti dal centro, quindi vi consiglio di acquistare un abbonamento ai mezzi ad uno dei tantissimi chioschi.

Un biglietto per 3 giorni costa 700rds (+40rds per l’emissione della carta elettronica) ed è possibile salire illimitatamente su qualsiasi tram/bus/trolleybus dopo la prima convalida. Le fermate sono numerose, peccato che siano prive di tabelle con gli orari, e spesso di una misera mappa che possa farvi capire in che direzione andare. Come se non bastasse, la maggior parte dei mezzi sfoggia i nomi delle destinazioni unicamente in cirillico. Fortuna che i belgradesi sono meravigliosi, e se vedranno un’espressione tra lo sconsolato e l’interrogativo sulla vostra faccia, si precipiteranno ad aiutarvi.

Anche dal punto di vista della sicurezza, benché all’apparenza sia un po’ “losca”, Belgrado è ottimamente controllata da polizia ed agenti in borghese; le uniche precauzioni da prendere sono le stesse che in altre grandi metropoli.

Veniamo ora alla valuta. In Serbia c’è il dinaro, ed al cambio attuale 1€ corrisponde a circa 118rds. Come al solito, ho preferito prelevare i contanti ad uno sportello bancomat, certa di non andare incontro a strane sorprese; non mi è stato chiesto, come spesso succede, se volessi che la somma prelevata venisse automaticamente tramutata sull’estratto conto in euro (in caso digitate sempre NO, mi raccomando), ed il cambio è stato al centesimo, con i soliti 2€ di commissione (accertatevene dalla vostra banca).
Gli uffici di cambio sono però molto onesti, tanto che sulla via dello shopping ci è stato offerto 1€=116rds. Ne troverete uno dietro l’altro, spesso ben segnalati da insegne luminose.

Credo di aver detto tutto. Con l’aiuto di queste informazioni, organizzare il vostro viaggio a Belgrado sarà semplicissimo!
Stay tuned, che le indicazioni non sono ancora finite. Il dove mangiare e dormire arriveranno insieme al cosa vedere, ma posso già anticiparvi che non avevamo mai trovato un rapporto qualità/prezzo migliore.
Prossimamente su questi schermi!

There are 4 comments
  1. Dalla tua descrizione Belgrado mi ricorda un po’ Sofia, forse per il fatto che è non si presenta tutta carina e graziosa come altre capitali. E poi per il cirillico! Con un po’ di fatica prima di partire si risolvono alcuni problemi sul posto per orientarsi 😉
    Mi hai fatto venire in mente che non ho mai usato google trips, ora lo provo!
    Buona serata ❤️

    • Quanto mi incuriosisce Sofia. Dai tuoi racconti e da quanto leggo in giro, dovrebbero avere molti punti in comune in effetti. Spero davvero di poterci andare presto, ora che il cirillico ancora me lo ricordo! Anche se credo ci siano delle lettere in più nell’alfabeto bulgaro.
      Google trips è una manna dal cielo, provalo e poi fammi sapere come ti ci trovi. Io ne ho testate anche altre di app, ma quella rimane la numero uno. Buona giornata Silvia, un bacione!

  2. Ciao Celeste, anche noi utilizziamo tantissimo google maps e street view: a volte in fase previaggio ti salvano da errori di posizione (es. hotel e ristoranti che non si trovano all’indirizzo corretto) e velocizzano la fase “operativa” della vacanza, perchè sei già preparato e sai dove andare! Per le mappe con i punti di interesse utilizziamo invece mymaps, google trips non l’abbiamo ancora mai utilizzato: ce lo consigli?
    Grazie mille per la condivisione di queste utilissime info, anche sul cambio valuta: ottima la soluzione degli uffici del cambio, se sono onesti ancora meglio! 😉

    • Buongiorno ragazzi! Mi fa piacere che non sono l’unica “fissata”, diciamo così!
      My maps lo uso più che altro per il blog,ma non l’ho mai fatto per organizzare una vacanza. Google trips è stupendo perchè praticamente ti salvi i punti d’interesse su Google Maps e te li ritrovi nell’app, su una mappa che puoi anche salvare offline!
      Per gli uffici di cambio, ci sono rimasta male perché quasi ovunque sono degli strozzini autorizzati. Non a Belgrado per fortuna! Buona giornata, e grazie di essere passati!

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