La Scozia è uno di quei paesi che meritano di essere esplorati a fondo, che ti “chiedono” di spingerti fino agli angoli più remoti e deserti. Le città, la capitale soprattutto, sono di certo degne di nota, ma come si può battere l’improvvisa apparizione di una famiglia di cervi in una landa deserta? O un castello diroccato su una scogliera?
Purtroppo non è sempre possibile raggiungere certi luoghi da sogno affidandosi ai mezzi pubblici, o alle pur efficenti gite organizzate di uno o più giorni che partono regolarmente da Edimburgo e Glasgow. Ottime soluzioni di certo, ma per scoprire la Scozia, quella più autentica, un piccolo sforzo in più occorre farlo. Personalmente non potrei più privarmi della libertà assoluta di andare dove mi pare quando mi pare, e l’unico modo è affidarsi al fly & drive: parto-volo-affitto l’auto-giro come se non ci fosse un domani-riparto. Capisco che la soluzione non sia ideale per tutti, a maggior ragione se ci si trova in un paese dove la guida è a sinistra, ma con qualche dritta ed un paio di preziosi consigli vedrete che organizzare un viaggio fly & drive in Scozia non è poi così complicato come sembra.
Primo passo: stabilire l’itinerario
Il primo naturale passo di ogni viaggio è prenotare il volo. Di solito almeno. Ma non per la Scozia, o meglio, in generale non per tutte le destinazioni per le quali si opta per un fly & drive. Occorre capire bene il tempo a disposizione e ciò su cui ci si vuole concentrare per progettare al meglio l’itinerario e scegliere l’aeroporto più adatto sul quale volare.
Ci sono tre scali in Scozia collegati direttamente con l’Italia: quello di Edimburgo ed i due di Glasgow (International e Preswick); gli altri raggiungibili con voli con scalo dal Regno Unito sono Inverness, Aberdeen, Dundee. E poi ci sono quelli più remoti sulle isole, come Stornoway sull’isola di Lewis, o Kirkwall nelle Orkeny, o Lerwick e Sunburgh nelle Sherland, collegati alle maggiori città scozzesi.
Quindi se ad esempio il vostro sogno è quello di visitare le Shetland e non volete “sprecare tempo” salendo in auto da Edimburgo o Glasgow, potete optare per un volo interno che vi porti direttamente sull’isola. Diventa davvero fondamentale stabilire un itinerario di massima come punto di partenza.
Per farsi un’idea di tutto ciò che offre la meravigliosa Scozia e prendere spunti, personalmente ho acquistato due guide: la Rough Guide (in lingua inglese) e quella della collana Viaggiautori dell’amica e collega blogger Beatrice, in formato ultratascabile. Sul web, mi sono invece affidata a due blog, Nel Cuore della Scozia sempre di Beatrice, ed agli appunti di viaggio di Ilaria.
Secondo passo: prenotare il volo
Adesso che conoscete il periodo a vostra disposizione e sapete a grandi linee quali zone volete esplorare, è giunta l’ora di prenotare il volo. Le principali città italiane sono collegate direttamente, ma in casi disperati si può anche optare per uno scalo a Londra o perfino Bruxelles (nostro caso quest’anno). Ricordatevi che per essere sicuri di non “rimanere a piedi” se durante la prima tratta si accumula ritardo, occorre che i due voli siano prenotati in un’unica soluzione; servizio questo raramente offerto dalle low cost, quindi calcolate bene i tempi e lasciate sempre qualche ora tra l’uno e l’altro.
Quando prenotare? Sicuramente con largo anticipo. La Scozia è una meta gettonatissima ormai tutto l’anno, ed è quasi impossibile trovare voli last-minute davvero vantaggiosi. Anzi, è molto più probabile l’opposto, ovvero che aspettando troppo i prezzi schizzino alle stelle.
Per maggiori informazioni su tutti gli scali scozzesi minori e le loro collocazioni, vi rimando al sito della HIAL (Highlands and Islands Airports limited).
Terzo passo: prenotare gli alloggi
Così come per il volo, anche gli alloggi vi consiglio di prenotarli in anticipo. Fino a qualche anno ci si poteva permettere di partire all’avventura sicuri di scovare un rifugio. Adesso è quasi impensabile: in estate le principali località turistiche sono prese d’assalto e si rischia se non di non trovare niente, di trovarlo a prezzi stellari; particolare attenzione ci vuole poi se la meta è Skye, o comunque una delle isole più battute: il numero di alloggi è chiaramente più limitato, in più alcuni affittano solo a settimane. Fuori stagione al contrario il problema potrebbe essere la chiusura totale di certe strutture, che per il minore flusso turistico preferiscono non aprire nemmeno. Non sarà il caso delle città o delle zone più “civilizzate”, ma ad esempio noi per trovare un rifugio a buon prezzo e facile da raggiungere su Mull abbiamo dovuto smanettare non poco.
Controllate quindi sempre i soliti booking e airbnb, ma provate anche ad utilizzare Google maps, che segnala anche strutture non presenti sui motori di ricerca ma prenotabili direttamente. Ricordatevi infine che molti ristoranti/bar/pub fuori dalle città chiudono le cucine molto presto, quindi potrebbe essere un’idea affittare ciò che loro chiamano self catering accommodation, una sistemazione dotata di angolo cucina.
Quarto passo: prepararsi a guidare in Scozia
Le indicazioni precedenti possono valere per qualsiasi tipo di viaggio che non richieda obbligatoriamente il noleggio di un auto. C’è sempre un po’ di timore a compiere questo passo in Scozia, così come in tutti quei paesi dove la guida è a sinistra. È comprensibile. Ma credetemi, passati i primi minuti (ok, la prima oretta forse) e capito il meccanismo di dover fare “tutto a rovescio” vi sentirete perfettamente a vostro agio. È più la sensazione che altro, ma con tanta attenzione e l’indispensabile aiuto di chi vi accompagna, vedrete che padroneggerete le strade scozzesi in men che non si dica. L’importante è rispettare i limiti (70 miglia in autostrada e in doppia carreggiata, 60 in aree residenziali periferiche, 30 in aree residenziali – rispettivamente 112, 96 e 48km/h) e tenere sempre gli occhi ben aperti: la rete autostradale non è particolarmente estesa e spesso vi troverete in carreggiate a semplice doppio senso di marcia.
Discorso a parte va fatto per le aree più isolate, dove il 90% delle strade è single track, una corsia unica. Ma non temete: ci sono moltissimi passing point, dov’è possibile scambiarsi con le auto che arrivano in senso opposto. Rispettate sempre l’ordine del lato in cui si trova la piazzola, e non dimenticatevi di ringraziare chi vi “lascia” passare! Tenete anche gli occhi bene aperti per l’attraversamento di animali. In generale comunque gli scozzesi sono ormai super abituati ai turisti e alla loro guida e non vi metteranno pressione in alcun modo.
Ricordatevi anche che uscendo dalle città i distributori di gasolio e benzina non si incontrano frequentemente, quindi rifornite regolarmente per non rischiare di rimanere a piedi. Infine, attenzione al tasso alcolico, soprattutto se nel vostro programma sono comprese distillerie: il limite è di 0,05% e viene preso molto seriamente. Se siete i guidatori e volete assaggiare del buon whisky, fatelo presente prima della visita: vi verrà consegnato un “kit del guidatore” e potrete degustarlo in tutta calma una volta raggiunto il vostro alloggio.
Quinto passo: noleggiare un auto
A questo punto potete noleggiare l’auto, che può essere ritirata presso uno degli aeroporti o in centro città. Durante i nostri 3 on the road in Scozia ci siamo sempre affidati per la prenotazione ad Auto Europe, che permette di comparare i prezzi delle principali compagnie presenti in relazione ai veicoli offerti, e scegliere l’opzione più adatta. È possibile cancellare la prenotazione o modificarla fino a 48 prima della partenza senza costi extra, mentre l’eventuale aggiunta di accessori/aumento franchigia/secondo guidatore vanno fatti direttamente in loco.
Auto Europe si è rivelata utile soprattutto in questo ultimo viaggio: siamo arrivati ad Edimburgo molto tardi, ad un orario in cui molte compagnie sono già chiuse. Inserendo i dati attraverso il loro portale vengono offerte solo le opzioni disponibili, e nel nostro caso siamo stati indirizzati da Sixt, compagnia che tra l’altro ci ha permesso di versare il deposito con il bancomat senza obbligatoriamente avere una carta di credito. In questo caso, bisogna però tenere presente che sulla carta deve essere riportato il vostro nome (anche se pare che dal prossimo anno non sarà più un obbligo) e che la cauzione non viene semplicemente bloccata, ma “prelevata”; per il riaccredito dovrete comunicare il codice IBAN della vostra banca.
Sesto passo (opzionale): prenotare altri eventuali mezzi
La modalità di viaggio si chiamerà anche fly & drive, ma ciò non significa che non possa includere altri mezzi di trasporto. Le isole in Scozia sono moltissime e tutte spettacolari, e se nel vostro itinerario ne avete inserita una (o più di una) dovrete prendere in considerazione di imbarcarvi su un traghetto insieme all’auto che avete noleggiato. Mi raccomando, leggete bene nelle condizioni se la compagnia permette la traversata, e se non è riportato informatevi.
La maggior parte delle tratte via mare viene operata dalla Caledonian MacBrayne, che permette di prenotare con largo anticipo il posto sia per l’auto che per i passeggeri; il biglietto si può acquistare anche in loco, ma se si vuole imbarcare la vettura è meglio muoversi prima. Ci sono poi la Argyll Ferries, la NorthLink Ferries, la Pentland Ferries e la Orkney Ferries, dipende ovviamente dove siete diretti. Se preferite lasciare l’auto sulla terraferma senza rinunciare ad esplorare una delle isole, ci sono dei tour specifici offerti da varie compagnie come Rabbies, Tiberbush e molti altri.
Settimo passo: informarsi sulla situazione meteo… o anche no!
L’ultimo passo appena prima di partire dovrebbe teoricamente essere quello di documentarsi sul meteo, sia per capire cosa mettere in valigia che per prepararsi psicologicamente alle condizioni di guida. Ovviamente potete provare a farlo, ma lascia il tempo che trova. “4 seasons in one day“, 4 stagioni in un giorno solo, è la condizione più comune e diffusa in Scozia durante tutto l’anno, quindi… siate pronti a tutto! Se può consolarvi, la Scozia è probabilmente l’unico luogo che abbia mai visto capace di risplendere con la pioggia quanto col sole.
Di conseguenza mettete in conto gli imprevisti: piove troppo? Alcune traversate in traghetto potrebbero venire cancellate (è successo a noi con Iona), o potrebbero ad esempio formarsi dei fiumiciattoli naturali che vi impediranno di proseguire un percorso a piedi. Non lasciate mai a casa impermeabili, ombrelli e scarpe water proof, che potrebbero non servire ma non si sa mai. Come dicevo prima, pronti a TUTTO!
Ottavo passo: innamorarsi della Scozia
A questo punto non vi resta che partire.
Se per voi è la prima volta in Scozia, siate consapevoli che non sarà un viaggio qualunque; non sarà forse all’insegna del comfort assoluto, ma i vostri occhi (ed il cuore) si riempiranno di così tante meraviglie che tornerete a casa diversi. Vedrete il mondo con altri occhi. Lo so con certezza, parlo per esperienza personale. La Scozia ha cambiato il mio modo di viaggiare, la percezione di ciò che mi circonda. Lasciate che faccia lo stesso anche a voi.
Prepararsi in itinerario di massima prima di partire è fondamentale perché noi in occasione del primo viaggio in Scozia volevaml vedere praticamente tutto e ho pianificato il percorso di conseguenza. Non avevo però tenuto conto dei tempi di percorrenza spesso molto lunghi, nè delle single track roads, così ci siamo ridotti a fare centinaia di chilometri per spostarci da un posto all’altro vedendo però tutto di corsa. La volta successiva abbiamo quindi ridotto le tappe. Non abbiamo però incluso le isole perché non abbiamo avuto tempo, quindi vorrei assolutamente tornare per scoprirne almeno un paio la prossima volta!
Esatto Silvia, Google maps è una manna dal cielo di certo, ma la realtà è ben diversa!
Noi ad esempio su Mull dovevamo spesso rallentare o fermarci perché le padrone delle strade erano le pecore, piccoli dettagli che proprio non si possono prevedere. E frega il fatto che le distanze siano relativamente brevi.
Comunque tornare in Scozia è sempre un’ottima idea, quindi la prossima volta dovete assolutamente dedicarvi alle isole!! Anch’io voglio vedere Skye e se ci riuscissi il mio sogno sono le Ebridi Esterne… un giorno magari!
Un bacione!!